FALSI E BUGIARDI

"il manifesto" di domenica 6 aprile, a pagina 4, si occupa -
 verrebbe da dire: finalmente - delle tre formazioni
politiche che si presentano alle elezioni con posizioni a
sinistra della Sarc.
I tre nano-partiti in questione sono: il Partito Comunista
dei Lavoratori (PCL) che ha come leader il genovese Marco
Ferrando, il Partito d'Alternativa Comunista (PdAC) del
cremonese Francesco Ricci, e Sinistra Critica (Sc) che
candida presidente del Consiglio dei ministri Flavia
D'Angeli.
Daniela Preziosi, che firma i due pezzi presenti in pagina,
cerca di dare una informazione il più possibile corretta, e
si può dire che riesca nel suo intento, non prendendo
posizione per nessuno dei tre contendenti, ma cercando di
dare voce agli stessi; il problema è che, così facendo per
una sorta di par condicio trotzkista, lascia passare -
senza commentarle - vere e proprie falsità.
Innanzi tutto il professore ligure bolla la scissione fatta
dai ricciani, staccatisi dal suo Progetto Comunista quando
Rc-Se lo candidò a senatore in Abruzzo, come <piccole
emorragie di contorno>, dimenticando volutamente che Ricci
ed i suoi rappresentavano la maggioranza del gruppo
dirigente della "Associazione marxista rivoluzionaria
(ossia trotzkista, n.d.r.) Progetto Comunista" e, se è vero
che il PCL si presenta dappertutto (peraltro grazie alla
compiacenza di due politici, di cui uno è il famigerato
Giorgio Carta del Psdi, ex ministro della Marina mercantile
della prima repubblica, della tanto odiata - a parole -
borghesia che gli hanno fatto da garanti permettendogli di
non dover raccogliere le firme necessarie alla
presentazione delle liste) è già notevole, a nostro modesto
avviso che i 'cugini' del PdAC siano riusciti a presentarsi
in sette circoscrizioni dovendo raccogliere, loro sì, le
sottoscrizioni alle liste.
Sempre il leader del PCL incorre in una altra dichiarazione
mendace a proposito del fatto che <siamo l'unico partito
della sinistra che non si è compromesso con un governo che
è stato la rappresentanza delle classi dominanti>; per
forza non si è compromesso: non era presente in parlamento,
quindi non poteva votare né a favore né contro alcun
provvedimento!
Ma il professore di filosofia non è certo l'unico a dire
falsità ed inesattezze; Sinistra Critica afferma di non
riconoscersi più nella definizione di trotzkista: peccato
che, qualche tempo fa, il senatore Franco Turigliatto
dichiarò di non sentirsi comunista ma trotzkista,
luxemburghiano, guevariano e quant'altro.
Ora arriva questa precisazione di segno totalmente opposto
da parte della D'Angeli: a chi credere?
E ancora: se la posizione ufficiale è quella del senatore
torinese, come mai nel simbolo è presente la parola
comunista?
Un'ultima annotazione: l'unica formazione che presenta la
falce e martello della Quarta Internazionale è il PdAC:
come mai gli altri hanno optato per quella tradizionale, da
sempre estranea al movimento trotzkista?
E' forse una questione di voti?

Torino, 06 aprile 2008