SIGNORINA GARNERO

 

"Annozero", la trasmissione di Michele Santoro in onda

giovedì sera su RAI 2, nella puntata del 27 marzo ha ospiti

due candidati alla presidenza del Consiglio dei ministri:

l'(in)Fausto e la signorina Daniela Garnero di Cuneo,

meglio conosciuta come Daniela Santanché, la candidata

della Destra dell'ex presidente della regione Lazio,

Francesco "Epurator" Storace.

Vedendo l'esponente fascista - qualche tempo fa dichiarò

alla stampa di esserne orgogliosa - ci è tornata alla mente

una intervista da lei stessa rilasciata al quotidiano

gratuito "City" qualche giorno prima della Pasqua cattolica.

All'interno di questa, alla domanda su come mai si faccia

chiamare con il cognome dell'ex marito pur essendo

divorziata, la onorevole piemontese - nel tentativo di

affermare che per lei la famiglia è sacra - incorre in una

affermazione che, se confermata, configurerebbe un reato

punito dal Codice penale: 'sostituzione di persona';

infatti la signorina Garnero risponde che la sua unione

matrimoniale è stata annullata - si suppone dalla Sacra

Rota - e quindi è come se non fosse mai stata sposata.

Delle due una: o l'annullamento della Sacra Rota non ha

alcun effetto sulla legge italiana, ed allora si tratta di

un vero e proprio divorzio, oppure ha valore anche per lo

Stato italiano, ed allora non si capisce a quale titolo

continua a farsi chiamare con il cognome di un estraneo.

In tutti i casi non si capisce perché nessuno dei suoi

avversari politici glielo faccia notare.

Nel caso poi fosse esatta la seconda ipotesi, ci dovrebbero

spiegare perché la giustizia borghese non proceda contro di

lei per il reato di cui sopra.

 

Torino, 28 marzo 2008