ALTRI COMUNICATI al 27-3-2006
CARC

ASSEMBLEA ANTIFASCISTA BOLOGNESE

CARC MODENA: Denunciamo le intimidazioni e le violenze nei confronti degli antifascisti arrestati a Milano

ANARCHICI DI NAPOLI

ALCUNI ANARCHIC* GENOVES*

I COMPAGNI DEL COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE

AVAMPOSTO DEGLI INCOMPATIBILI

FRARIA

 

Solidarietà con gli antifascisti arrestati sabato 11 marzo a Milano

 

Sabato 11 marzo si è svolto a Milano un corteo per protestare contro una manifestazione dell’organizzazione fascista Fiamma Tricolore (alleati di Berlusconi). Polizia e carabinieri hanno attaccato con violenza il corteo antifascista ed hanno, invece, permesso e protetto la sfilata neonazista. Gli squadristi in divisa hanno attaccato la manifestazione antifascista con diverse cariche e lanci di lacrimogeno, per scatenare poi una vera e propria caccia all’uomo per arrestare quanti più compagni possibile. Ad oggi risultano arrestati 42 compagni. A questi noi esprimiamo tutta la nostra più profonda solidarietà e chiediamo che vengano liberati immediatamente. Gli arresti e l’aggressione squadrista di sabato scorso dimostrano il carattere fascista dell’attuale governo. Mentre è stata permessa ed autorizzata la manifestazione dei fascisti alleati di Berlusconi, si è impedito, con la violenza poliziesca il corteo antifascista. E’ una vergogna ed un’infamia!

E dovrebbero vergognarsi profondamente, quegli esponenti del centrosinistra che dopo i fatti di Milano hanno cercato di giustificare l’inammissibile aggressione squadrista delle forze di polizia. Ogni 25 aprile vediamo i politicanti ed i burocrati del centrosinistra celebrare in maniera fasulla la Resistenza, ma quando azioni fasciste si verificano sotto i loro occhi, come sabato scorso, tacciono o stanno dalla parte dello squadrismo.

Mentre Prodi e Berlusconi si sfidano a chi è più di destra nei salotti televisivi, i salari, le pensioni e le condizioni di vita delle masse popolari peggiorano di giorno in giorno e si riducono gli spazi di libertà e di espressione. Di fronte a questa situazione, c’è chi non ci sta e come i compagni antifascisti che hanno manifestato sabato, decide di difendere il proprio diritto a combattere contro il fascismo.

Giornali e tv costruiscono castelli di falsità e diffondono le verità di regime, accusando i compagni di teppismo. I veri teppisti sono i politici che, nel nome dei loro interessi privati, stanno riportando indietro di 50 anni le condizioni vita e di lavoro delle masse popolari. I veri teppisti sono quelli che, nascosti dietro una divisa della polizia o dei carabinieri, commettono le peggiori violenze e nefandezze.

 

Libertà per gli antifascisti arrestati!

Uniamoci contro il nuovo fascismo!

Ora e sempre Resistenza!

 

Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)

Sezione di Modena Via Cardinal Morone 13;

email: carcmo@carc.it -www.carc.it

L’ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!

Nella giornata di sabato 43 antifascisti sono stati arrestati a Milano nel corso della mobilitazione contro lo svolgimento di un corteo di Fiamma Tricolore che si sarebbe tenuto nel pomeriggio.
Come antifascisti bolognesi crediamo che vada negata con ogni mezzo agibilità politica a quanti nella quotidianità si fanno portatori di ideologie e pratiche sessiste, xenofobe e intolleranti, facendo oggetto di continue aggressioni tutti i soggetti deboli della società. Non possiamo accettare che venga concesso alcuno spazio a chi esponendo una croce celtica o esibendosi in un saluto romano auspichi il ritorno di camere a gas e forni crematori. Il fascismo in Italia dopo il ’45 ha sempre cercato di riemergere ed è stata in svariate occasioni la determinazione degli eredi della resistenza partigiana a far in modo che non passasse. Da parte di partiti neofascisti non c’è mai stata una seria volontà di rinnegare tutto ciò che è stato nel ventennio: né leggi razziali né eccidi di massa in combutta con i nazisti tedeschi né il capillare e squadrista controllo della società. E’ per questo che non possiamo accettare che a Milano, città Medaglia d’oro alla Resistenza, sia consentito di sfilare liberamente ai nazi-fascisti mentre coloro che legittimamente sono scesi in piazza per ribadire che non c’è spazio per l’intolleranza siano stati violentemente caricati dalle forze dell’ordine, che hanno poi operato rastrellamenti nel corso di tutta la giornata.
Già è grave, come abbiamo ribadito, che partiti con questa ideologia vengano ammessi alle elezioni in un Paese la cui costituzione è nata dall’antifascismo, ancora più grave è che Fausto Bertinotti e gli altri leader della sinistra istituzionale prendano netta posizione contro chi cerca di impedire tutto questo; poche settimane fa attaccavano Berlusconi per i suoi contatti con gruppi di estrema destra, ora attaccano chi cerca di non farli sfilare.
Comportamento che va anche a stridere con la presenza in piazza in svariate occasioni di antifascismo militante degli stessi militanti di questi partiti!


