Nota

Grazie alle “attenzioni” occidentali ed all’odio per la posizione non allineata dell’Algeria dopo la vittoria sul colonialismo francese, l’occidente debitore di stragi, montagne d’oro, diamanti e petrolio, schiavi e masse devastate, espulse, esiliate, incarcerate, insanguinate, impestate ed assassinate, l’occidente che vanta ora le ong e la presenza della chiesa (!!!! SIC !!!!), può ora dormire sonni tranquilli, l’Algeria come quasi tutta l’Africa, non è diversa dall’Argentina degli anni ’70-’80 …

 (www.paolodorigo.it il 16-10-2005 virgolette e commenti tra parentesi quadra sono del traduttore)

 

Comunicato

Algeria : Aggressione di membri delle famiglie dei desaparecidos causa le forze di polizia

 

Parigi-Ginevra, 23 settembre 2005 - L'Osservatorio per la protezione dei difensori dei diritti dell’Uomo, programma congiunto della Federazione internazionale delle leghe dei diritti dell’Uomo (FIDH) e dell’Organizzazione mondiale contro la tortura (OMCT), esprime la sua più viva inquietudine quanto alla recrudescenza delle minacce di cui fanno nota i membri dell’associazione SOS SPARITE/I ad Algeri, Oran e Costantino.

 

Secondo le informazioni ricevute da parte del Collettivo delle famiglie dei desaparecidos in Algeria (CFDA) e di SOS SPARITE/I, il 22 settembre 2005, numerosi membri di famiglie di spariti sono state attaccate ed arrestate dalla “polizia” davanti alla strada Ramdane Ben Abdelmalek de Costantino, dove il Signor Bouteflika, presidente de la repubblica, teneva una riunione sul progetto della Carta sulla pace e la riconciliazione nazionale, sottoposti a referendum il 29 settembre prossimo.

 

In effetti, queste famiglie, che si riuniscono abitualmente davanti all’ufficio della Wilaya (Tutela) si sono fermate davanti allo stadio allo scopo di chiedere al presidente un intervento sulla situazione dei loro cari spariti.  Comunque, le forze dell’ordine hanno impedito a numerosi rappresentanti delle famiglie, di entrare nel recinto dello stadio, poi hanno ricevuto decine di pedate e di pugni, malgrado la presenza di testimoni e giornalisti. Numerose persone sono in seguito state arrestate e portate al commissariato centrale allo scopo di essere  interrogate”, tra cui il Signor Bellatrèche, portavoce delle famiglie dei desaparecidos a Costantino, così come la Signora  Saker e cinque altre madri di desaparecidos, di età tra i60 e 75 anni. Oggi come oggi, queste persone SONO ANCORA DETENUTE, SENZA ALCUNA ACCUSA RIVOLTA UFFICIALMENTE CONTRO DI LORO. 

Inoltre, il 14 septembre 2005, il Signor Mouloud Arab, padre di desaparecidos, di 75 anni, è stato arrestato dalle “forze di polizia” mentre lasciavano l’assembramento periodico organizzato da SOS SPARITE/I davanti alla Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti dell’Uomo (CNCPPDH) ad Algeri.

Quattro “poliziotti” lo hanno condotto al commissariato, perché distribuiva dei volantini riguardanti come noto il progetto di Carta e la situazione delle famiglie dei desaparecidos. M.Arab è restato 3 ore guardato a vista, ed ha subito un “interrogatorio” sul suo passato, sulle ragioni per cui distribuiva questi volantini, e se lui ne deteneva altri a casa sua. Alla fine della custodia, la sua carta d’identità gli è stata confiscata, e non gli è stata restituita che il giorno dopo [trattata con sostanze strane ???, ndT].

Il 17 settembre 2005, M.Arab è stato deferito davanti alla Corte d’Algeria per la violazione dell’ “articolo 96 del Codice penale algerino”, che reprime la “distribuzione di volantini di natura tale da nuocere all’interesse nazionale” [no, non della squadra di calcio, ma della squadra governativa !!!, ndT]. Una udienza si deve tenere davanti al giudice d’istruzione di Algeri il 25 settembre 2005. A causa della sua età, M.Arab non è stato messo in detenzione ma rimane sotto il controllo giudiziario, e deve presentarsi al commissariato una volta la settimana.

