GOVERNISTI E TROCKIJSTI
 
Il quotidiano rifondarolo, nell'edizione del 5 dicembre, 
riporta - a pagina 10 - un articolo a firma Claudio 
Bellotti, membro della Direzione nazionale di Rc-Se in 
quota Falcemartello: l'esponente dell'ultima minuscola 
corrente trockijsta interna a Rc-Se (sola minoranza insieme 
a quelli dell'Ernesto) esprime il suo disappunto per la 
decisione della Direzione - votata all'unanimità meno il 
suo consenso - di partecipare al congresso da aprile 2007 
ad ottobre del 2007.
Il Bellotti se la prende, giustamente, con la deriva 
governista del suo partito, criticando in maniera aspra i 
continui cedimenti su tutte le questioni: ricorda che <la
richiesta di verifica a gennaio arriva fuori tempo
massimo>.
Entro tale data egli fa presente che: <è bene ricordare
che 
entro fine anno si voterà il pacchetto di sicurezza, la 
finanziaria, lo stesso protocollo sul benessere (al 
Senato), e subito dopo il rifinanziamento della missione in 
Afghanistan>.
Questo significa che, a seguito del fatto che il 
segretario - Franco Giordano - ha rassicurato il capo dello 
stato sul fatto che <fino a fine anno il governo non è a 
rischio>, Rc-Se anche stavolta è pronta a chianre la
testa 
e votare come esige la "destra moderata".
Le parole del piccolo uomo barese sembrano volte a 
rintuzzare le esternazioni dell'(in)Fausto che, in una 
intervista pubblica su "Repubblica" del 4 dicembre
(pagina 
5, intervento di Massimo Giannini) dice esplicitamente una 
cosa ovvia ma che finora nessuno delle foto della (falsa) 
sinistra istituzionale, recita che <il progetto del
governo 
è fallito, noi siamo già oltre l'Unione; Palazzo Chigi ha 
finito con aumentare la distanza del popolo della
sinistra>.
Una esternazione siffatta natura dovrebbe essere il 
prologo all'uscita di Rifondazione dal governo, ma abbiamo 
la certezza che la maggioranza del partito non farà mai la 
scelta di tornare all'opposizione; a meno che non siano 
Uolter ed i suoi accoliti a metterli alla porta.
 
Torino, 05 dicembre 2007