Facciamo appello a tutti i sinceri antifascisti a partecipare al presidio di

OGGI LUNEDI’ 13 MARZO ORE 18,00
SOTTO LA PREFETURA - PIAZZA ROOSVELT

PER LA LIBERAZIONE IMMEDIATA DI TUTTE LE COMPAGNE E I COMPAGNI DETENUTI!


Assemblea antifascista bolognese

 

 

Denunciamo le intimidazioni e le violenze nei confronti degli antifascisti arrestati a Milano

 

Il CARC di Modena denuncia le intimidazioni, i soprusi e le violenze della polizia nei confronti degli antifascisti arrestati a Milano durante la giornata di lotta antifascista dell’11 marzo.

Alcuni arrestati hanno riferito di essere stati picchiati e insultati in questura sabato 11 sera, durante il fermo di polizia precedente alla convalida di arresto. Ancora una volta le caserme “democratiche” del nostro paese si dimostrano luoghi oscuri e terra di nessuno, dove, sempre più spesso sguazzano veri e propri aguzzini appartenenti alla cosiddette “forze dell’ordine”.

Questi professionisti del terrore e della repressione non esitano minimamente ad usare ogni più becera misura come la violenza fisica e psicologica per intimidire e terrorizzare chiunque cada nelle proprie grinfie. Questi signori “quor di leone” si accaniscono in particolar modo sui giovani antifascisti, coloro che sono colpevoli di avere contestato con la pratica una manifestazione di camice nere. Nel denunciare le violenze portiamo alla luce anche le intimidazioni avvenute in settimana per diversi compagni detenuti nelle carceri milanesi. Trasferimenti continui di cella, pessime condizioni di detenzione, il tutto esaltato da intimidazioni dirette e più o meno velate, questo è ciò che l’amministrazione carceraria ha messo in campo per reprimere la resistenza che le compagne e i compagni stanno portando avanti.

I fascisti di Fiamma Tricolore e le forze della repressione hanno dimostrato quali sono i mezzi che è disposta ad utilizzare quella banda di affaristi, fascisti, mafiosi e clericali con a capo il piduista e plurinquisito Berlusconi. Mentre il nostro pese è governato da una banda di affamatori fascisti e mafiosi disposti con ogni mezzo a difendere il proprio potere, viene repressa con la forza ogni manifestazione di denuncia, di dissenso, ogni forma di resistenza delle masse popolari all’attacco dei propri diritti acquisiti.

Sabato a Milano hanno manifestato giovani operai, studenti, precari. Questi compagni sono scesi in piazza per difendere la libertà, la giustizia sociale, la solidarietà, e così tutti quei valori che hanno guidato la Resistenza vittoriosa al nazifascismo. Come milioni di giovani antifascisti, comunisti, anarchici, che lottarono nella Resistenza, questi giovani vengono oggi definiti banditi, additati come criminali della peggior specie e arrestati.

E’ necessario contrastare questa vile operazione denigratoria e diffamatoria e costruire un forte fronte unitario di solidarietà nei confronti dei compagni arrestati e delle loro famiglie. Denunciare le intimidazioni e i maltrattamenti e sviluppare la solidarietà all’esterno, significa contrastare e impedire ogni misura che l’amministrazione carceraria, su istruzioni della banda al governo, tenta di mettere in atto per reprimere gli antifascisti arrestati.

