www.paolodorigo.it

2006

MENO ANTENNE MENO CAMION MENO PADRONI MENO SFRUTTATORI MENO SPACCIATORI

DISINQUINARE SOCIALMENTE

L’8 MARZO PIU’ BELLO

IN DIFESA DEI BAMBINI E DEL LORO DIRITTO A GIOCARE

 

A Mestre il 8 marzo scorso una rivolta popolare nel quartiere di Via Rielta è scattata dopo la notizia che sarebbero stati installate 3 antenne in un traliccio  per i “telefonini” TIM, Vodafone e H3G, nel parco giochi del quartiere di Via Rielta, zona Carpenedo-Bissuola.

La mattina, spontaneamente, oltre un centinaio di donne, bambini, anziani, ragazzi, uomini, si sono riversati, d’accordo pure il parroco che ha suonato le campane a raccolta, nel Parco, impedendo ai camion della ditta che doveva installare, di penetrare nella zona, grazie all’allarme dato alle 6,45 da una mamma che ha visto giungere i mezzi dalla finestra. E’ stata eretta una barricata di popolo, ed una tecnica, con un’auto e alcune altre cose a bloccare la strada.

Già in precedenza in Italia, come a Roma, dove certe antenne provocano casi aumentati di leucemia dei bambini, e anche qui da noi,  a Mestre, Zelarino ed altre zone vi sono state proteste per queste strutture, si considerano accettabili dalla popolazione solo le “microcelle” e si chiede di abolire i ripetitori. Va detto che nessuna energia elettromagnetica è salubre, e che il problema sociale dell’inquinamento è un problema innanzitutto di classe, della necessità di un socialismo sano e privo di cose che attentino alla salute ed alla vita della popolazione, libero dal profitto e dalle sue immonde speculazioni, ma è anche un problema di DISTANZA che occorre tracciare tra il proletariato e il potere economico, politico e militare.

Non a caso, subito si sono buttati il sindaco e le varie autorità sul problema, “adesso troviamo una mediazione”, cerchiamo di risolvere “il problema”.

 

Il problema siete voi, signori, che ve la fate con queste entità, che le considerate un danno solo quando ne perdete in immagine.

Al Lido di Venezia già nei mesi scorsi si era avuta un’altra protesta simile.

ESTENDIAMO LA MOBILITAZIONE POPOLARE CONTRO L’INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO DELLE AZIENDE PADRONALI TELEFONICHE

 

Sul piano più generale occorre che l’organizzazione delle masse e del proletariato superi e scavalchi l’organizzazione istituzionale della repressione, del consenso e del controllo sociale e militar-poliziesco, passando a costruire il Fronte democratico rivoluzionario delle masse proletarie  e popolari, senza problemi di rappresentazione, vetrine e Parlamenti, ma come vertebre di una struttura nuova della società, organizzazione di classe per il socialismo e la soluzione dei problemi e la liberazione da ogni ingiustizia, che ne è alla base, riprendendoci ciò che vermi, corrotti, traditori, revisionisti e quant’altro ci han sporcato.