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LISTA TRUPIANO ANTICARCERARIA

COMUNICATO STAMPA SULLA CARNEVALATA DI NATALE 2005

 

Che fosse una carnevalata in pieno stile pre-elettorale si era già visto dai volti degli sfilanti. Purtroppo, ciò che manca in questo Paese è una corretta e costante informazione sulle complesse tematiche della Giustizia. Ma lo sanno i detenuti che tutti i politici in marcia hanno votato l’emendamento Finocchiaro ?  Anna Finocchiaro è una deputata diossina che nel luglio del 2003 presentò un emendamento che escludeva “mafiosi” e “terroristi”* dal diritto di poter chiedere la revisione dei loro processi sulla base delle sentenze della Corte Europea che avessero accertato il non svolgimento di un giusto processo. Come dire: il giusto processo non si applica per queste due categorie di condannati.  Tantissimi voti a favore, tante astensioni, due voti contrari.   Nessuno degli sfilanti votò contro.  Né più, né meno, dello stesso comportamento tenuto in occasione della Legge Pinto, altra Legge, sempre ulivista, che ci ha allontanato dall’Europa **.  Quei banchi vuoti in Parlamento hanno poi reso ancor più palese la “carnevalata”.   E già, erano appena le 9:30 a quell’ora si dorme !

Mah !   Ma perché il 41 bis chi lo ha legiferato ?

Da un punto di vista personale, e del Movimento, non posso che essere favorevole ad atti di clemenza, ma si deve parlare chiaro e non si debbono operare nuove discriminazioni fra gli stessi detenuti ***.

Comunque, il problema va risolto alle radici, altrimenti dopo un poco saremo punto e daccapo: almeno nel Meridione d’Italia, e segnatamente nel napoletano, l’unica responsabilità del congestionamento carcerario, con tutto ciò che ne deriva, grava sui Tribunali e sui Magistrati di Sorveglianza.  Mi spiego: le Leggi che abbiamo in tema di benefici, la Zozzini e la Simeone-Saraceni, se pedissequamente applicate e non sabotate con la richiesta delle informative agli organi della P.G., informative che non devono assolutamente riferirsi al momento della perpetrazione del reato, avrebbero già prodotto lo sfoltimento di oltre il 15& della popolazione carceraria.

Ai predicatori della “certezza della pena” rispondo che le citate Leggi, oltre al dettato costituzionale, sono già certezza delle pena in quanto regolanti proprio l’esecuzione della stessa.

Per non parlare, poi, del diritto alla salute.

Ben vengano, in conclusione, amnistia ed indulto, ma senza operare ulteriori discriminazioni e distingui fra i condannati, sarebbe pure anti-costituzionale.

Al riguardo sono molto scettico, dubbioso e perplesso.

E che si limitino una volta e per sempre autonomia e poteri del DAP, divenuto oramai uno Stato nello Stato, qui il discorso rischia di diventare molto complesso.

 

Vittorio Trupiano – Segretario Nazionale

 

 

 

Note del curatore del sito

* per i non informati: una persona, anche se condannata o persino solo imputata di reati di mafia o “terrorismo”, non può per ciò solo essere definita tale, specie se detenuta, altrimenti significherebbe ammettere che tali attività è possibile “proseguirle” nella detenzione, il che dimostrerebbe che è lo Stato, che lo permetterebbe, ad essere quantomeno fortemente gestito da mafia e “terrorismo”. Quanto al termine “terrorismo”, in un paese come quello della strage di Piazza Fontana, in cui Terrorista fu lo Stato e in cui la macchina della giustizia non fu in grado di assicurare i colpevoli, pur noti, alla maggior pena,  è abbastanza fuori luogo. Inoltre è difficile definire in tal modo persone che si vedono condannate a pene lunghissime anche solo per aver aiutato un amico, o per un ideale, e che di stragi di persone innocenti non ne han mai commesse.

 

** Se davvero la sinistra istituzionale volesse essere portatrice di libertà, perché dà sempre dimostrazioni di concorrenza alla destra in materia ?

 

*** Effettivamente su questo l’ “opinione pubblica” può essere anche oppositiva, pensiamo ai reati di violenza carnale, ma giustamente un garantismo non può essere “con clausole”.