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PILLOLE DI DISPERAZIONE

n.1 del 3-9-2005

 

 

n° di inserimento:1

La conduttrice durante la  trasmissione ‘Radio3Scienze’ del 21/7/2005 ore 11 ( a  parte che non le replicano mai quando possono ascoltarle i lavoratori, così possono sentirle solo i carcerati, le prostitute, quelli che vivono di rendita, e qualche pensionato che non va a giocare a carte al bar) affrontano l’argomento della “partita di calcio” simulata (due squadre di addirittura 2 giocatori l’una) che era stata presentata in una fiera della scienza sin dal 2003. Con lei in trasmissione un certo Paolo Torre. Si parla in trasmissione della produzione a Roma, di robot connessi all’università di Palermo. Mi piacerebbe che la libertà di ricerca scientifica fosse controllata in una società socialista con ruoli a rotazione e controllo permanente dal basso da parte di ogni organismo popolare finanche di strada e di quartiere, temo la fantasia tecnologica di chi cerca la fama ad ogni costo.

 

n° di inserimento: 1

Fine Luglio 2004 sul ‘Corriere della sera / Io donna’ un articolo di E.Zuccalà, “QUEI BRUTTI RICORDI”, che ripropone la questione sollevata da Andreoli (cfr. in questa pagina l’articolo nel merito). Dice: “Una ricerca del neuroscienziato Piergiorgio Strata, resa nota nei giorni scorsi, ha individuato nel cervelletto del topo la proteina che trattiene la memoria dei traumi recenti: se rimossa, potrebbe farli scomparire. Ma qual è il meccanismo della memoria ?  Come un evento si imprime nella memoria e viene rievocato ? ” [DA QUI E’ PARTITO UN SABOTAGGIO DELLA TASTIERA ITALIANA mentre sto scrivendo, ore 13 del 3/9/2005) Ovviamente non pensano che ogni individuo e’ un mondo a parte, che il cervello e’ plastico, che ognuno ha proprie regole e alimentazione e modus vivendi e che il cervello agisce sul corpo come il corpo agisce sul cervello, pensano e vogliono nomenclare tutto perche’ sono avidi di denaro e di fama, ricchezza potere, e’ per questo che gli scienziati parlano tutti in inglese, non per altro. Continua ponendo la domanda ad “Alessandro Treves, professore di neuroscienze” [nuova dicitura, ci sta dentro tutto, dalla pastasciutta alla sessualita’ cerebrale alla psicologia alla neurobiologia alla neurochirurgia ecc.ecc.] “alla Sissa di Trieste” [uno dei poli di nuova ‘concezione’ edificati in barba alla fame ed alla disoccupazione e senza consultare in alcunche’ la popolazione] “e Antonio Malgaroli, professore di fisiologia all’universita’ San Raffaele di Milano” [clinica attrezzatissima anche, e collegata al noto Besta e ovviamente a Veronesi]. Come memorizziamo, introduce l’articolista. Ecco l’importante (per chi ?) risposta: “La memoria dipende dalle sinapsi, la zona di comunicazione tra neuroni, spiega Treves.” (eufemismo: è lo spazio micromicromicroscopico che sta tra un polo e l’altro dei neuroni). Continua  Quando memorizziamo un’esperienza, molte sinapsi variano di efficacia, ciascuna nella sua misura, a seconda degli impulsi emessi dai neuroni. Il ricordo di una cena, per esempio, corrisponde a un certo stato di attività dei neuroni, che viene codificato e depositato nel cervello. Per rievocarlo dobbiamo riattivare i neuroni, un cibo, un odore, ce lo fanno rivivere.” Queste beninteso sono anch’esse “frequenze” o meglio combinazioni di frequenze che i chip sottocutanei captano insieme sulle varie frequenze d’onda cerebrali e non è un caso che i “neuroscienziati” o meglio i loro finanziatori che si solgono autodefinire filantropi, pagano molto bene i volontari che si prestano a farsi fotografare il cervello con la fnmr (risonanza magnetica nucleare funzionale), mentre compiono le più disparate attività (anche di guardare film porno, chissà perché poi questi esperimenti ??? per tener buoni e soddisfatti i futuri soldati pilotati via radio con sublimazioni sessuali gratificanti ?   In realtà la 2° guerra mondiale non è finita se non grazie al revisionismo ex sovietico, giacchè i ricercatori nazisti furono tutti assoldati dalla CIA e accolti negli USA in Canada Brasile ecc.