Il CARC di Modena invita chiunque creda nei valori della Resistenza, della giustizia sociale, della solidarietà ad unirsi a noi nella denuncia di questa gravissima situazione ed a costruire, organizzare e sviluppare iniziative di solidarietà con i compagni e con le loro famiglie.

 

Libertà immediata per gli antifascisti arrestati a Milano!

Libertà per chi lotta per la giustizia sociale e per la libertà!

Ora e sempre Resistenza!

 

Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)

Sezione di Modena, via Cardinal Morone 13 - 41100 Modena

 

 

[News-anarcotico] Solidarietà agli arrestati de ll'11 marzo

 
 
 
 


Mentre da tutti i fronti piovono accuse e condanne, cercando di ridurre
a
semplici teppisti chi ha scelto di esprimere il proprio antifascismo in
maniera militante, noi ci teniamo a volere esprimere la nostra completa
solidarietà nei confronti degli arrestati dell'11 marzo a Milano,
ritenendo Noi i fatti accaduti l'unica risposta da dare a chi negli 
ultimi
anni ha ucciso, accoltellato e attaccato compagni e spazi politici.
Libertà per i compagni arrestati
Libertà per tutti
 
Anarchici di Napoli 

14-3-2006

 

 

News-anarcotico] Comunicato sui fatti di milano

 
 


Comunicato in solidarietà agli arrestati antifascisti di Milano
 
Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a* compagn* arrestat* dopo gli 
scontri avvenuti a Milano l'11 marzo.
A tutti i benpensanti della sinistra istituzionale che hanno condannato 
i 
compagni riuniti per impedire una manifestazione fascista, e che, nel 
loro 
antifascismo da poltrona, continuano a sostenere il gioco di 
criminalizzazione degli arrestati attuato dai media, ricordiamo che 
l'antifascismo non si pratica a parole.
Nel confermare la nostra vicinanza ai compagni e alle compagne che 
hanno 
tentato di ribadire la pratica dell'antifascismo sul terreno della 
concretezza, e che ora si trovano ristretti nelle galere democratiche, 
invitiamo tutti coloro che riconoscono l'antifascismo come patrimonio 
delle 
lotte e dei percorsi di liberazione ad intensificare al massimo la 
mobilitazione per la libertà dei compagni arrestati.
Non dimenticheremo le pacche sulle spalle e gli abbracci solidali dei 
compagni Bertinotti, Fassino etc... a sbirri e fascisti, memori di 
amnistie 
e licenze politiche varie concesse ai fascisti già dal lontano 26 
aprile 
1945, sempre pronti a mobilitarsi nel sostenere i luoghi dell'orrore e 
della 
tortura recandosi nelle questure.
 
L'11 marzo per noi è stato chiaro da che parte stare; lo sarà anche il 
9 
aprile. NON VOTARE!
 
Alcun* compagn* genoves* 
15-3-2006
 

News-anarcotico] COMUNICATO DEL COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE SUI FATTI DELL'11 MARZO

 
 


