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LA CONSCIENCE

 

Donne nelle carceri israeliane di fronte alla tortura ed agli abusi

IMEMC & Agencies - Martedì, 07 Marzo 2006, 17:15

Al momento dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, 116 donne detenute sono ancora imprigionate nelle carceri israeliane e fronteggiano crescenti violazioni dei loro diritti ed inumane condizioni di vita, dice un rapporto della Società Prigionieri Palestinesi.

La Società Prigionieri Palestinesi (PPS) ha prodotto un comunicato stampa che rivela che i soldati di israele hanno arrestato 5500 donne Palestinesi sin dal 1967,  quando israele occupò la Cisgiordania, Gerusalemme est e la striscia di Gaza.

Questi arresti comprendono molti arresti di ragazze sotto l’età di 18 anni, donne anziane e donne che hanno speso numerosi anni nei centri di detenzione come Majeda Al Salayma, Zahra Qaroush, Rabeeha Thiab, Samee'a Hamdan ed altri.
La più oscura campagna di arresti portata dai soldati israeliani contro le donne Palestinesi  ebbe luogo nel periodo tra il 1968 e il 1976, e durante la prima Intifada, che iniziò nel 1987.

Le donne detenute sono torturate, trattenute con sequestro e soggette a diversi generi di abusi fisici, psicologici e verbali.

Lungo gli anni, le donne Palestinesi detenute hanno condotto ripetuti scioperi della fame di protesta delle violazioni Israeliane e hanno avuto una parte uguale agli uomini Palestinesi nel loro impegno nella lotta contro la occupazione e difendendo la terra e l’onore del popolo Palestinese.

Numerose donne detenute sono nate in detenzione, spesso in stanze buie, senza supporto medico.

Le detenute Umaima Al Aagha, Sameeha Hamdan, Majeda Al Slaima e Mirvat Taha sono tra le nate in detenzione in queste condizioni.

I PPS hanno anche riportato che c’è un certo numero di donne detenute che hanno  passato 10 anni in carcere, come Itaf Oleyyan, Zahra Qaroush, Nadia Al Khayyat, e Fatima Al Barnawi che fu la prima donna Palestinese detenuta nelle carceri Israeliane.

Nel 1996 le donne detenute nelle carceri israeliane rifiutarono la libertà condizionale di alcune di loro, insistendo sul fatto che tutte le donne detenute dovessero essere liberate. Loro rimasero in detenzione sino al 1997 quando israele rilasciò tutte le donne detenute.

A partire dalla attuale Intifadah Al Aqsa iniziata nel 2000, israele riassunse la sua polizia e iniziò ad arrestare decine di donne Palestinesi, e ragazze minorenni. Sin dal 2000, più di 450 donne e minorenni sono state arrestate dalle autorità israeliane. Ci sono attualmente 116 donne imprigionate, la maggior parte nel centro detentivo di Telmond per donne.
Ci sono attualmente 16 mamme imprigionate tra cui Faten Dhraghma, Erena Sarahna, Fida Abdullah, Manal Ghanim ed il suo bambino di 2 anni Wael.

Secondo il rapporto PPS, ci sono attualmente 8 ragazze minorenni nelle carceri israeliane;

Ni'ma Al Bakhayry, 14, from Hebron.
Isra' Khaleel, 14, Hebron.
Aya Oweiss, 17, Jenin refugee camp.
Yasmeen Al Rajabi, 17, Hebron.
Firyal Ja'ara, 17, Bethlehem.
Samah Abdullah, 18, Nablus.
Hiba Yaghmour, 15, Hebron.
Ni'ma Al Naqayra, 15, Hebron.
In molti casi, i soldati israeliani arrestano donne e bambine come mezzo di pressione dei loro fratelli o sorelle a confessare trattenendo le donne e sequestrando ed abusando le componenti donne della famiglia. Questo tipo di tentativi sono una violazione diretta dei principi dei diritti umani e della quarta convenzione di Ginevra.

·       informazione raccolta dalla Società Palestinese dei Prigionieri, dal Comitato dei Diritti Umani Palestinesi, e da altre fonti.