Stasera (sabato 14 gennaio) a Parma, stando alla TV locale, una manifestazione <no tav-no global> ha <inquinato> la meravigliosa cerimonia dell’arrivo del tedoforo olimpico nella piazza principale.

 

La cerimonia si svolgeva tranquillamente: un po’ di gente stava davanti a un carrozzone-palco, un animatore delirava, una cantante cantava e si applaudiva da sola. Evento sponsorizzato da Coca cola, bevanda nociva per tutti specie per i sindacalisti colombiani che la multinazionale fa ammazzare.

 

Verso le 18 compaiono parecchie persone che non sembrano coinvolte dall’animatore e aprono in mezzo alla strada striscioni con scritto <No TAV in Val di Susa, No metropolitana a Parma>, <A fianco dei lavoratori di Star e Manzini>, firmati Assemblea permanente dello Spazio sociale Mario Lupo (un luogo storico degli antifascisti di Parma, sgomberato in novembre e in attesa di rioccupare la propria sede).

 

Cosa significano quegli striscioni. Come in Val di Susa, a Parma si vuole traforare per far passare indispensabili convogli. La città è piccola ma la

Metro, come la TAV, non deve servire alle persone: serve a far guadagnare, fra gli altri, un illustre parmigiano, il ministro Lunardi, l’Imprenditore/AutoAppaltatore dei trafori. Il secondo striscione parlava di due fabbriche, meglio due gruppi industriali, dove si licenzia. In entrambi i casi la proprietà intende in futuro dedicare più attenzione alla speculazione finanziaria che alla produzione, perciò avrà bisogno di meno lavoratori e di meno siti industriali, e già che c’è speculerà sulle aree dove sorgono le fabbriche (la Star a Corcagnano, la Catelli in via Budellungo), seguendo il luminoso esempio delle vetrerie Bormioli Rocco di via Genova.

 

Tutto questo discorso non si intonava coi comizi vani e vaghi degli assessori allo sport e con la spassosissima coreografia della Cola, perciò una quantità di carabinieri ha tentato a più riprese di liberare la strada con carichette olimpiche di alleggerimento e strani bastoni fuori ordinanza, senza riuscire a disperdere i <no tav-no-global>. Gli sportivi carabinieri, sempre sul podio dello sci mondiale, hanno sfoggiato infatti uno strano

armamentario di spranghe, recuperate forse poco prima negli scontri contro un treno di tifosi del Catania rimasto bloccato per ore nella stazione di Parma.

 

Alla fine è dovuta passare in mezzo ai fischi la nobile fiaccola-clava. Ma tutto fa pensare che episodi del genere si moltiplicheranno.. sarà dura.