COMUNICATO IN MERITO AI FATTI DELL'11 MARZO
 
Sabato 11 marzo si è svolto a Milano un corteo a carattere nazionale, 
di 
neofascisti, autorizzato dalla questura e pertanto assolutamente 
legale.
Evidentemente qualcuno ritiene tollerabili iniziative fasciste come la 
marcetta per le vie del centro del capoluogo lombardo (medaglia d'oro 
al 
valore militare alla Resistenza), dimostrando così una miopia politica 
tale 
da risultare dannosa e pericolosa per tutte le componenti sociali, 
sottovalutando le reali prospettive che si andranno a delineare con 
l'ingresso, 
legittimato, nella vita pubblica delle organizzazioni dell'estrema 
destra. I 
400 compagni che si sono presentati, ore prima, all'appuntamento con 
l'intento, 
se non di impedire fisicamente, quantomeno di disturbare la 
manifestazione, 
hanno cercato semplicemente di ribaltare questa logica disarmante e 
suicida.
Siamo convinti (questa non è retorica) che nessuna concessione può 
essere 
fatta, nessuno spazio, nessun luogo, nessun tempo può essere ceduto ai 
fascisti!
Pur trattandosi di una forza filo-governativa, democratica (?), 
espressione 
delle trame più torbide e insanguinate, da sempre collusa con forze 
armate e 
servizi segreti, padroni, governi, CIA, logge massoniche, il Movimento 
Sociale Fiamma Tricolore, il cui segretario Romagnoli sostiene di "non 
avere 
elementi" per affermare l'esistenza dei campi di concentramento, a 
quattro 
giorni di distanza dalla ricorrenza (7 marzo '44) delle deportazioni di 
migliaia di operai in sciopero nelle fabbriche del nord Italia, non ha 
ricorso alla ricostruzione dell'imene come gli ex camerati apostati di 
Alleanza Nazionale, fonda le proprie ragioni su valori come: razzismo, 
intolleranza, discriminazione, autoritarismo misogino e tutto quel 
bagaglio 
di vuota retorica come patria, famiglia, onore e deliri del genere. Non 
ci 
stupisce affatto lo spiegamento di forze dell'ordine atto a proteggere 
e 
rendere possibile la provocazione fascista, né tanto meno ci stupisce 
la 
repressione scaturitasi e il conseguente dileggio mediatico approntato 
in 
merito a quella che altro non è stata se non resistenza a delle cariche 
sbirresche.
Del resto in tempi precedenti la questura aveva informato circa le 
proprie 
intenzioni e cioè di impedire ai compagni di raggiungere Porta Venezia 
ad 
ogni costo.
La criminalizzazione degli antifascisti è assolutamente funzionale da 
un 
lato a giustificare l'implementazione dell'apparato repressivo verso il 
quale non vengono certo lesinate risorse economiche che vengono 
puntualmente 
negate a sfrattati, pensionati, richiedenti asilo e sfruttati in 
genere, 
dall'altro ad ammantare di sicurezza (come se fosse ulteriormente 
necessario!) la campagna elettorale. In modo trasversale sono piovute 
le 
riprovazioni da tutto il mondo politico che ha manifestato la propria 
solidarietà borghese ai commercianti di Corso Buenos Aires che 
(poverini!) 
hanno mancato incassi per una manciata di ore. A questo proposito 
riteniamo 
opportuno evidenziare la composizione sociale della zona interessata 
dagli 
scontri, magari confrontando il reddito pro capite con quello dei 
quartieri 
periferici.
Le strategie repressive nazionali sono la trasposizione di quanto viene 
praticato oltre i confini: Iraq, Afghanistan, Kosovo, Somalia e sui 
suoli 
occupati dove le forze armate hanno compiti di peace-keeping ovvero di 
gestione dell'ordine pubblico. Non a caso i militari italiani di stanza 
a Nassirya preposti all'addestramento delle costituente forze della 
repressione irachene ai fini di istruirle mostrano loro le immagini 
della mattanza genovese del G8.
Ciò che ci indigna oltremodo è la denigrazione dei compagni e delle 
compagne 
arrestati, privati di dignità politica e sociale, frutto di percorsi 
coscienti di lotta e di anni di militanza e sacrificio, umiliati dal 
sequestro operato dallo stato, essi rappresentano una componente 
sociale 
omogenea composta da lavoratori precari (o precarizzati), disoccupati, 
studenti dichiaratamente nemici dello stato, del capitale e dei loro 
afferenti, alieni alla pacificazione e banditi fino all'ultimo, poiché 
nei 
luoghi di lavoro, nelle scuole, nei quartieri, negli spazi pubblici 
sono 
rivelatori di un'identità, quella rivoluzionaria, che non si concilia 
con il 
qualunquismo imperante né con il compromesso.
 
I COMPAGNI DEL COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE 

15-3-2006

 

 

[News-anarcotico] Questo e altro sul sito de L'Avamposto degli Incompatibili



UNA SCELTA DI CAMPO
 
E' cominciata di nuovo la kermesse elettorale
 
i destri i sinistri i fasci e i riaffondaroli (con qualche Caruso in 
più)
 
in ogni astensionista si vede un provocatoreteppistainsurrezzionalista
 
uniamoci tutti a difendere istituzioni e democrazia.
 
