Chiediamo ai comunisti, ai sinceri democratici e ai lavoratori di schierarsi
a favore della libertà di espressione e di organizzazione delle masse
popolari e di denunciare ogni arbitrio e attacco alla libertà di espressione
e di organizzazione commesso dagli stati cosiddetti democratici.

Chiamiamo alla mobilitazione tutti coloro che si oppongono al loro regime di
miseria, sfruttamento, guerra e morte.

Chiamiamo partiti, organismi, compagni e democratici (mantenendo ognuno la
propria autonomia) ad aderire con la propria firma a questo appello, a
promuovere assieme a noi e a partecipare a questo presidio per lottare
contro la persecuzione dei comunisti, contro lo smantellamento dei diritti
politici conquistati con la Resistenza, contro la repressione.

 

 

Presidio

il 01.7.2008 alle ore 9.00

a Bologna in Piazza Trento e Trieste

Per dire NO alla persecuzione dei comunisti!

Per fermare l'inquisitore Giovagnoli!

Per chiudere l'ottavo procedimento giudiziario a carico della carovana del
(n)PCI!

Da accusati a accusatori: mettiamo sotto processo i veri terroristi!

 

La persecuzione della borghesia nei confronti dei comunisti, degli
antifascisti, degli anticapitalisti, delle avanguardie dei lavoratori, si fa
più ampia e più dura. I compagni del (n)PCI, i compagni dei CARC e dell'ASP
hanno subito svariate inchieste, perquisizioni, sono stati pedinati,
controllati, intercettati. Oggi il giudice Giovagnoli della Procura di
Bologna, con un'inchiesta (l'ottava) per associazione sovversiva con
finalità di terrorismo (art. 270 bis del CP) che conduce dal 2003, chiede di
processare diversi militanti comunisti. Il 13 maggio si è tenuta l'udienza
preliminare che è stata aggiornata al 1° luglio 2008. In questa sede il GIP
Rita Zaccariello deciderà se istruire il processo. Nel frattempo Giovagnoli
ha aperto un'altra inchiesta, la nona, attualmente secretata, per poter
continuare a controllarci e per tenersi sempre aperta un'altra possibilità
(ad. esempio arresti cautelari) nel caso gli andasse male con l'ottavo
procedimento.

Questa persecuzione si inserisce in un clima generale di caccia alle streghe
che va avanti da anni, che ha portato a centinaia di perquisizioni e decine
di arresti: dai compagni del Sud Ribelle (assolti nel processo di Cosenza
grazie alla mobilitazione popolare), dei compagni di A Manca Pro
S'Indipendentzia, del Campo Antimperialista, di Iniziativa Comunista, agli
antifascisti dell'11 marzo, ai compagni arrestati il 12 febbraio 2007, agli
anarchici, all'inchiesta a carico dei compagni dello Slai Cobas-per il
sindacato di classe, alle perquisizioni dei membri del NO Dal Molin, ai
licenziamenti delle avanguardie di lotta (Fiat di Melfi e Pomigliano). Il
continuo controllo e la schedatura dei militanti comunisti, e in genere di
tutti coloro che in qualche maniera si occupano di politica o che sono
impegnati nel campo sindacale e sociale, sono diventati la norma. Sono
milioni le persone schedate, intercettate, pedinate. Come  durante il
ventennio fascista!

La borghesia cerca di impedire con ogni mezzo l'attività politica dei
comunisti e delle masse popolari. Vuole fermare la nostra attività politica,
impedire di esercitare quella libertà di azione conquistata, con la vita e
con il sangue, dai nostri padri e dai nostri nonni con la Resistenza.

Ci chiamano terroristi, ma i veri terroristi sono loro! La borghesia, i
padroni, gli alti prelati e i loro rappresentanti politici sono coloro che
affamano, bombardano, sfruttano milioni di persone, speculano sulle loro
vite e sulle loro paure. Ma questo sistema barcollante e decadente,
alimentato da morte, miseria e sfruttamento è in crisi: per mantenerlo hanno
bisogno di soffocare ed eliminare ogni forma di dissenso, ogni avanguardia
di lotta, ogni forma di resistenza che le masse popolari oppongono al
tentativo di eliminazione di conquiste e diritti; si fanno e si disfano le
leggi a proprio piacere, calpestando la loro stessa legalità, divenendo di
fatto gli eversori del loro stesso ordine "democratico"!

Il giudice Giovagnoli cerca di fermare il lavoro dei comunisti. Il processo
contro i militanti e simpatizzanti del (n)PCI e contro i dirigenti e
militanti dei CARC e dell'ASP aprirebbe la strada ad un'ancora più ampia
repressione.

Diciamo NO alla persecuzione dei comunisti, NO alla denigrazione dei
comunisti, NO al tentativo di criminalizzare l'esistenza del partito
comunista e delle organizzazioni che al comunismo si richiamano.

I comunisti, i sinceri democratici, i lavoratori, si schierano a favore
della libertà di espressione e di organizzazione dei comunisti e delle masse
popolari e denunciano gli arbitri e i soprusi che i cosiddetti stati
democratici perpetuano nei confronti delle masse, contro coloro che si
oppongono a questo regime che alimenta una guerra di sterminio delle masse a
tratti aperta e a tratti camuffata, un regime di miseria, guerra,
sfruttamento e morte.

 

UNIRSI E LOTTARE CONTRO LA PERSECUZIONE DEI COMUNISTI, CONTRO LO
SMANTELLAMENTO DELLE AGIBILITÀ POLITICHE CONQUISTATE CON LA RESISTENZA,
CONTRO LA REPRESSIONE!

 

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

 

Partito dei CARC (Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo)

ASP (Associazione Solidarietà Proletaria)

SLL (Sindacato Lavoratori in Lotta)

 

Aderiscono: Adriana Chiaia; Francesco Caruso; Piattaforma Comunista;
Proletari Comunisti; Rete Antifascista Perugina; Collettivo "Iqbal Masih" di
Lecce; Partito Comunista dei Lavoratori; Rete dei Comunisti; Alessandro
Bellocci - segretario del circolo aziendale ferrovieri del PRC "Spartaco
Lavagnini" - Firenze; Lampada - organizzazione migranti - Milano, MLPD -
Germania; Fronte Nazionale Democratico delle Filippine, Union of African
Workers /Senegal; CEBRASPO - Centro Brasiliano di solidarietà ai popoli; The
United Peoples - USA; KKEml - Grecia; KOE - Grecia; MLKP - Turchia e Nord
Kurdistan; Arnljot Ask - International responsible the Party Red - Norway;
CLEA Comitato per la Libertà di espressione e di associazione - Belgio; We
Want Freedom; ICAD - International Committee against Disappearances