All'inizio del processo storico la Rivoluzione moderna era della borghesia e del complotto, della cospirazione per prendere il potere.

Babeuf cerca di tradurla in fatto del popolo, ma viene sconfitto. Roberspierre aveva già fallito nell'affidarsi eccessivamente alla ghigliottina e non principalmente sul popolo.

Con lo sviluppo del movimento operaio nasce la necessità di comprenderne la genersi (del capitalismo e del ruolo della classe operaia), e con Marx ed Engels si stabiliscono le basi (Partito-Movimento-Processo Rivoluzionario) della trasformazione dell'Umanità. Lo sviluppo del movimento operaio a livello internazionale chiarisce quale sia il Soggetto Primario della trasformazione rivoluzionaria, e con esso nasce il movimento Socialista.

La critica all'anarchismo delinea per sempre la separazione dall'idealismo borghese e dai suoi retroterra ideologici.

La Comune di Parigi cerca di costruire questo passaggio, e la sua esperienza viene studiata a fondo.

Con lo sviluppo delle contraddizioni interimperialistiche, e la prima guerra mondiale, uno dei paesi perdenti vede stabilizzarsi il potere Rivoluzionario della classe operaia attraverso il suo Partito, ed i suoi Consigli, i Soviet. Si costruisce il potere dei Soviet. La dittatura proletaria. La repressione della borghesia. L'internazionalismo proletario. In Europa e nella gran parte dei paesi occidentali l'alba tragica del primo macello mondiale interimperialista vede con il sorgere del revisionismo, in molti paesi, l'adesione della borghesia impadronitasi del Partito socialista, alla guerra. Non così in Russia, in Italia, in Austria, ed in pochi altri paesi. Cessa di esistere la seconda internazionale e dopo l'avvento del Partito socialdemocratico (bolscevico) di Russia e la sua trasformazione in Partito comunista, sorge l'Internazionale comunista e si avvia il movimento di sviluppo dei Partiti comunisti - sezioni nazionali dell'I.C. - Dopo una decina d'anni dalla Rivoluzione d'Ottobre Sovietica, sorgono alcune minoritarie tendenze opportuniste, quella bordighista (Italia) e trotskista (a livello mondiale lo sviluppo di quest'ultima si avrà dopo gli anni '30, ma in  nuce era già avviata all'interno delle tendenze opportuniste sorte in Europa).

Negli anni trenta la lotta antifascista diviene carattere principale e permanente della lotta della classe operaia contro la borghesia nei paesi capitalisti, dove la borghesia ricorre al fascismo ogniqualvolta i margini di profitto e di comando sulla società non le sono sufficienti e sufficientemente sicuri.

Nella guerra antifascista di Spagna le forze comuniste e socialiste concorrono all'obiettivo comune, quelle anarchiche portano alla divisione.

Non sono gli eccessi di potere proletario (mai troppo) ma i tentativi della borghesia interna al Partito, a sconfiggere la Rivoluzione Socialista nel primo paese che la conduce, ben prima del suo termine provvisorio che storicamente è riconosciuto (1953 e non1989).

Con la Guerra Antifascista Patriottica si delinea il carattere della Resistenza di Popolo e la Resistenza ai rigurgiti ed ai genocidi di cui la borghesia è capace attraverso le dittature fasciste e le loro avventure militariste ed imperialiste, proprie anche delle potenze capitaliste, ma che da queste si differenziano per la mancanza assoluta di misura e differenza nella repressione.

Con la Guerra Rivoluzionaria in Cina si passa dalla costruzione delle zone liberate di lunga durata nella Lunga Marcia alla guerra unitaria di difesa dall'aggressione straniera, alla liquidazione definitiva dei conti con la borghesia feudale e le sue espressioni politiche. La successiva costruzione del Socialismo e la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, stabiliscono sul piano storico la superiorità della Cina Popolare su qualsiasi altra esperienza precedente, nella difesa del potere proletario e popolare dagli assalti della borghesia.

Nel 1953, morendo Stalin, inizia ad avere campo libero la borghesia in URSS attraverso il revisionismo, uno dei quali primordiali rifondatori era stato Togliatti con il suo patto nazionale del 1943 a Salerno, sul quale aveva iniziato le purghe della sinistra del Partito Comunista d'Italia, rinominato italiano, che in definitiva non si sono concluse che con la contestazione del '68-'77, la quale ha portato ad una nuova leva di militanti nuove esperienze, per poi giungere all'autoaffossamento della bolognina, una volta che il problema del Bolescevismo pareva essere cessato per questi borghesi.

L'appropriazione da parte della borghesia, dei termini politici del movimento comunista in occidente, ha trovato grandi speculazioni e mistificazioni in false letture del dirigente comunista Antonio Gramsci, e si è conclusa in un compiuto scioglimento del "più grande partito comunista in Europa occidentale", che ha poi dato luogo ad ulteriori esperienze che non hanno messo seriamente in critica il revisionismo.

