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Da Paolo Dorigo alle Associazioni che nel mondo combattono contro le armi “non letali” e del controllo mentale, ai Comunisti ed ai Proletari italiani, a coloro che scenderanno in piazza il 11 ottobre nella giornata mondiale FREEDOM NOT FEAR !

 

Data: 24.9.2008

 

Oggetto: prima relazione di sintesi a mente fredda sulla tortura tecnologica subita NON dal punto di vista della fattibilità e delle tecnologie usate dai nazisti, ma dei contenuti

 

Ringraziamenti:

1

I compagni prigionieri che non hanno mai creduto che io sapessi ciò che subivo e che pertanto sapevano che non tacevo nessun inenarrabile segreto.

Critica a loro: sarebbe stato meglio informarmi anche se io mi fossi ucciso per rivolta, o messo in sciopero della fame senza interromperlo come ho fatto in alcune occasioni dopo 64, 53, 54, 70, 75 giorni (1999, 2003, 2004, 2004, 2006), dato che nessun compagno deve essere lasciato “ostaggio” in vita nella guerra di classe se ha delle protesi sottocutanee che permettono alle belve imperialiste di conoscerne la mente e di interagire ed interferire con sistema nervoso e memoria.

Ringraziamenti:

2

I compagni dell’ASP, ed i compagni di Rossoperaio-Proletari comunisti, che mi hanno sempre esplicato solidarietà, e dato modo di avere impegni e rapporti epistolari all’altezza delle mie necessità di formazione e di studio e di contributo al movimento comunista.

Critica a loro: dopo le campagne “tattiche” sulla mia persona, e la concessione dei domiciliari per motivi di salute, sarebbe stato necessario avere quell’appoggio medico che mi è mancato al di fuori della stretta cerchia familiare ed amicale locale, di modo da poter essere operato al più presto.

Ringraziamenti:

3

A tutte le persone che si sono impegnate per la mia libertà, per un nuovo processo, perché cessasse l’immondo trattamento penitenziario e di tortura psichica che mi è stato imposto.

Critica a loro: critico solo quelle persone che avevano informazioni per poter andare al di là della semplice solidarietà.

Nessun ringraziamento:

4

Alla classe medica, con le eccezioni del dr.Francesco Stevanato, di un medico radiologo che desidera rimanere anonimo, di Paolo Sacchetto oramai deceduto che me lo ha fatto conoscere, del dr.Gianantonio Paladini, e del dr. Franco Franco, che, continuativamente il primo, e in maniera occasionale gli altri, NON si sono fatti corrompere.

 

Sintesi scopi prefissi ed autori della tortura tecnologica sulla mia persona, in realtà su centinaia e forse migliaia di prigionieri politici silenti, a parte Fernanda Ferrari molti anni dopo la scarcerazione, dei quali molti poi deceduti, e molti passati per cure “psichiatriche” del tutto inadatte e funzionali alla tortura stessa.

I torturatori sono agenti dello Stato, nonché professionisti e medici, che hanno accettato:

a)      Di installare elettrodi microscopici nella testa (in genere nel setto nasale, nelle tube di Eustachio, nelle vicinanze dei timpani) di moltissime persone detenute e non, in operazioni chirurgiche durante anestesia totale, o durante brevi sequestri previa addormentamento con sonniferi o punture.

b)      Di  attivare detti elettrodi mediante telecomandi.

c)      Di ricercare le frequenze prodotte dalla interazione di dette frequenze e delle attività bioelettriche della mente.

d)      Di studiare i comportamenti delle persone sotto “studio” preventivo, mentre si analizzavano i loro tracciati su sistemi informatici.

e)      Di iniziare ad interagire con le menti delle persone sotto quindi tortura, instillando loro paure, angoscie, immobilità corporee, comportamenti improvvisi, terrore, odio, sospetti, e via dicendo, allo scopo di desolidarizzarli dagli altri loro amici, familiari, o compagni di prigionia.

f)        Di proseguire questa interazione anche per via onirica durante il sonno, producendo disastri psichici e fattuali nelle persone più provate.

g)      Di proseguire questa interazione proponendo sublimazioni alla Vittima, di aderire alla DIA o ad altri corpi di polizia, di fingere un suicidio, di chiedere per sé e propri familiari ed amici o compagni di prigionia, vantaggi, in danni di altri.

h)      Di proseguire questa interazione simulando con organi superiori che i “risultati” di tali trattamenti corrispondessero a forme di interrogatorio “pulito” e di “spontanee dichiarazioni”, mentre invece si tratta di loro proiezioni e psicodrammi interagenti con sistemi mentali silenti oppure con frasi dette e parlate DA SOLI, da parte delle Vittime, spesso per non sentire loro e per mantenere la propria psiche in distacco da loro stessi.

i)        Di aver così costruito molteplici montature giudiziarie che hanno permesso a moltissimi funzionari ed ufficiali di fare carriere fulminee nelle forze di polizia e della magistratura, spesso con l’utilizzo di accuse di reati cosiddetti “associativi”.

j)        Di aver infiltrato in gruppi sociali, persone già “telecomandate” allo scopo di rovinarne altre.

k)      Di aver messo a disposizione di bande mafiose delle Vittime come oggetti sessuali o di sfogo per torture virtuali collettive permanenti.

l)        Di aver provocato effettivamente dei suicidi riusciti o quasi riusciti in molte Vittime.

m)    Di aver rovinato loro definitivamente l’esistenza provocando rotture di relazioni, di famiglie, perdite di lavoro, immani perdite economiche in persone che ne avevano disponibilità, perdita del senso di sé in molte donne trasformate così in oggetto sessuale ricostruito ad immagine e somiglianza delle esigenze della subcultura del maschio latino.

n)      Di aver provocato l’uccisione di bambini, di familiari, di parenti, di amici, da parte di molte Vittime divenute così carnefici.

 

IN ITALIA, dal 1983 in poi, reato in essere, compiuto da più bande armate di regime e da bande armate mafiose e privatizzate e non solo da forze pubbliche.

 

Con la copertura della Magistratura, dell’Arma dei carabinieri e delle FF.OO. che NON hanno apprestato CAMERE ANECOICHE dove individuare la veridicità delle denunce di molte Vittime, e di non aver proceduto a difendere i cittadini da queste armi cosiddette “NON LETALI”.