Scusate il remake (riveduto e corretto) degli anni '70, ma secondo me
stavolta ci stava tutta. Infatti la reazione scomposta contro coloro 
che
hanno manifestato a Milano per impedire un corteo provocatorio di 
nazisti,
che di notte accoltellano compagni o anche semplici persone colpevoli 
di
vestire "di sinistra", e che poi di giorno vengono accolti tra i santi
democratici con cui ci si può alleare, era un tipo di reazione tutta
cucinata in salsa elettoralista. Ed infatti nessuno si è preoccupato di
stigmatizzare il comportamento di un questore che vietava la 
manifestazione
dei compagni ed invece autorizzava e proteggeva un raduno di teste 
rasate
inneggiante al nazismo con una coreografia tutta grondante di svastiche 
e
altri simboli nazisti. Anzi tutti i media hanno mandato i loro cronisti 
a
dare risalto all'avvenimento compresi i media "sinistri" come il Tg3 
-in
nome della "par condicio?-. Beh, almeno qualcuno capirà che appellarsi 
alla
Costituzione e alla "legge" (che vieterebbero certe manifestazioni) è 
una
cosa tutta da ridere!
E così un paio di macchine bruciate (o poco più) sono diventate il vero
pericolo per la democrazia, mentre accoltellamenti e pestaggi 
(pressoché
quotidiani) eseguiti dai pezzi di merda fascisti vengono considerati 
poco
più di goliardate. Per cui mentre tutti i politicanti di regime corrono 
alla
convocazione dei bottegai milanesi, nessuno si preoccupa di difendere i
cittadini di molte città che ogni giorno devono subire pestaggi o
accoltellamenti dalle teste rasate.
Ma, si sa, una macchina bruciata vale molto di più dell'incolumità 
delle
persone, per cui un aspirante governante corre al capezzale della 
macchina,
mica al letto di accoltellati.
Anche perché è molto più mediatico andare a manifestare a Milano per i
bottegai che nelle città dove si verificano le aggressioni dei fasci, 
visto
che i servi scribacchini di regime mettono in risalto i bottegai mica 
gli
accoltellati.
Ed ecco che ci sono 34 compagni in galera, rei (gravissimo) di aver 
bruciato
qualche macchina per protestare contro chi gli aveva ammazzato Dax, nel
mentre tutti i politicanti e i media di regime plaudono alla decisione 
del
prefetto di vietare la manifestazione indetta per sabato prossimo 
proprio in
ricordo di Dax.
Bene, si è ufficializzata finalmente una cosa risaputa da tempo: la 
difesa
di un sistema, che sopravvive ormai solo con la precarizzazione delle
condizioni di vita dei cittadini, la repressione e la guerra, conta più 
di
tutto il resto.
E' normale che questo dato sia scontato per chi è completamente 
inserito in
questo sistema, e da questo stato di cose guadagna soldi, potere e
prestigio, non ce ne stupiamo; ma il fatto che questo culto della merce
permei anche chi dice di voler cambiare lo stato di cose presenti è
preoccupante. E' preoccupante perché non ci si accorge che con la crisi
economica cresce l'esasperazione, che la gente non ce la fa più, che si
sente frustrata e spesso impotente. E questo stato di cose genera 
violenza,
che magari per ora in gran parte è autorepressa come in una pentola a
pressione, che però rischia di scoppiare in modo dirompente. E' per 
questo
che contemporaneamente si scatena la violenza dei fasci e la 
repressione
poliziesca: la violenza dei fasci per incanalare la violenza verso 
posizioni
compatibili col sistema e renderla anzi funzionale al sistema e la
repressione sbirresca per impedire che la lotta anticapitalista e
antifascista intercetti la violenza che è covata-autorepressa dai ceti 
più
disagiati.
Ecco perché stiamo con i compagni di Milano e non coi bottegai 
milanesi,
che, come sciacalli, hanno aspettato prima che gli sbirri riducessero 
all'impotenza
i manifestanti, e solo dopo hanno preteso di fare "i giustizieri".
"Parigi val bene una messa", diceva qualcuno qualche secolo fa: ma oggi 
i
"partiti democratici" cioè i sinistri di governo, i riaffondaroli e 
affini
dicono di peggio: una percentuale decimale in più val bene una
legittimazione delle camicie nere e sicuramente un appoggio ai bottegai
milanesi, gli stessi che si scagliano contro il marocchino che vende le 
sue
povere cose "troppo in vicinanza" alle loro sfolgoranti vetrine.
Beh prima o poi i nodi vengono al pettine, adesso l'hanno detto tutti 
da che
parte stanno e cioè dei cittadini bempensanti di questo paese. Ma 
volenti o
nolenti ci stanno anche gli altri, quelli che non fanno i cittadini
benpensanti, perché loro non hanno tutta questa voglia e il tempo di
benpensare, e che spesso poi parlano a modo loro, con quella che i
benpensanti chiamano violenza o delinquenza. Una violenza che quasi 
sempre
si esplica a livello individuale di riappropriazione (le carceri 
italiane
scoppiano sempre di più) o di commercio illegale (droga e affini) e 
qualche
volta assume connotati politici.
Ed è per questo che i veri spacciatori di violenza, e cioè chi ti 
emargina
con la precarietà, chi ti toglie qualsiasi spazio e agibilità, chi ti 
rende
sempre più difficile sopravvivere in questo sistema fa breccia contro 
chi è
fuori da questo loro sistema e criminalizza chi cerca di non piegarsi, 
di
opporsi, di vivere insomma.
E in questo fare breccia anche i sinistri-riaffondaroli e affini hanno 
il
loro ruolo, quello di esorcizzatori della violenza: si badi bene non la
violenza del sistema e dello Stato, ma quella di chi è fuori dal 
sistema ed
è contro il Potere di questo Stato.
Beh, possono fare quanto vogliono i predicatori della nonviolenza ma
staranno sempre allo stesso punto: la violenza non può essere 
esorcizzata,
se si vuole eliminare la violenza bisogna rimuovere le cause di questa
violenza e cioè le disuguaglianze sociali, la mancanza di libertà. E
naturalmente questo non è in programma per nessuno, né può esserlo in 
un
sistema fondato proprio sulle disuguaglianze e sulla mancanza di 
libertà
sostanziale.
Quindi tocca scegliere da che parte stare, e noi lo abbiamo fatto: 
finché ci
sarà questo sistema di merda, noi staremo sempre dalla parte di chi di
questo sistema si vuole liberare!!!
 