Continua l’articolo: “Le tracce che ogni evento lascia nel cervello interagiscono tra loro: ecco perché due persone possono ricordare lo stesso episodio in modi diversi”. CHE COSA ‘ECCITA’ I RICORDI. Alcune sostanze presenti nel cervello, come la NOREPINETRINA, la DOPAMINA e l’ACETILCOLINA (più volte segnalatomi in questi 3 anni per corrispondenza) condizionano la comunicazione tra neuroni e quindi i ricordi. “Si tratta di neuromodulatori che regolano l’azione del GLUTAMMATO, sostanza che passa l’informazione tra neuroni” aggiunge Treves. “Per esempio, quando recepiamo un’esperienza nuova il cervello aziona un’interruttore che spruzza ACETILCOLINA nell’IPPOCAMPO affinché conservi il ricordo (…) Nell’ippocampo si formano i ricordi di cosa è accaduto in un certo momento, quindi le nostre memorie autobiografiche, che negli anni si trasferiscono alla corteccia cerebrale” precisa Treves “Per imparare uno sport, invece, ho bisogno del CERVELLETTO” [sta a vedere che tutto è merce, la cosa mi ricorda un po’ troppo i film di fantascienza da faticare a riconoscere la necessità scientifica di conoscere il funzionamento del corpo per correggerlo: da quando se ne sa di più di mente e cervello (che differenza ?), i suicidi non mi paiono diminuiti, né gli stupri, i reati di pedofilia, le efferatezze prolungate, i reati anche privati di tortura, che i leghisti non desiderano nomenclare]; bene, continua: “Questa parte sovrintende alla funzione motoria ma, come ha dimosrato Strata, ha anche attinenze con i ricordi affettivi e quindi con l’AMIGDALA, il piccolo nucleo legato alle memorie primitive e alle paure primarie”. Se mi dicessero che questi scienziati o altri come loro hanno collaborato e collaborano con la CIA dietro la scusa della CIA o NSA o SISMI, di scoprire i progettatori dell’11 settembre, non mi stupirei per niente nemmeno se mi dicessero che con questo genere di ricerche entrano ed escono dalla testa dei “terroristi” o dei “mafiosi” detenuti (il che è una tautologia: in uno stato di diritto che si rispetti, fatte salve le opinioni, dovrebbe essere impossibile ad un “terrorista” in detenzione di continuare ad essere tale), me compreso !!!

Le affinità con i punti del “trattamento” che subisco contro la mia volontà e certamente senza nulla saperne sin dal 1996 – CTO di Torino  se non con altri sistemi meno invasivi del microchip, (E’ UNA IPOTESI TREMENDAMENTE BASTARDA CHE CERCANO DI INSTILLARMI SIN DAL 24-5-2002) sin dalla età più giovane, tramite strumenti di controllo della polizia di Venezia e di sistemi spacciati per “medici” installati al II Distretto di ps (chiuso nel 2005!!!) prima, poi in carcere a Treviso Santa Bona minorile (elicottero davanti alla finestra), a S.Maria Maggiore (isolamento anche uditivo) ecc., speculanti danni uditivi, non mi stupirei, ma sono ipotesi che mi si affacciano solo di recente, quando chi mi tortura, un po’ per attenuare la responsabilità di chi mi avrebbe fatto questa operazione clandestina nell’operazione pubblica nel 1996, un po’ degli ambiti di potere connessi, me le suborna.

L’articolo continua con le differenze di memorizzazione tra “maschi” e “femmine”, questi qua non dicono “uomini” o “donne”, non siamo persone, siamo animali per loro ma in senso becero e giustificazionista dell’infamia culturale sottesa alla caviatizzazione delle persone, non nel senso divino della natura, dell’innocenza e dell’istinto di sopravvivenza e di vita che vi è in ogni animale, uomini e donne comprese.

 

N° di inserimento: 1

Nel Sole 24 ore del 9 novembre 2002, un articolo parla di ZURIGO, della sua università e di un “laboratorio di intelligenza artificiale” guidato da Rolf Pfeifer, che stanno producendo macchine neuronali che sono lasciate libere di “evolversi”, dotate di muscoli, sistema nervoso primitivo, in simulazioni al computer. Ci sono in Svizzera software house che lavorano per l’esercito di “israele”, figurarsi se non ce ne sono che lavorano per i controspionaggi. Ma qui c’è la idea malata della scienza sopra ogni cosa, delle macchine che “un giorno”, dicono certi infami, “governeranno l’uomo”. Eh no, signorini in camice bianco, voi fate la ricerca, NON LA POLITICA.