UNA ANIMA ROSSA ED UNA ANIMA NERA NELL'AZIONE DI AVIANO

Leggendo i verbali di Angelo Dalla Longa, Ivan Laera, Paolo Zanchetta, Giuliano Piacentin, Nicola Modolo, di un tale Maiutto, ed Aldo Berti, si riscontrano due cose principali.

UN'ANIMA ROSSA

L'azione contro la base USAF di Aviano aveva un obiettivo politico antimperialista

UN'ANIMA NERA

La partecipazione di questi signori, delinquenti comuni, a vario titolo, ai preparativi o supporto logistico su campo temporaneo dell'azione (tutti loro), ed all'azione (Angelo Dalla Longa), non era coerente invece ad i principi della guerriglia. Per quanto compartimentata rispetto a loro la presenza, che risulta dai loro racconti, di Aiosa e Dorigo quella notte e di Dorigo alla rapina in agosto al Mercatone Zeta, il fatto che Angelo Dalla Longa, se veritiero, appunto se fossero vere le sue affermazioni ed avessero un senso coerente alla verità i ritrovamenti di armi e materiali da lui fatti operare alla polizia, avesse rapporti di interessi economici non solo legati a furti e rapine (Modolo, Piacentin, Berti) ma anche allo spaccio di eroina in quantità massicce (680 gr all'arresto del 2-10-1993 effettuato dai carabinieri, stranamente dopo 3 giorni di mancata esecuzione dell'odc su Aviano per Dalla Longa emesso dal gip di Pn), pone sin dall'inizio un grande dubbio, e quindi da qui nasce la storia del perché molti militanti delle Br-Pcc non abbiano fatte proprie sia le analisi del volantino stranamente ritrovato solo dopo due settimane a Milano, sia i metodi di utilizzare malavita comune peraltro impegnata nel narcotraffico. TANTOPIU’ SE SI PENSA che del odc del 29-9-1993 contro Angelo Dalla Longa per Aviano 2-9-93, non esiste più traccia tra i documenti processuali in possesso a Paolo Dorigo, che invece ha solo quello “ufficiale” del 14-10-1993.

Una motivazione sufficiente a non dichiararsi brigatista nemmeno per solidarietà, ma solo militante comunista, come Paolo ha sempre fatto lungo tutto il processo.

 

DICHIARAZIONE DEL 16-5-2008

Paolo Dorigo nato a Venezia nel 1959, ha iniziato a militare politicamente nel movimento comunista sin dal 1973. è stato perseguitato dalla borghesia sin dal 1976, ma anche da ragazzino ha subito la repressione poliziesca. È stato in carcere accusato di un reato specifico per militanza poltica nel 1977, poi altre tre volte per reati associativi, per un totale di 15 anni e passa di detenzione senza condanna alcuna, essendo stato annullato l’ultimo processo come iniquo e non conforme al diritto internazionale. Ha sempre collocato la propria soggettività in ambiti collettivi del proletariato ed ha sempre anteposto l’interesse generale della classe operaia al proprio personale.

È costretto dal 2001 ad essere presente con proprio sito internet per contrastare le provocazioni del sistema imperialista nell’ultima vicenda giudiziaria, la più nota, di Aviano 1993, a cui ha risposto con la resistenza la lotta e vari atti di rivolta in ambito carcerario anche a causa del permanere di una calunnia gigantesca che serve ad un gruppo di provocatori a nascondere i propri errori politici ed umani. Calunnia che fa il paio con la definizione di “matto” che gli viene attribuita da chi non sa le cose o vuole nasconderne altre.

Paolo Dorigo non ha responsabilità né diretta né indiretta  alcuna nemmeno in un giorno di galera di alcuna persona , certo fino a quando non saranno trovati e condannati i colpevoli delle torture tecnologiche che subisce sin dal 2002 esplicitamente e forse sin dall’inizio della detenzione 1993-2005. In quel caso sarà ben contento di costituirsi parte civile.

Paolo Dorigo invece denuncia l’irresponsabilità politica ed umana di chi continua ad utilizzare una falsità ideologica commessa da un pm servo della borghesia sin dal 1993, dopo che sia processualmente che umanamente questa falsità era stata palesata al movimento.

Paolo Dorigo non ha commesso un tentativo di suicidio col fuoco (ottenendo ustioni di 2° e 3° grado-carbonizzazione- al collo al viso ed alle mani-) per alcun senso di colpa, bensì proprio per protestare l’infamia controrivoluzionaria di chi persiste nell’utilizzare qualsiasi tipo di arma nel confronto politico tra diverse realtà di movimento.

Paolo Dorigo si scusa se non è colpevole di alcunché di queste nefandezze con coloro che sulla sua disgraziata vicenda processuale hanno speculato da infami quali sono.

Paolo Dorigo si dispiace di dover tenere aperto questo sito ancora, per aver ricevuto notizie da compagni di provata fede e parola, che ancora ci sono nel movimento in Lombardia delle persone che si fanno grandi e forti delle calunnie ai suoi danni.

Paolo Dorigo si augura che queste persone pur sbagliando, siano in buona fede, e che non abbiano nulla a che spartire con i sistemi di tortura utilizzati ancor oggi contro di lui.

Come è noto, invece, Paolo Dorigo NON è mai stato militante delle Br-Pcc o della Udcc, ma solo un militante comunista che ha sostenuto la linea politica rivoluzionaria nel suo divenire, senza mai aderire a campagne di cannibalismo o di militarismo interno e di negazione del principio maoista del saper trattare le contraddizioni per quello che sono e non per il proprio tornaconto.

Saluti comunisti.