2007/02

www.paolodorigo.it

MOVIMENTO COMUNISTA INTERNAZIONALE

MOVIMENTO POPOLARE PERU’

VIVA IL 14° ANNIVERSARIO DEL MAGISTRALE DISCORSO DEL PRESIDENTE GONZALO, CHE RISPLENDE VITTORIOSO E PULSANTE DI FRONTE AL MONDO !

(documento del 24-9-2006, traduzione dallo spagnolo del 9-1-2007)

 

Il Movimento Popolare Perù, organismo generato dal Partito Comunista del Perù (PCP) per il lavoro di partito all’estero, nell’occasione del compimento oggi del 14° anniversario del magistrale Discorso della nostra Guida, esprime, una volta di più, il suo saluto e completa, incondizionata e volontaria disciplina al Presidente Gonzalo [1], Capo del Partito e della rivoluzione, centro di unificazione del partito e garanzia del trionfo che ci porta al comunismo; al marxismo-leninismo-maoismo [2], pensiero gonzalo, principalmente pensiero gonzalo; alla nostra Base di Unità Partitaria con i suoi tre elementi: al Partito Comunista del Perù ed al suo sistema di direzione, al Comitato Centrale (CC), all’Ufficio Politico ed al Comitato Permanente, al Compagno Responsabile che guida il CC, che dirige tutto il Partito.

Salutiamo i militanti, i combattenti e le masse della guerra popolare, l’Esercito Popolare di Liberazione ed nuovo Potere, con le sue Basi di Appoggio e Comitati Popolari, specialmente i Comitati Popolari Aperti.

In questa grande celebrazione, è anche propizia l’opportunità di esprimere: il nostro saluto e riconoscimento alla Direzione del Partito, perché ha proseguito l’obiettivo di dirigere la guerra popolare come stabilì il Presidente Gonzalo nel suo Discorso, difendendo gli interessi del popolo, i principi del Partito, la guerra popolare. Il Partito dirigendo la nostra guerra popolare affronta oggi nuove e complesse situazioni di andar forgiando una direzione con un’ascendente riconosciuto. Prendiamo una ferma posizione per questo compito partitario ed esprimiamo il nostro pieno accordo con quanto deciso dal Partito a questo riguardo, e cioè che: “Questo processo di forgiare capi, dirigenti, è duro e complesso, per noi è duro non rivolgerci al Presidente Gonzalo per risolvere tutti i problemi nuovi che ci si presentano, però come comunisti li assumiamo perché il Partito è la nostra vita, per questo ci riaffermiamo nel forgiare la militanza, nel guidare la direzione, come se non sentissimo la mancanza della Guida. Siamo per una direzione riconosciuta, che ognuno possa verificare anche nelle peggiori condizioni; nella Grande Marcia, il Partito fu ridimensionato drasticamente, però rimasero coloro che volevano portare avanti la rivoluzione.  Per questo non ci siamo preoccupati mai della quantità.  Noi abbiamo il pensiero gonzalo; la direzione, come la abbiamo avuta per iniziare, si forgerà nel cammino per la conquista del Potere in tutto il paese   (PCP-CC, Documento del maggio 2006).

E pertanto, prendiamo una ferma posizione ed esprimiamo il nostro pieno accordo con quanto stabilito dal Partito in una delle sue ultime direttive, che: “Oggi, abiamo una direzione costruita in questi anni, definita e provata sin da dopo il 1992, questo ci va a consentire di funzionare organizzativamente ai diversi livelli, abbiamo continuato con la guerra popolare e non la abbiamo fermata, abbiamo mantenuto le basi, non ce le hanno distrutte.  Abbiamo una direzione e questo ci permette di costruire concentricamente i tre strumenti della rivoluzione; la questione è che le masse sono qui, è la questione di riprendere questo piano, questo ci rallegra oggi, poterci attaccare al lavoro di massa nella e per la guerra popolare”.

In questo nuovo anniversario del magistrale Discorso, noi riaffermiamo questo impegno di difendere la vita del Presidente Gonzalo, Guida del Partito e della rivoluzione, costi quel che costi, e che la forma principale di difenderlo è quella che sta attuando il Partito Comunista del Perù, con più guerra popolare.  In questa occasione, reiteriamo il nostro impegno di continuare ad impegnarci e a servire la guerra popolare al servizio della rivoluzione mondiale.  Come parte ci ciò, chiamiamo tutti i Partiti Comunisti ed organizzazioni rivoluzionarie, interne ed esterne al Movimento Rivoluzionario Internazionalista (MRI) a celebrare il 14° anniversario del magistrale Discorso della nostra Guida unendola alla celebrazione del 40° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (GRCP) in Cina (1966-1976).  Quelli che, dentro o fuori del MRI, sono contro le due campagne unite, la campagna per il maoismo, che in quest’anno svilupperemo come una grande celebrazione della GRCP, e la campagna per la difesa della vita del Presidente Gonzalo[3], o semplicemente la sottovalutano, non sono per imporre il maoismo come unico comando e guida della rivoluzione mondiale, non sono per la direzione proletaria della nuova grande ondata della rivoluzione proletaria mondiale.

