Sin dal 1984-1985, nel periodo di preparazione del Convegno Repressione  e Crisi Economica, contribuivamo ed io pure, alla definizione della conformazione crescente di una componente di borghesia nera, cioè una evoluzione "pluripartitica" di quello che era il precedente filo doppio DC-mafia, Vaticano-DC, DC-Usa, Usa-Agnelli, Agnelli-DC.

Ossia con l'avvento di Craxi, si determinavano nuovi spazi di estrazione del plusvalore, sia in campo mediatico-pubblicitario-immobiliare, sia in campo produttivo, sia nel riciclo e gestione di immensi fondi neri derivanti da droga, estorsioni, sequestri di persona.

La malavita "indipendente", esaltata dal Senzani nel folleggiante "Albero del peccato", si delinea invece come una parte maggioritaria delle rappresentanze delle MULTINAZIONALI MAFIOSE in Italia.

E' il periodo in cui merde come Maniero iniziano a collegarsi a strutture mafiose italiane, turche, americane, in cui fascisti milanesi diventano narcotrafficanti internazionali in contatto con Florida e centrali della mafia italo-americana (non a caso la richiesta di AN di estendere il voto agli emigrati), è il periodo in cui i rapinatori indipendenti della Stidda ("Stella" in siciliano) vengono genocidiati dalla mafia siciliana, è il periodo in cui la mafia di Catania entra in contatto "moderno" con i militari della base USA di Sigonella, è il periodo in cui bande di sinti e di malavitosi italiani entrano in affari da Pordenone a Gela, come ha confessato pure il Dalla Longa (caso Cassarà), una delle poche, forse l'unica, delle sue sterminate accuse di cui non lo si può imputare di nulla come proletariato rivoluzionario.

A Venezia e nella Riviera del Brenta lo sterminio inizia nel 1984-1985, l'affermarsi della banda Maniero come MULTINAZIONALE MAFIOSA tuttavia continua anche dopo il suo "pentimento", come dimostrano molti casi (e non isolati, come si cerca di affermare, vedi caso Bartalucci).

Il suicidio della figlia di Maniero lascia ipotizzare che ci sia il trattamento del "controllo mentale" come arma strutturale dello Stato per gestire i pentiti ed i loro familiari e non solo per spingere "delinquenti incalliti" a pentirsi o al suicidio.

Ma è allorquando esce allo scoperto l'Italia dei "valori", l'Italia delle persone oneste ma ingenuamente poste al servizio della borghesia, come se esistesse, potesse esistere, una borghesia buona, "illuminata" (Prodi, Agnelli, ...) ed una depravata, cattiva (Berlusconi, Berlusconi, ...), peraltro con sovrapposizioni di poteri (iniziati però dai magistrati trasformatisi in politici dopo la batosta referendaria e legislativa del 1987-1989), è allora che inizia la guerra sporca del controllo mentale nelle carceri (e un po' alla volta, fuori), con estensione della arma dei carabinieri nel territorio attraverso molteplici "sospesi dal servizio", "in aspettativa", che iniziano la carriera politica, e con la "smilitarizzazione" della "polizia penitenziaria". La cosa inizia con due doppi suicidi nel 1992, a Padova e Busto Arsizio, ma è solo il "via". L'inizio di certi esperimenti in Italia nelle carceri è del 1982, la prima informazione di innesti sottocutanei su prigionieri è del 1986, sempre con il tragitto iniziale sperimentale Piemonte-Livorno-Spoleto.

Ci chiediamo perché la caserma dei cc di Mira centro sia stata costituita solo DOPO il pentimento (preparato a tavolino) di Maniero.

Ci chiediamo perché le varie DIA-DDA non indaghino a fondo le nostre denunce.

Ci chiediamo anche perché certa "malavita" attacchi noi compagni dicendo che "è tutta colpa vostra" (cioè nostra quando siamo in galera) se hanno fatto le leggi speciali e via dicendo, come per giustificare il loro comportamento delatorio con mezzi tecnologici, come per sondare il tuo grado di reazione.

54 rapporti disciplinari, 14 scontri fisici, 10 denunce, 4 coltelli sequestrati, dovrebbero escludere a chiunque che io in 12 anni di carcere sia stato persona che subiva in silenzio provocazioni di Stato e della "borghesia nera" attraverso i suoi mariuoli e manutengoli da strapazzo.

Tuttavia non solo mi torturano ancora, ma ho, sto iniziando ad avere il sospetto che utilizzino le "informazioni" che raccolgono dal controllo ed interferenza mentale della mia persona, non solo per squallide spiate bufalone (vedi la storia del brindisi per l'11 settembre, o che io sarei stato l'ideologo del gruppo -dei servizi segreti- che si faceva chiamare NTA, o che avrei avuto la cartina per un attentato a un dirigente Fiat in casa, spudorata invenzione, ecc.ecc.), ma anche per acquisire MODALITA' OPERATIVE per poter fare poi reati di vario genere (dato che io in molti anni di carcere ne ho sentite molte di storie).

Il sospetto mi nasce dalla vicenda di un padovano di età avanzata che è sotto processo perché faceva delle "estorsioni" a nome delle "BR". A parte che le BR non hanno mai fatto estorsioni ma solo rapine ed azioni di sequestro ma pubbliche, ma va detto anche che truffe ed estorsioni rientrano semmai nelle modalità di ex-estremisti ma certo non delle BR, va detto che però, se non si trattasse di un caso isolato, certo la polizia ed i media NON avrebbero sinora fatto nulla per spingere altri cittadini a denunciare casi del genere (ovviamente in forma documentata e con nomi e cognomi).

Credo (e rimando all'articolo di oramai diversi anni fa di Rossella Simone sul furto di identità negli USA), che qualcuno stia giocando in molti campi e situazioni, in maniera molto sporca, USUFRUENDO DELLA COMPLICITA' STATALE E DELLA MAGISTRATURA, CHE NON DENUNCIA CONTROLLO ED INTERFERENZA MENTALE COME PRATICHE DI TENTATO OMICIDIO E DI INDUZIONE AL SUICIDIO, VIOLENZA PRIVATA CONTINUATA E SISTEMATICA, FACENTE RIFERIMENTO A REATI DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO.

Si diceva un tempo che la mafia corrode, bè, caro Roberto Saviano, la mafia non è solo quella che dici tu.

C'è pure al Nord, e la gestisce, in tutta Italia, quello Stato di cui ti sei fatto "paladino".

Contento tu, NON siamo affatto contenti noi.

Anche perché di "prove" di ciò che denunciamo ne abbiamo assai.

10-7-2008

Paolo Dorigo