VADANO A STUDIARE LA STORIA

Su "Liberazione" del 26 febbraio, a pagina 3, si trova un
articolo - firmato Angela Azzaro - nel quale si polemizza
col vicedirettore del "Corsera" - Pierluigi Battista - che
il giorno prima aveva bollato, dalle colonne del quotidiano
di via Solferino, lo scrittore Italo Calvino come <peggio
di Stalin> per essersi opposto solo <con sommessi
borbottii> all'invasione dell'Ungheria da parte delle
truppe sovietiche nell'ottobre 1956.
L'autrice dell'articolo si indigna giustamente ricordando
che Calvino uscì dal PCI revisionista nel 1957 <non con
borbottii ma con un taglio netto>; peccato che si
dimentichi di fare osservare al Battista come il compagno
Stalin non c'entri nulla con questa vicenda, essendo morto
il 3 marzo 1953, ben tre anni e mezzo prima dei fatti
contestati dal quotato opinionista del quotidiano lombardo.
Per chi non lo sapesse, o lo avesse dimenticato,
nell'ottobre 1956 il segretario generale del Partito
Comunista dell'Unione Sovietica era Nikita Krusciov, colui
che solo qualche mese prima, al tristemente famoso XX°
Congresso, aveva attaccato ferocemente il compagno Stalin
attraverso il famigerato "rapporto segreto" sui presunti
orrori perpetrati dal 'magnifico georgiano' (definizione
del compagno Lenin) - tanto segreto da essere subito
consegnato dallo stesso Krusciov nelle mani dei servizi
segreti yanqui che lo fecero immediatamente pubblicare in
occidente - e quindi tutto si può dire di lui tranne che
fosse un seguace di Stalin.
Forse sarebbe bene che i responsabili del 'giornale
comunista' andassero a studiare la storia, della quale
sembrano conoscere ben poco.

Torino, 26 febbraio 2008