 

Perché oggi ci sono alcuni che, definendosi maoisti si oppongono a queste due celebrazioni e a queste due campagne ? [4]

 

Questi si oppongono a ciò  che la GRCP implica per lo sviluppo della dittatura del proletariato fino al consolidamento al Potere del proletariato, per l’importanza storica che ha la GRCP nella inesorabile marcia della umanità verso il comunismo, che in prospettiva storica è maggiormente trascendentale dello sviluppo del marxismo-leninismo da parte del presidente Mao, che rappresentò il salto del marxismo ad una nuova e superiore tappa: il marxismo-leninismo-maoismo, principalmente maoismo. Il nuovo revisionismo, reclama per sé il maoismo e arrivano a giurare di difenderlo. Però stanno contro ciò che è fondamentale del maoismo: la questione del Potere. Il Potere è la questione fondamentale e questo va in opposizione alla linea opportunista di destra revisionista e capitolazionista (LOD) e a tutti coloro che a livello internazionale[5] non sono per conquistare, stabilire, difendere e sviluppare il nuovo Potere (il nuovo Stato) nel mezzo della guerra popolare, che segue fluente fino a plasmare infine il Potere in tutto il paese. Questa questione fondamentale del Potere per la classe e le masse va contro tutti quelli che sono per negoziare la rivoluzione. Questa questione fondamentale del Potere va contro tutti i traditori che danno un controvalore alla rivoluzione.

E, inoltre, inestricabile da ciò che è stato, sono i motivi di coloro che si oppongono alla celebrazione del 14° anniversario del magistrale Discorso: “Per l’ascendente del Presidente Gonzalo nel MRI, l’imperialismo ed il revisionismo si impegnarono affinché le posizioni della LOD si ripercuotessero nel MRI, attaccando la tesi marxista delle linee Guida e dei Capi della rivoluzione, con il cosiddetto culto della personalità, attaccando la teoria militare, la guerra popolare, separandola dalle Basi di Appoggio, il loro obiettivo era puntare contro ciò che è fondamentale nel pensiero gonzalo: il Potere.  Il nuovo Potere nasce e si sviluppa nel mezzo della guerra popolare stabilendo i Comitati Popolari, diretto e costruito dal Partito in forma concentrica, così sin dal suo inizio il nuovo Potere nasce schiacciando campagne di accerchiamento ed annientamento, costruendo il nuovo: nuovo Potere, nuova economia, nuova cultura, nuova repubblica; la non comprensione di ciò ha fatto sì che alcuni componenti appoggino le tesi della “democrazia multipartitaria”, questo porta a fermare la rivoluzione, unendosi alla incomprensione della tesi marxista della Guida, indipendentemente dalla potenza di fuoco disponibile, e puntare ad ottenere concessioni dal nemico, e ciò che è più importante a concepire l’appoggio crescente delle masse povere, come conseguenza della “democrazia multipartitica” (vedasi Documento del maggio 2006).

La questione è che alcuni componenti fecero eco alle montature della reazione e replicarono che la lotta delle due linee mal condotta porta ad intrappolare il MRI, oggi la guerra popolare del Nepal può cambiare direzione, da rivoluzione democratica a rivoluzione borghese, il Partito Comunista[in senso generale] è per iniziare e dirigere una guerra popolare, non per convivere e condividere responsabilità con la borghesia burocratica[6]. Questo distrugge, lo adatta, spuntano fuori partiti fascisti, è grande la responsabilità dei compagni del Nepal” (PCP-CC, documento: Schiacciare la nuova montatura controrivoluzionaria della “amnistia generale”, agosto 2006 VERIFICARE LA CITAZIONE).

