SOLIDARIETA’ A PAOLO DORIGO, MILITANTE ANTICAPITALISTA,

ANCORA UNA VOLTA OGGETTO DELLA REPRESSIONE STATALE

 

Dopo la condanna, sulla sola base della dichiarazione di un pentito, a tredici anni e sei mesi per un atto dimostrativo contro la base NATO di Aviano - base da cui sono partiti gli aerei da guerra per bombardare il popolo jugoslavo e forse anche per altre guerre USA/NATO – l’azione repressiva dello stato contro Paolo Dorigo non si ferma. Dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari attraverso un lungo sciopero della fame e, in seguito, la possibilità di iniziare un’attività lavorativa, il magistrato gli ha posto l’alternativa tra le due “ore d’aria” concessegli e le ore per il lavoro da lui faticosamente ottenuto.

Una morsa ancora più stretta al suo regime di costrizione

Se Paolo Dorigo avesse accettato questo aut aut, il lavoro, da momento “socializzante” (per quanto può esserlo in questa società), sarebbe diventato momento di costrizione, tempo sottratto alla vita sociale. E’ stato quindi obbligato a rinunciare al lavoro pur di salvaguardare quel minimo di vita sociale che si è conquistato dopo 12 anni di isolamento carcerario.

 

Quest’azione repressiva dello stato democratico è l’ennesimo tentativo di spezzare la dignità di un compagno che non si piega e di usare il suo dramma come monito a chi si oppone alla guerra congiunta ai lavoratori e ai popoli del Sud del mondo portata avanti dai vari Bush, Blair e Berlusconi.

 

Esprimiamo la nostra solidarietà a Paolo Dorigo

Partecipiamo al presidio davanti al tribunale di sorveglianza

(Palazzo Diedo, Cannaregio, Venezia)

SABATO 8 OTTOBRE, ORE 10

 

Comitato permanente contro le guerre e il razzismo    Venezia, 30 settembre 2005