COMUNICATO 21-12-2005

Vi ricorderete certamente di me.

sono Vittorio Trupiano, l'avvocato napoletano che nell'ottobre del 2003 venne prelevato notte tempo da casa e rinchiuso nel carcere di Poggioreale, nel reparto riservato agli "associati", reo di essersi candidato in quel di Marano di Napoli, a capo di una lista indipendente che tuttora si batte per i diritti civili e perciò stesso ostile al regime detentivo del 41 bis, perchè a dire di due p.m. della D.D.A., tali Borrelli e Di Monte, reo di aver stretto un pactum sceleris con la famiglia mafiosa dei Nuvoletta.

a nulla valse obiettare che fui l'ultimo dei non eletti, che ero incompatibile col regime carcerario per motivi di salute.

dopo 14 giorni ci pensò il Tribunale del Riesame di Napoli a restituirmi la libertà in quanto nell'ordinanza di scarcerazione venne anticipata la sentenza, nel merito, appurando che non vi fu alcun concorso esterno fra me e l'associazione a delinquere di stampo mafioso dei Nuvoletta.

Il Riesame, impietoso nei confronti dei richiedenti la misura cautelare, nonchè del gip che la sottoscrisse (Giovanna Ceppaluni), evidenziò la trasparenza della mia candidatura e l'estraneità a qualsivoglia logica camorristica.

il 15 dicembre, dopo oltre 2 anni dall'arresto e 4 dalla candidatura, il Gup presso il Tribunale di Napoli, dopo che diversi altri gip si erano astenuti dal giudicarmi, ed al termine di 4 udienze di merito, ha emesso la seguente sentenza in nome del popolo italiano: "letto l'art. 425 co. 1 cpp dichiara non luogo a procedere nei confronti di Trupiano Vittorio in ordine al capo A) di rubrica e in ordine al reato di cui all'art. 110 cp 97 DPR 361/57 aggravato dall'art. 7 legge 203/91 perchè il fatto non sussiste".

ebbene, la mia amarezza ha molteplici motivi di essere.

innanzitutto, quando venni arrestato ebbi occasione di assistere impotente, da detenuto.., ad un martellamento mediatico impressionante: le becere immagini del blitz compiuto scorsero in particolare sul Tg.2 per tutto il giorno, la rotativa fece poi il resto: ero il mostro, l'insospettabile professionista accusato di essere funzionale ad un clan al quale già in passato venne attribuito l'omicidio del giornalista Siani ed in quell'occasione di aver squagliato diverse persone nell'acido.

mia moglie saggiamente ritirò i bambini da scuola, dopo che i Carabinieri di S. Sebastiano intervennero per far cancellare un murale dove c'era nome e cognome di mia figlia, con l'aggiunta di "puttana camorrista"..in carcere mi vennero sequestrati anche i farmaci salva vita.

ora che sono stato assolto, con la più ampia delle formule, mentre i 3 amici sopra menzionati che mi trascinarono nel fango sono indagati a Roma su denuncia da me sporta ben prima dell'esito dell'udienza preliminare, nonostante che i miei Difensori abbiano contattato Ansa, Agi ed AdnKronos, che regolarmente hanno dato la notizia, nessuno, dico nessuno, eccetto dei giornali a diffusione cittadina, ha la pubblicata.

ciò, in verità, capitò già in occasione della mia scarcerazione, allorquando la notizia trovò spazio solo sul quotidiano "Il Mattino", sull'edizione locale di "La Repubblica" e sul tg. 3 Campania.

ora, viceversa, la notizia è stata taciuta anche dalle citate testate.

restano, in ogni caso, l'onta della galera, dell'isolamento, della gogna a cui sono stato esposto per 4 anni, ma soprattutto un profondo disgusto per questa sorta di impunità di cui godono alcuni magistrati inquirenti e per l'inesistente linea di demarcazione tra obbligatorietà e titolarità dell'azione penale e persecuzione ad personam.

il processo è durato così a lungo anche perchè il p.m. Borrelli ha inteso replicare alle argomentazioni dei miei Difensori.

dal giorno del mio arresto ho visto di tutto: un p.m. napoletano indagato perchè scoperto a caccia in Albania con un camorrista; il presidente della camera penale di Torre Annunziata sorpreso a pranzo con un latitante della camorra; il presidente di una sezione del tribunale del riesame di Napoli indagato, unitamente ad un penalista, per presunti favori ad esponenti della criminalità organizzata, e per di più con l'aggravante del metodo mafioso.

tutti hanno visto le indagini a loro carico da uomini liberi!

perchè solo io in galera? perchè il mio Consiglio dell'Ordine di appartenenza non ha mosso un dito, a differenza del citato ultimo penalista?

vi ricordate dei casi Morra, Galasso, Dorigo, Lonzi..eccetera?

giudicate voi, io so solo che chi mi ha giudicato poteva prosciogliermi anche perchè dubbie e contraddittorie le accuse a mio carico, no, niente di tutto questo:il fatto non sussiste proprio!

grazie per l'attenzione.

Vittorio Trupiano