 

E oggi, questi stessi componenti del MRI, con il loro silenzio, appoggiano la scelta di fermare la guerra popolare in Nepal. Il Partito è il primo a definire chiaramente la sua posizione: partendo, basandosi e sostenendosi sul pensiero gonzalo. Questo è il contributo del Partito alla lotta delle due linee dentro il MRI. Al contrario, la destra agisce sempre in questo modo: primo, si uniscono nel silenzio; poi, fanno chiacchiericci, cercano quelli che parlano per loro, utilizzano sempre il mascheramento dietro altre cose per lanciare la pietra e dire: ho conciliato ma non sono l’autore, per continuare a sopravvivere, ad esempio Deng; e nel momento opportuno si sollevano e scagliano, vediamo come ruppero le ossa a Kang Chen, loro sono così. Noi maoisti non possiamo lasciarci sorprendere.

 

Così chiaramente, alcuni membri del MRI si fecero eco delle montature della reazione come le “lettere di pace”, la “autocritica” della “c. Nancy”, la “IV Tappa”. Quando uscirono le “lettere”, quelli dissero appoggiamo la guerra però separando il Presidente. Questi vogliono che diciamo che esiste una lotta delle due linee nel Partito completamente sviluppata al nostro interno, con alcuni comitati contro altri comitati.  Questo non esiste, non c’è mai stata, mai vi fu.  Il fatto è che la reazione fece uso di parte dei prigionieri nei carceri penali, e gestirono i traditori miserabili come Morote, Pantoja, Salas e altri, e persino per telefono, dall’agente della CIA Montesinos[7]. Non ci fu mai alcuna riunione in alcun comitato Regionale, ove qualcuno abbia sostenuto l’“accordo di pace”. Per questo, sin dall’inizio, il Partito segnalò: che la LOD nacque allattata e montata dalla reazione, il tutto finanziato e diretto dalla CIA attraverso Montesinos. Successivamente, questi membri del MRI replicarono alla montatura dello “sciopero della fame del Presidente”, la montatura del “nuovo processo”. E certamente, oggi, riproducono la nuova montatura controrivoluzionaria della “amnistia generale”, perché queste persone vengono immediatamente convogliate agli interessi della reazione e della Lod [traduzione aprossimativa]. All’imperialismo, alla reazione ed al revisionismo, una volta ancora, spiattelliamo sulla faccia la unica e vera realtà, che è quella che ci mostrano i fatti, che ad oggi ci sono state solo 2 manifestazioni in pubblico del presidente Gonzalo: 1) il Discorso del Presidente Gonzalo [24-9-1992] e 2) la confusione che avvenne in aula processuale che seguì al suo saluto e che in nessun momento parlò di “accordo di pace”. [8]

 

Noi smascheriamo, condanniamo e schiacciamo questa nuova montatura controrivoluzionaria della “amnistia generale”, montata dall’imperialismo yankee attraverso questo governo aprista [9], fascista e genocida, con la complicità dei traditori della LOD, revisionista e capitolazionista. Quelli che vogliono fermare la guerra popolare utilizzando la LOD, per continuare a mantenere questo putrido e caduco Stato reazionario. Il cammino dei reazionari e dei revisionisti, di tutti i genocidi, è la controrivoluzione, la “amnistia generale”, l’“accordo di pace”, la repressione nei carceri penali, il genocidio; dall’altra il cammino del popolo è la rivoluzione, quello della rivoluzione democratica[10]; di resistere, di lottare con energia irrefrenabile, la quello di mantenere il corso della rivoluzione, come chiaramente ed in maniera contundente è stato stabilito dal Partito, nel suo documento precedentemente citato.

 

In sintesi, come segnalò il Presidente Gonzalo nel suo magistrale Discorso, noi siamo per il proseguire con la guerra popolare per ciò che siamo e per l’impegno che abbiamo con il proletariato e con il popolo.

 

Viva il 14° anniversario del magistrale discorso della nostra Guida !

Viva il Presidente Gonzalo, Capo del Partito e della rivoluzione !

Esigiamo la presentazione pubblica diretta del Presidente Gonzalo davanti alla stampa ed alle tv nazionali ed internazionali, perché si pronunci ! [11]

Viva il marxismo-leninismo-maoismo, pensiero gonzalo  !

Viva il Partito Comunista del Perù !

Viva il MRI !

Schiacciare la nuova montatura controrivoluzionaria della “amnistia generale” !

 

Movimento Popolare Perù

Settembre 2006

 

 

 

 

Ci scusiamo con i lettori e con i compagni del MPP per il ritardo nella traduzione, dovuto a cause interne che ci hanno rallentato nel lavoro.

