SALDI PRINCIPI

Sul numero doppio 2250/2251 (20 dicembre 2007 - 02 gennaio
2008) del settimanale della sinistra revisionista
francese "Le nouvel Observateur" si trova - alle pagine
dalla 22 alla 25 - un forum, condotto da Claude
Askolovitch, che vede la partecipazione del sindaco di
Evry, il deputato socialista Manuel Valls, ed il portavoce
della Ligue Communiste Révolutionnaire, il postino Olivier
Besançenot.
Occorre subito dire che, dalla lettura di questo lungo
botta e risposta tra i due esponenti della falsa sinistra
francese, esce un quadro molto simile a quello che stiamo
vivendo in Italia.
Il socialista afferma che la sinistra, per sopravvivere
alle tre consecutive sconfitte subite alle elezioni
presidenziali, deve prendere atto ed accettare le
condizioni dettate dalla moderna società - prima fra tutte
l'innalzamento dell'età pensionabile a 41 anni di lavoro -
senza avere la pretesa di rinchiudersi in un'idea
utopistica di superamento della società capitalista, che
egli vede come l'unica e la migliore possibile; per
aumentare il suo potere di convincimento arriva persino ad
affermare che <l'impresa produce ricchezza> - mentre in
realtà tutti sanno che gli unici produttori di ricchezza
sono i lavoratori, non di certo i padroni! - e che <non si
può redistribuire sempre la ricchezza. Per i cittadini lo
Stato-provvidenza non esiste più>, intendendo con questo
concetto che è sparito il concetto di Stato che si fa
carico dell'assistenza e del livellamento delle
disuguaglianze.
Ci pare di ascoltare le parole di Veltroni e dei suoi
accoliti dell'italica "destra moderata"!
Per parte sua l'esponente trockijsta conclude accennando al
progetto della "sinistra arcobaleno", che in Francia trova
sostenitori in Segolène Royal e Julien Dray; dice
Besançenot: <un candidato unico nel 2012 (in Francia,
n.d.a.)? Se è per fare la guerra in Afghanistan, varare
misure discriminatorie contro gli immigrati rumeni, fare
una finanziaria di austerità, non mi interessa>.
Ma la parte più interessante arriva subito dopo, quando
esclama <la gente a cui mi sento più vicino in Italia sono
i fondatori della sinistra critica: dei responsabili che
hanno governato, che sono eletti e che rifiutano queste
politiche>.
Questa dichiarazione può riferirsi soltanto al progetto
omonimo che fa capo all'unico parlamentare italiano sempre
coerente con le proprie posizioni: Franco Turigliatto,
allontanato dal gruppo di Rc-Se per aver votato contro il
rifinanziamento della missione di guerra in Afghanistan.
L'unico inghippo sta nel riferimento ai 'responsabili che
hanno governato' che pare riferito ai partecipanti alla
Cosa rossa, anche se in questo caso non si può parlare
assolutamente di rifiuto di certe politiche.
Insomma, sembra la saga dell'eclettismo: un colpo al
cerchio - la sinistra critica - e un colpo alla botte - la
falsa sinistra governista del progetto della Cosa rossa.

Torino, 27 dicembre 2007