Nel 1995 mi permettevo in un documento politico processuale alla Corte d’appello di Trieste, di definire traditori e borghesi Arafat e Nelson Mandela.

Dieci anni dopo i fatti hanno dimostrato che avevo ragione. Arafat rappresentava l’anello borghese di garanzia di un processo di lotta di indipendenza nazionale in cui le garanzie all’occidente rappresentano il tradimento del fine iniziale del Popolo Palestinese stesso.  Nelson Mandela sa bene che la lotta all’apartheid fu compiuta non solo dal suo grande movimento di indipendenza nazionale (ANC, al pari dell’OLP), ma anche dai comunisti e dalle organizzazioni rivoluzionarie.  Ma sia in Palestina che in “Sud Africa” i comunisti in gran parte erano revisionisti filo-russi, e questo non aiutò il processo di emancipazione. Tuttavia come in “occidente”, la merda del revisionismo ha dimostrato di essere polizia merdosa ed infame di regime, laddove ha accettato di reprimere e colpire (Amministrazione Palestinese con l’arresto illegale di Ahmed Sa’adat segretario del FPLP e di quattro suoi compagni, posti peraltro sotto custodia degli imperialisti anglo-americani, dopo l’assassinio con bombardamento aereo israeliano del precedente segretario Abu Ali Mustafa), oppure di non sviluppare appieno i compiti di autentiche riforme strutturali nel paese dell’apartheid, dove la struttura economica e territoriale del paese non è molto diversa da quella dell’apartheid, e dove i “bianchi” sono liberi di chiedere “giustizia” per i loro marciapiedi.

In tutti e due i casi, la borghesia non ha scelto di combattere altre borghesie, ma solo di contenere il conflitto e le esigenze delle masse.

Il revisionismo è merda, è borghesia.

Nel campo socialista, il revisionismo si è generato allorquando le conquiste delle masse produssero una classe dirigente in qualche modo partecipe di quel benessere, un benessere che Marx non aveva conosciuto personalmente se non da giovane. Con il ricorso della borghesia al nazifascismo, il revisionismo si eclissò, e sorsero altre forme di deviazionismo, ma principalmente di altra natura.

Il revisionismo attuale è nato nel PC degli USA e nel PC italiano con il 1943, e forse in Italia anche prima, con i tatticismi in piena guerra di Spagna dell’allora segretario togliatti, quindi si è strutturato con il colpo di stato antisovietico nei fatti ma sovietico nel nome, di kruscev, e in Cina con il colpo di stato antirivoluzionario che comportò la cattura e la morte in carcere dei principali dirigenti della grande rivoluzione proletaria culturale, Chiang Ching in testa. Per devalorizzare quel processo, addirittura la cricca revisionista al potere cambiò la lingua cinese.  Così come in Germania di recente, per far dimenticare il nazismo.

La cricca revisionista dei seguaci di amendola, trombadori, pecchioli, cossutta, berlinguer, natta ed occhetto, ha prodotto un aborto storico che si chiama PDS, poi DS. In pratica la borghesia italiana, appropriandosi del PC d’Italia con la forza della miseria e della sua ricchezza e mezzi, nel 1943, cacciando i rivoluzionari dal Partito, sviluppando la politica detta della “svolta di Salerno”, ha aperto la strada alla distruzione di quel Partito di avanguardia del proletariato rivoluzionario che, fondato da Bordiga e rettificato da Gramsci, aveva cercato la via della rivoluzione Sovietica nel nostro paese, non senza sottovalutare lo strumento del fascismo cui ricorse la borghesia il vaticano ed i grandi capitali. Negli anni novanta, questa cricca, capitanata da d’alema e rizzo, ha condotto l’operazione falsamente detta “di pace” nei Balcani, scegliendo una tra due o più parti in un conflitto interetnico la cui origine era la necessità economica tedesca ed occidentale di mangiarsi l’anomalia jugoslava, distruggendone l’unità nazionale, subito dopo la riconquista definitiva -in quella tappa- dei paesi che furono socialisti al campo borghese.  Così facendo questa cricca si posizionò in una posizione apertamente imperialista, con il plauso addirittura di ex sedicenti “rivoluzionari” come sofri, che dal carcere e con molte altre componenti di traditori come i dissociati od i soluzionisti, cercava di pilotare la popolazione carceraria a farsi strumento diretto dello stato reazionario e del controllo sociale. Le azioni della guerriglia e le lotte di massa sia per l’asilo politico al patriota Oçalan (ora sottoposto da anni alla tortura dell’isolamento con nessi e connessi che ne hanno certamente inficiato l’uso che oggi si vuole fare di questo dirigente nazionalista e marxista Kurdo)  sia a favore del popolo Jugoslavo e Palestinese, sia per i diritti negati alla classe operaia ed al proletariato, nel 1998-1999 avevano allarmato la borghesia a tal punto da spingerla a cercare un utilizzo anche pubblico e mediatico di quegli stessi sistemi di tortura bianca e di controllo mentale MKULtra che persino il Presidente degli stati uniti d’america aveva stigmatizzato, e siamo ancora nel 1995 (prima di diventare oggetto di una macchinazione sessuale per screditarlo e far spazio ai poteri più reazionari. in effetti questo Clinton si era limitato, nell’intervento nei Balcani, ed occorreva “metterlo sotto”). A questo movimento di classe si oppose il revisionismo, ancora una volta, fattosi oramai borghesia spuria, putrida, ipocrita, vanesia e criminale, senza pietà alcuna per bimbi e contadini considerati “incidenti” e “prezzi da pagare” per liberare una cosca criminale fascista al soldo dei capitali americani e svizzeri (kosovara) che dirigeva le guerre etniche in Kosovo mettendo a repentaglio l’unità e la convivenza della regione che la RFSJ aveva sempre garantito. Da quando una maggioranza è oppressa in una regione socialista da una minoranza ?  Ora la RFSJ aveva certo avuto dei limiti storici nel socialismo ma era peraltro, come la Romania di Ceausescu e l’Iraq di Saddam Hussein, stata proclamata ai quattro venti come paese democratico ed amico degli stati uniti d’america. Allora perché attaccarla con accuse così infamanti ?  Si dice per governare un passaggio di regime bipartitico occulto che sarebbe la realtà sopra cui la borghesia cerca di costruire i baldacchini della menzogna mediatica elettorale e dei vari cambiamenti di governo.  Il semifeudalesimo che cresce nel paese soprattutto nelle professioni e ruoli economici, e che trova riflessi poi a valle sulla popolazione bistrattata, torturata con mobbing ed abusi di ogni genere, emarginazione, verte sul “suicidio” come forma di liberarsi delle masse eccedenti.  Anche in Perù è così, 250.000 e più donne sterilizzate a forza e la miseria e le malattie diffuse nell’infanzia stanno generando un movimento spontaneo di suicidi di donne povere, così come si sta diffondendo la malaria.  Ma devono dare del genocida al compagno Presidente Gonzalo, dopo aver cercato di farlo passare per mediatore col dittatore nazifascista fujimori.  La borghesia non ha ritegno, e crede che le masse possano essere “governate” coi loro tacchi a spillo, i loro frustini e vibratorini.  La borghesia crede che la scienza tecnologica possa governare e controllare l’umanità. Per questo i furfanti e lestofanti mi torturano in buona compagnia di qualche prostituta di regime. Perché si sbagliano.

20-1-2006

Paolo Dorigo