 

 

 

NOTE PER I COMPAGNI-E PIU’ GIOVANI A CURA DEL TRADUTTORE

[1] Il Presidente Gonzalo, è il fondatore del Partito Comunista del Perù che dopo decenni di assenza dovuti al tradimento opportunista dei principi fondanti del Partito (1928) voluto da José Carlos Mariategui, lo ricostruì dopo una lunga battaglia ideologica, alla metà degli anni sessanta del XX secolo, giovandosi anche degli insegnamenti ed aiuti dei compagni cinesi della rivoluzione culturale proletaria, lo forgiò ideologicamente e preparò alla guerra popolare quale inizio della nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale, che ebbe l’avvio il 17 maggio 1980. Dopo alcuni anni il PCP fu tra i partiti fondatori del Movimento Rivoluzionario Internazionalista (1984) che fece proprio sin da subito il pensiero del presidente Mao Tse-Tung nella pratica e ben al di là del dogmatismo sedicente m-l che contraddistinse nei decenni precedenti molti gruppi in Italia e nei paesi occidentali.

[2] Terza e superiore tappa del pensiero comunista. Per il PCP, oggi il comunismo coincide con il maoismo, chi non riconosce il maoismo non può dirsi comunista. Questa è anche la posizione di chi traduce questi documenti.

[3] Sin dal suo sequestro del 12 settembre 1992, le montature e l’isolamento al fine di permetterne l’assassinio, sono state alla base delle politiche genocide della reazione. Oggi il già genocida Presidente Garcia Perez, rieletto per volontà dei poteri imperialisti, ha più volte cercato di proporre la pena di morte per “terrorismo” cercando una legittimazione “abbinandola” a quella per gravissimi reati di violenza. Ma nel frattempo persino la Corte InterAmericana dei Diritti dell’Uomo ha espresso una posizione finalmente chiara sui prigionieri di guerra e politici in Perù, condannando lo Stato peruviano all’indennizzo ai familiari delle vittime di una delle stragi genocide in carcere attuate dall’esercito su militanti del PCP ed EPL nel 1992.

[4] è il caso tra l’altro in Italia del nPci-Carc, dei “trentini” e di altri gruppi sedicenti m-l-m.

[5] Tra questi, quei gruppi guerriglieri che sono ideologicamente revisionisti, e quei gruppi guerriglieri che mettono al centro e sopra tutte le altre questioni “la liberazione dei prigionieri”, che diviene infine elemento permanente di trattativa con il nemico e di freno della via rivoluzionaria.

[6] In pratica la differenza ideologica consiste nel fatto che il PCP esclude che la tattica della Costituente democratica (stile Italia 1946-1947) possa essere una tattica e non un arretramento strategico. In realtà non mancano, tra la soluzione politica italiana (1987) e la montatura delle lettere di pace (1993), tra le questioni dei prigionieri poste in maniera avulsa dal conflitto di classe per devalorizzare la lotta (sia in Italia dai 7 aprilini, da prima linea e dai soluzionisti, che da parte del MRTA e della LOD, in Perù),  sino alla questione della amnistia generale (1997 in Italia, in questi anni in Perù), molte consonanze tra la politica controrivoluzionaria in questo paese andino in realtà molto meno lontano all’occidente di quanto non si voglia far credere (Lima è una delle maggiori megalopoli multinazionali del mondo) sulla base del mero confronto economico tra i due paesi. E questo sia Craxi (scandalo della metropolitana di Lima) che i carabinieri (collaborazionismo con il regime peruviano con la scusa della lotta al narcotraffico, nel quale fu coinvolto l’attuale capo dei ROS, Ganzer, l’equivalente del Montesinos peruviano), lo dimostrarono ampiamente. Peraltro nella comunità peruviana a Roma si fa molta propaganda per Garcia Perez (2006).

[7] Capo dei servizi peruviani (SIN) nel regime di Fujimori, e discusso anche per un traffico di armi per le FARC, oggi detenuto come criminale di guerra.

[8]  Per la montatura, fecero uscire dopo 12 anni un avvocato condannato all’ergastolo, e lo portarono in aula come “avvocato d’ufficio”.

[9] Partito “radicale” del genocida stragista Garcia Perez (ottobre 1985, giugno 1986), sorto ben prima dell’inizio della lotta armata (1980), dall’ala giovanile del quale uscirono i fondatori del MRTA.

[10] Della nuova democrazia, ossia delle comuni popolari, dell’esercizio del Potere popolare, non della delega al sistema borghese multipartitico.

[11] Cosa che in Italia fu permessa ai soluzionisti, tra i quali diversi pluriergastolani alcuni dei quali da pochi o pochissimi anni detenuti, in una trasmissione in prima serata, e che ovviamente il regime peruviano non permette a chi NON cerca certo la “soluzione politica”. Peraltro questa pratica è usuale in Perù con aderenti alla LOD vendutisi al regime.