Su Repubblica del 15 agosto, Scalfari ripropone la questione della lotta che perdura in Italia tra componente ecclesiastica e componente "laica" del potere.

Su un punto ha certamente ragione e richiama all'attenzione del principio del rispetto dei diversi ruoli ed ambiti del potere in un paese "moderno" quale in nostro dovrebbe essere ed è certamente stato anche secondo noi, anche se solo per alcune stagioni (1943-1947), (1960), (1966-1977), forse (1984), forse (1990).

Richiama infatti l'attenzione al ricorso del ministro all'istruzione del governo ladrone, contro una sentenza del Tar. Dice Scalfari "è un atto molto grave perché lesivo di un diritto costituzionalmente garantito. Esso difende infatti uno stato di fatto discriminatorio in vigore nella scuola pubblica, che cozza contro le norme" di assunzione dei docenti  "e contro i diritti degli studenti".

Sull'asse fondamentale della critica di Scalfari, filo-sionista, alla Chiesa cattolica, si potrebbe anche convergere un attimo, ma a guardar bene cosa nasconde ?

Porta la questione, come ad una partita di calcio eternamente giocata, al ruolo, al peso che la Chiesa ha in Italia.

Sicché può capitare anche che nelle stesse ultime settimane abbiamo visto dei neo-revisionisti si scaglino contro la "Repubblica Vaticana", in un eccesso di zelo.

La questione che né Scalfari né i neo-revisionisti (che plaudono non a caso al "volontariato"), pongono, è che se esiste scontro di potere tra Vaticano e nazione, questo esiste in ragione di dati di fatto economici, e non principalmente politici.

Al solito si vorrebbe dimenticare la principale lezione che Marx dà anche agli stessi borghesi "illuminati": "è la economia che determina la politica" nella società capitalista, mentre possono essere le masse organizzate a guidare l'economia nel socialismo.

Sicché ci si dimentica appunto delle decine di migliaia, se non più, di iniziative imprenditoriali schiavistiche e para-schiavistiche organizzate dalla stessa Chiesa, che lucra anche sull'ospitalità agli immigrati senza-casa, che agisce dietro teste di legno "cristiane" mascherate da samaritani, per il più bieco profitto.

Se la Chiesa ha giustamente condannato il potere politico neo-razzista e sciovinista per la legge contro la "clandestinità", in realtà una legge "per la clandestinità" e la diffusione maggiore di repressione ed armi letali e non tra la popolazione soggetta a ricatti e nefandezze da parte delle forze dell'ordine, dovrebbe per coerenza donare la proprietà delle Cooperative stesse che pure essa gestisce (magari Case di riposo a prezzi da albergo o Cooperative sociali di affitto di appartamenti a prezzo di mercato) ai lavoratori immigrati ed alle famiglie inquiline che vi abitano.

Allora sì si avrebbe quel "riequilibrio" dei prezzi di mercato che la Chiesa tanto ipocritamente auspica.

Forse Scalfari però questo non lo ha scritto perché altrimenti perderebbe molti lettori affezionati.

Saluti and bombing