D’altronde, la Signora Fatima Yous, presidente di SOS SPARITE/I, ha ricevuto numerosi appelli anonimi sul suo telefono portatile, che gli indicava che doveva andarsene dall’Algeria se voleva proteggere le famiglie membre del collettivo, l’ufficio di Algeri ed il suo personale. Signor Hacène Ferhati, tesoriere dell’organizzazione, è quotidianamente minacciatoest quotidiennement minacciato sul suo telefono portatile da sconosciuti sin dal 15 septembre 2005.

 

L’Osservatorio ricorda anche che i locali di SOS SPARITE/I ad Algeri sono oggetto di un controllo permanente da parte delle “forze di polizia”, così come di ripetute lettere anonime.

La Signora Fatima Nekrouf, segretaria dell’ufficio dell’associazione di Oran, è stata a più riprese minacciata di morte al telefono. Sin da settembre, uno sconosciuto gli aveva richiesto di ritirare il dossier di tutte le famiglie degli scomparsi, domanda a cui lei non aveva dato seguito. L’autore delle minacce ha, inoltre, fatto riferimento alla sparizione di suo padre, Signor Abdelkader Nekrouf, avvocato militante per i diritti dell’Uomo arrestato nel 1997, e sparito da allora.

 Il 17 e 18 settembre 2005, tre “poliziotti” in borghese si sono presentati all’ufficio di Oran ed hanno proceduto ad una perquisizione completa, senza presentare alcun mandato o lettera della polizia. Loro hanno anche “interrogato” la Signora Nekrouf sulle sue attività in seno all’organizzazione. 

L’Osservatorio è vivamente preoccupato per gli atti dei rappresaglia, le minacce, le pressioni subite dai membri di SOS SPARITE/I, che si inseriscono nella violazione flagrante delle disposizioni della Dichiarazione sui difensori dei diritti dell’Uomo, adottata dall’Assemblea generale dell’ONU il 9 dicembre 1998, e notoriamente del suo articolo 6 b che stipula che “ognuno ha il diritto, individualmente o in associazione con altri, di pubblicare, comunicare ad altri o diffondere liberamente delle idee, informazioni e conoscenze su tutti i diritti dell’Uomo e tutte le libertà fondamentali”, così come il suo articolo 12.2 che dispone che “lo Stato prende tutte le misure necessarie per assicurare che le autorità competenti proteggano ogni persona, individualmente o in associazione con altri, da ogni violenza, minaccia, rappresaglia, discriminazione de facto o de jure, pressione od altra azione arbitraria nel quadro dell’esercizio legittimo dei diritti visti nella Dichiarazione”.

L’Osservatorio richiede alle autorità algerine di:

 

1                     Garantire in ogni circostanza l’integrità fisica e psicologica della Signora Fatima Yous, della Signora Fatima Nekrouf et del Signor Mouloud Arab, così come di tutti i membri dell’organizzazione SOS SPARITE/I;

2                   Procedere alla liberazione immediata ed incondizionale del Signor Bellatrèche, la Signora Saker, così come quella di 5 altre madri di desaparecidos, senza alcuna accusa pronunciata contro di loro a questo punto ;

 3.                 Cessare ogni forma di rappresaglia verso i membri dell’organizzazione SOS SPARITE/I, e più generalmente verso l’insieme dei difensori dei diritti dell’Uomo algerini ;

4                    Condurre una inchiesta indipendente ed imparziale su questi fatti ;

5                   Si conformano alle disposizioni della Dichiarazione dei difensori dei diritti dell’Uomo, e più particolarmente il suo articolo 1 che dispone che «ognuno ha il diritto, individualmente o in associazione con altri, di promuovere la protezione e la realizzazione dei diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali a livello nazionale ed internazionale », il suo articolo 6b ed il suo articolo 12.2;

6                 Più in generale, conformarsi alle disposizioni della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo, così come agli strumenti regionali ed internazionali relativi ai diritti dell’Uomo ratificati dall’Algeria.