I nani al governo

Come si sa, i piccolini sono cattivelli, e basti pensare a Napoleone Bonaparte.

Saltando tutte le generazioni di nanetti al potere, possiamo soffermarci sull’attuale tendenza.

Da Fanfani a Berlusconi, del resto, c’è fotografata tutta la degenerazione della nomenclatura borghese italiana.

Vaticanista e pittore il primo nano, Siciliano e telecostruttore il secondo.

A fargli da contorno, il concorrente, Treu, e il suo paladino antioperaio, Brunetta.

Tutti inevitabilmente nani.