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La mancata applicazione dei principi Costituzionali, o l'abrogazione di leggi che cercavano di avvicinarsi ad essi, sono dei fenomeni scellerati che portano con sé gravi danni alla convivenza civile, alla cultura, alla tenuta ed all'identità della Società stessa.

La mancata applicazione dei nostri principi Costituzionali, in primis il diritto al lavoro, alla casa, alla salute, hanno determinato nei decenni la rassegnazione di una grande maggioranza del Popolo, di fronte alla quale, la mobilitazione di anche significative minoranze, ha sempre dovuto cozzare con il potere vero del Vaticano, della Mafia, delle Corporazioni annidate nello Stato.

Il Vaticano, la Mafia, le Corporazioni, devono essere espulsi e distrutte dalla nostra applicazione concreta societaria.

Il diritto di religione è una cosa, l'ingerenza di poteri occulti di un corpo religioso corrotto dai secoli e dalla violenza e repressione delle idee diverse, non può essere tollerabile se si rispettano i nostri principi Costituzionali.

Non esiste alcun punto comune "cattolico", "cristiano" o di tradizioni "giudaico cristiane europee", che sono invenzioni ideologiche del politico reazionario di turno per piegare la ragione ed imporre l'abuso e la violenza legalizzata del potere.

clicca sul link >>> ( cfr. in http://www.wladimirodorigo.eu/scrittipoliticiinediti/2006_02_24_WD_Maqualitradizionigiudaicocristiane.htm  )

A nessuna cricca o cosca mafiosa o compagine occulta può essere permesso di mettere in discussione il progresso insito nella nostra Carta Costituzionale.

Ma va chiarito che essa legittima il Popolo e la sua parte più avanzata sul piano sociale e morale, il Proletariato Industriale, ad imporne il rispetto.

Diversamente, allo sfacelo riprenderà, come si può notare dalle tendenze berlusconiane, una forma di regime fascista, quindi antitetico sia al progresso ed alla civiltà, che alla pace.

A proposito della quale chiariamo che non si può lottare contro fascismo e razzismo, come l'ANPI nazionale, senza prendere decisamente posizione e scendere in campo CONTRO OGNI AZIONE MILITARE ITALIANA ALL'ESTERO.