In URSS il revisionismo ha portato all'affossamento della costruzione del socialismo sin dall'avvio della demonizzazione claudicante e filo-imperialista dell'opera del compagno Stalin, che pur se criticato dai compagni cinesi successivamente che ne hanno valutato il contributo positivo al 70% del suo lavoro, è stato attaccato in realtà per la sua determinazione ad assegnare al proletariato ed al popolo una funzione dirigente nel Partito, e non certo per i "crimini" dei quali peraltro se vi era stata colpa era anche e non in senso secondario, di chi ne scatenò la denigrazione nel 1956 e della sua cricca.

Grazie alla critica alle baronie e burocrazie in Cina, si sviluppa in Europa ed USA un grande movimento di critica di massa.

Nei paesi dominati, si sviluppano, dopo le lotte di liberazione dal colonialismo, numerose guerre rivoluzionarie di indipendenza nazionale a carattere antimperialista. Si profila la Nuova Grande Ondata della Rivoluzione Proletaria.

L'imperialismo sconfitto in Viet Nam, Lao, Kampuchea, cerca la rivincita altrove, ma per un decennio subisce l'attacco dei popoli e del proletariato insieme.

Dopo il 1976, non si hanno paesi socialisti se non come guida di Partito del paese, in quanto anche in  Cina il revisionismo, pur portando ancora il nome di PC, non mantiene alcun carattere di principio guida del comunismo, ed opera in forma reazionaria contro la classe operaia e contadina.

Ripresa la reazione imperialista, in occidente le organizzazioni rivoluzionarie ripiegano nel militarismo, nella resa, nella subalternità all'ideologia borghese, nel complottismo, nell'anarchismo e nella collaborazione aperta con settori della borghesia contro il movimento operaio.

Questo si rivela chiaramente di fronte al comportamento della "sinistra" occidentale verso la prima esperienza organica di Guerra Popolare anticipatrice della Nuova Grande Ondata della Rivoluzione Proletaria. Di fronte all'inarrestabile mare delle masse oppresse in lotta, i falsi rivoluzionari dell'Occidente ripiegano nel revisionismo, nell'opportunismo, nel sostegno a fenomeni arretrati od estranei alla Rivoluzione Proletaria.

Il massimo orrore nella debacle di una generazione di revisionisti falsi rivoluzionari è dato dalle guerre intestine al campo rivoluzionario che spesso componenti di questa generazione svolgono all'interno delle galere con la complicità di settori deviati solo in facciata ma in realtà organici alla composizione del capitale multinazionale e mafioso, con la complicità dei fascisti, con la complicità della falsa "sinistra. Siamo alle soluzioni politiche, alla dissociazione, per concludere con le LOD e le guerre fratricide.

è il tentativo della "rivoluzione" di impedire alla Rivoluzione di svilupparsi.

In questo quadro il fallimento della proposta più autenticamente internazionalista della guerriglia europea, quella del Fronte Antimperialista, si misura nella mancanza di linea politica adeguata a dirigere le masse, nell'impianto erroneo ed incorreggibile, nel settarismo, nel militarismo e nella mancanza di generosa predisposizione eroica di massa alla lotta contro la guerra, limitata alle piazze ed alle proteste, e non trasformatasi nelle Brigate internazionali come nella Guerra di Spagna. Del resto è inevitabile, perché sta divenendo principale la contraddizione popoli oppressi / imperialismo. In questo quadro infatti l'imperialismo, come anche in Turchia ed "israele" per rimanere vicini all'Europa, opera con genocidio e prassi nazista con il beneplacito dei governi nazionali, italiano compreso, coinvolto persino nella distruzione dell'identità nazionale della Jugoslavia, paese peraltro non precedentemente allineato al patto di Varsavia né alla Nato, nuova polizia dell'imperialismo, in funzione offensiva e contraddittoriamente ulteriormente fascista rispetto alla sua stessa origine "atlantica".

Il nemico del nuovo maccartismo, l'Islam, lo costruiscono con un loro precedente alleato, la banda di Osama Bin Laden, legato ai capitali petroliferi multinazionali ed al paese feudal-imperialista dell'Arabia Saudita.

Il vecchio finalmente muore, e si ha il Nuovo Inizio anche nell'Occidente capitalista, sconvolto dalle guerre e dalla negazione della stessa cultura in nome della difesa del vecchio Ordine, che viene spacciato per nuovo solo grazie al contributo delle scienze e tecnologie ai poteri di parti della borghesia multinazionale.

Mentre vecchi e confusi neo-revisionisti blaterano di vecchi impianti strategici improponibili ad una classe operaia matura estesa e disperata dai fenomeni di aggressione complessiva della borghesia ma non per questo meno cosciente, i Tre Strumenti della Rivoluzione prendono forma.

Solo allora il Partito Comunista maoista può assolvere al proprio compito storico di dare direzione alla Rivoluzione.

Quando la Rivoluzione diviene indispensabile alle masse.

E quando nessuna "Organizzazione" può proporre un modello a masse sterminate che non hanno bisogno di ordini ma di consapevole direzione verso la costruzione della Rivoluzione Socialista (che nella situazione attuale di paese insieme imperialista e semifeudale non può non essere Democratica Rivoluzionaria).