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07-09-2006

 

LA TESI DI QUESTA PAGINA E’ LA BANALITA’ DEL MALE

CHE VERTE SULLA MISTIFICAZIONE E MOSTRIFICAZIONE DEL SOGGETTO
DA “TRATTARE” DIETRO DEFINIZIONI FALSAMENTE SCIENTIFICHE
E DEL TUTTO ARBITRARIE (“psicosi affettiva non meglio definita”, “psicosi non identificata”, “border line”)

CHE IGNORANO DEL TUTTO LE PERIZIE E CONSULENZE CHE

AFFERMANO INVECE LA COMPLETA NORMALITA’ E ANZI PRESTANZA INTELLETTUALE
E MORALE DEL SOGGETTO TORTURATO ESPLICITAMENTE NELLE CARCERI PIEMONTESI,

E QUESTO NON HA ALTRE GIUSTIFICAZIONI SE NON IL NASCONDERE CHI E COSA VENNE
DETTO E SCRITTO DA INFAMI E SBIRRI PER GIUSTIFICARE UNA COPERTURA PSICHIATRIZZANTE
AD UNA CARRIERA A RISCHIO (DI CHI FECE LE “INDAGINI” SU AVIANO)

 

 

ARANCIA MECCANICA ? NO GRAZIE !

 

LE MERDE E LA LORO SOTTOCULTURA
Osservando la parte relativa al “trattamento rieducativo” in “Arancia meccanica” dello yankee Kubrick, non si nota tanto, oggi anziché allora (1973), una estrema forzatura, quanto una spietata dimostrazione di cosa già all’epoca in determinati istituti la psichiatria facesse alle persone definite “border line”.

 

PER INCISO CHI DEFINISCE PAOLO DORIGO “border line” è infame e traditore dell’antifascismo, innanzitutto perché gli artisti ed i rivoluzionari di professione hanno per naturale condizione quella di non emulare gli usi e costumi vigenti, secondariamente perché evidentemente “SA” che questo termine è alla base del trattamento torturatorio nei suoi confronti atto a:

1.    impedirgli di far politica compiutamente

2.    impedirgli di vincere il processo su Aviano (revisione)

3.    impedirgli di operare per la nuova lotta armata

4.    impedirgli di dare continuità alla propria precedente esperienza

5.    impedirgli di spingere il lavoro artistico là dove non vorrebbero certi ambienti

 

In “Arancia meccanica” il maniaco violento, stupratore e feticista, fascista nell’animo, descritto da Kubrick, è una volgare estremizzazione di certe forme sia pur presenti di bullismo e logica di branco metropolitana, così come una attenuazione “comica” di certi serial-killer di natura sessuale.

 

Ma ciò che conta per tracciare un collegamento logico con gli episodi che hanno generato la tortura attuale – sorti dalla protesta del 4-1-1996 (installazione di strumenti sottocutanei atti al controllo mentale dal 10-1-1996, tortura subliminale dal 1996, tortura onirica dal 1999, tortura esplicita dal 2002 via radiomicroricetrasmittenti sottocutanee – strumenti di contenimento psichico, installati con l’autorizzazione del DAP e la collaborazione medica di Torino e psicologica di Padova, utilizzati come armi dopo il 11 settembre)-  è l’osservazione delle similitudini ed equivalenze tra i tratti essenziali del “trattamento” descritto nel film, e ciò che sta alla base degli psicodrammi ed attacchi psichici e fisiologici portati tecnologicamente contro Paolo Dorigo.

 

NOTA BENE CIO’ CHE VIENE IPOTIZZATO NEL FILM (1973) CHE FACESSERO CERTE TORTURE E STUDIO CEREBRALE CON CASCHETTO, E’ REALTA’ DI MASSA (1990) CON IL SESSO VIRTUALE (E QUINDI NOTO NELLE CARCERI) ED E’ STRUMENTO DI TORTURA (DAL 1985-1986) NEGLI STATI UNITI, SVEZIA ED ITALIA, ATTRAVERSO MK ULTRA E SUCCESSIVE TECNOLOGIE DA ESSO NATE, TRAMITE STRUMENTI SOTTOCUTANEI INNESTATI IN SOGGETTI DURANTE ANESTESIA TOTALE (E VORREBBERO IMPAURIRCI OGGI, ANCHE CON SEMPLICI PUNTURINE DI MATERIALE BIOLOGICO). NEL 1974 IN QUESTO SENSO IL NAZISTA JOSé DELGADO SI PROPONEVA AL CONGRESSO DEGLI USA. CONOSCEVA KUBRICK ?