1-2-60 anni di democrazia
 
le bocce non sono argomenti ci dice un votante
(diessino-riaffonda-disobbediente-e affini)
 
siamo d'accordo con voi cari nonviolenti
 
ma gli argomenti non hanno la forza di bocce.
 
O per dirla con un altro personaggio (remember Salvator Allende):
 
"contro la forza la ragion non vale".
 
L'Avamposto degli Incompatibili
 
www.controappunto.org

 

 

News-anarcotico] solidarietà agli antifascist* insort* di Milano



libertà per gli antifascisti insorti! libertà per tutti!
 
Comunicato di solidarietà con gli antifascisti arrestati a Milano
 
.Così decidemmo di continuare a lottare,
come fatto negli anni precedenti,
contro padroni vecchi e nuovi,
senza esclusioni di colpi.
Il Monello
(Giovanni Boni)
 
Esprimiamo solidarietà ai/alle compagni/e antifascisti/e arrestati 
sabato 11
Marzo 2006 a Milano, insorti contro un'adunata neofascista della fiamma
tricolore, difesa dai soliti porci in divisa.
A chi si scandalizza di "cotanta violenza" ricordiamo che la violenza è
quella messa in atto da chi impone la guerra, produce miseria e 
sfruttamento
e impone la galera del quotidiano, garantendosi privilegio e potere.
Ai perbenisti e benpensanti, pronti a sentenziare chiunque si ribelli e
attacchi senza mediazioni, ricordiamo che la loro morale ed il loro 
silenzio
contro lo stato di cose esistente è uno dei pilastri che lo regge.
Ricordiamo il messaggio dei partigiani alle generazioni avvenire, di
vigilare su ogni possibile ripresa del fascismo, affinché i morti della
resistenza non fossero stati vani.
 
L'antifascismo non si relega nei calendari! Libertà immediata per gli
arrestati!
 
Fraria