 

1h.:08’ ca. inizio trattamento medico in centro carcerario (CON LA DISPONIBILITA’ CLINICA MA IGNARO)

Ciò che vi è di simile qui è solo l’atteggiamento “materno” della psicologa “padovana” che attiva i telecomandi nonché del corpo medico del CTO di Torino (con la barzelletta di dirmi che “avrà degli squilibri elettrici a livello cerebrale” e resosi conto che non ne so niente, si ammutolisce), e delle carceri (1996-2002) prima che mi accorga della tortura

1h.:13’ ca. loro concetto di violenza, per cui il “trattamento” deve farla divenire “ributtante” per il soggetto

Per loro la violenza è sempre uguale e fanatica. Non ha radici né motivi, se non è “di stato”. Quindi se un prigioniero usa anche la violenza o reagisce violentemente alla violenza, è “border line”. Psicodrammi volgarizzanti la militanza (pre-“studiata” da traditori e funzionari e da detenuti “amici” per quanto di raccontabile del passato nel parlare di cose pubbliche, e ridipingendo fatti oggetto di indagini andate male ai carabinieri) e focalizzanti la violenza in termini di “numero di atti”, di “astrazione” degli atti dai contesti politici e di lotta, ed altro, che mi sarebbero attribuiti, portano al collegamento.

1h.:15’ L’abiura di chi accetta il loro sistema

L’obiettivo dei torturatori

1h.:16’ La “gestione” del “trattamento”

Il soggetto viene messo su un palco. Nel mio caso si gestisce durante i miei scioperi della fame l’abnormità processuale e l’innocenza da me “sempre dichiarata” (a- per impedirmi altra gestione e quindi “dominarmi”, loro pensavano erroneamente che mi senta colpevole di qualcosa; b- per nascondere il contenuto effettivo della mia lotta: la denuncia della tortura) contro la mia identità e personalità, nel mentre la si “onora”. Una cosa del genere han fatto con il Che e con molti altri DA MORTI, mentre da vivi li definivano in tutti i modi possibili. Al contempo nei momenti di “pericolo” per gli “scienziati” torturatori, si agitano fantasmi sui media (la bomba di Venezia al tribunale, l’accordo Br-Al Qaeda, Cantarella, ecc.)

1h.:18’ “Vincono le elezioni” se il progetto va a buon fine

Spesso mi affermano l’importanza dell’ “esperimento” a fini politici e prospettano colpi di stato ed altro, non ho capito se banalizzano “The manchurian candidate” o se prendono per il culo (? Sono sempre stato anti-insurrezionalista e per la guerra rivoluzionaria prolungata)

1h.:18’:30”  L’esempio teatrale di come piegare la persona: che accetta botte ed umiliazioni

In qualche modo sei obbligato a subire ciò che non puoi materialmente evitare se non in parte e solo in certe condizioni – non certo in cella dove subisci moltissimo questo tipo di tortura, ma anche se sei chiuso in casa.

1h.:20’ La “bionda” nuda dalle mutandine in su che va sul palco senza scarpe a tentare di provocare il soggetto

Kubrick prima della CIA-NSA. Questo tipo di modello è quello secondo cui avrei dovuto sotto tortura “innamorarmi forzatamente” di una funzionaria coinvolta per la sua doppia tessera nell’attività preparatoria (acquisizione elementi e provocazione sessuale).

1h.:23’ I consigli del prete

Subito dopo il ricovero e l’operazione a Torino – CTO tentarono di usare il prete in almeno 2 occasioni; nella prima pazientai, nella seconda mi incazzai e desistettero

1h.:24’ Il ritorno a casa e l’ipocrisia dei familiari (che non vanno a trovare il delinquente in carcere)

I principali psicodrammi della fase iniziale (livornese) erano di questa natura all’interno del più generale “LOVE BOMBING” studiato dagli psicologi ed attuato dagli psichiatri e torturatori

1h.:28’ La perdita delle proprie cose buttate via dai familiari

Questo tipo di psicodramma e di insistenze e difficoltà a ricevere certe semplici cose si è ripetuto nella detenzione anche domiciliare (finché non ho recuperato tutto il recuperabile)

1h.:30’ I “luoghi” ove torna il delinquente

Sono uno degli argomenti fondamentali degli psicodrammi prodotti contro la mia libertà interiore ed esistenziale

1h.:44’ COME Cristiani (giovane br pentito accolto dal boia salvatore genova torturatore dei NOCS nel 1982)

Qui il progetto prevedeva la mia convivenza con una donna dello stato

1h.:49’ COME Maso – Furlan - Valanzasca – ecc.

Qui la gestione del buonismo verso il delinquente seriale ricondotto alla bontà nel carcere, con me è stato solo un contenuto, ovviamente non avendo accettato di far propri i loro progetti. Ma la “scuola” viene da lontano, appunto dagli States, che conferma come ogni trattamento controrivoluzionario avvenuto in Italia, sia stato precedentemente attuato negli SS.UU.A.

 

NON A CASO

L’università di Padova è stata la prima in Italia ad essere collegata in tempo reale (prima di internet) agli USA.

L’università di Padova ha una sezione psicologica piena di strani anglo-americani di cui non si dichiara nulla.

L’università di Padova collabora da decenni con il DAP carcerario italiano.

L’università di Padova ha psicofisiopatologia che è la disciplina che a Torino permetteva a determinati docenti già nel 1995 di andare negli States a fare esperimenti su detenuti con MK Ultra.