IL TERRIBILE SOSPETTO E LE TRE IPOTESI SU QUANTO SOFFRE PAOLO DORIGO E MOLTI ALTRI IN ITALIA ANCHE CITTADINI LIBERI E CON LA FEDINA PENALE IMMACOLATA, MA SCOMODI O AL BOSS DEL PAESE, O ALL’AMBIENTE DI POTERE CIRCOSTANTE

 

Tenuto fermo che LA LETTURA ED INTERFERENZA DI PENSIERO ESISTONO e non da ora.

Che esistono sistemi illegali di intercettazione non solo dei rumori e voci ma anche del pensiero delle persone, per mezzo di sistemi radio.

IL TERRIBILE SOSPETTO

E precisando che se esistesse un sistema ottico a puntamento elettronico o laser in grado di intercettare a distanza la mente di una persona, solo potendola intercettare tramite un gps sottocutaneo o qualcosa del genere, saremmo in presenza di un dato che porterà inevitabilmente alla fine del libero arbitrio della coscienza dell’individuo e quindi alla fine dell’umanità, ad un medioevo tecnocratico a guida capitalistica che ci farebbe rimpiangere i nostri fratelli bruciati vivi dalla Chiesa sui roghi dell’inquisizione. E che pertanto queste armi da guerra eventualmente usate in Italia se esistessero in questi termini, sono da BANDIRE AD OGNI COSTO ED IN QUALSIASI CIRCOSTANZA COME NAZISTE ED ANTICOSTITUZIONALI E VIOLANTI OGNI CONVENZIONE INTERNAZONALE, ARMI DA GUERRA ALL’UMANITA’ (onde psicotroniche) CHE SOLO MENTI MALATE POSSONO PENSARE DI UTILIZZARE A SCOPI GIUDIZIARI O DI QUALSIVOGLIA GENERE. Non esiste più libertù dunque, per nessuno !?

LE TRE IPOTESI

Tenendo ferme le acqusizioni che ho potuto apprendere e verificare, negli ultimi 3 anni, studiando controcorrente e contro ostacoli enormi, sull’esistenza dei sistemi di controllo mentale con microchip o sostanze radioricetrasmittenti capaci di sfruttare l’energia elettrica cerebrale per trasmettere all’esterno in maniera riconoscibile dall’insieme di dati che il calore vitale promana, sistemi di controllo mentale che negli USA e in Russia si sono iniziati ad usare negli anni ’50 dopo i primi esperimenti nazisti, e che in Europa hanno preso piede negli anni ’80 (fase 1, sperimentazioni negli ospedali psichiatrici e nelle carceri, con sublimazioni, di natura clericale soprattutto, tra la fine degli anni ’70 –primi esperimenti in Germania, cfr. suicidio di Ulrike meinhof– ; fase 2, sublimazioni di varia natura nelle carceri in particolare e negli OPG, dalla seconda metà degli anni ’80 in poi, anche in Italia, per esempio nel periodo immediatamente precedente di quando a Novara mi bruciai vivo (4.1.1996); fase 3, utilizzo di sistemi di controllo mentale su prigionieri di massima sicurezza (41 bis, EIV-massima sicurezza, ed anche poi AS, un “bacino” utenza di 8.000 persone considerando gli oltre 6.500-7.000 del circuito AS) sottoposti ad operazioni in anestesia totale in assenza di parenti ed avvocati, o internati (poco più di 1.000) in OPG, particolarmente Montelupo e Reggio Emilia (gli altri sono Aversa, Napoli, Barcellona, Castiglione), o in sezioni illegali costituite senza legislazione dal DAP per nascondere l’eccesso di situazioni “psichiatricamente interessanti” (sezioni di “osservazione psichiatrica” come Livorno o per detenuti “parzialmente incapaci” di intendere e volere, ma senza decisioni di magistrati di sorveglianza, come a Sollicciano, Sulmona, Rebibbia penale, ecc.), sia per mezzo di microspie sia per mezzo di sistemi di “controllo” agli infrarossi, soprattutto diretti a studiare i sogni, i comportamenti sessuali, spesso in connubio con la somministrazione di psicofarmaci sperimentali dati dal personale medico interno.

 

Preambolo

La psichiatria è una scienza, dicono; per me lo è solo in relazione ai sintomi evidentemente non equivocabili, alle invalidità, ai traumi, alle forme di disabilitazione. Non credo alla psichiatria come scienza per tutti gli altri disturbi. Eticamente è un’arrogante sequenza di ipotesi costruite come fossero verificate, cosa che non sono, se non sui topi e sui gatti o cani. Gli esseri umani non sono “bestie”, possono essere animali in quanto parte della natura, ma non “bestie”. E sarebbe assai opinabile ad un attento sguardo, la valutazione sul senso etico di chi fa ricerca sulle “bestie” (cfr. Hans Ruersch).

La psicoanalisi è una sovrastruttura borghese, fatta per rendere più interessante la vita a chi non ha che tempo da perdere. Tuttavia il potere carcerario ne fa un uso assai opinabile.

La psicologia non è considerata una scienza, ma vi sono oltretutto branche della psicologia  come quella comportamentalista americana, che avvicinano le logiche intrinseche del nazismo, o altre, come quella cognitivista, che cercano di farci credere che tutto ciò che siamo non sia altro che un agglomerato di funzioni buone o cattive del nostro cervello e sistema nervoso, e che, con una certosina scusa al benessere dell’umanità, dedica risorse immani ad impedire agli uomini di conoscere la propria vita per ciò che è, di ricercare nel sociale le cause, anziché nella casualità o non casualità della nostra fisiologica conformazione. Alla base, la volontà, e gli interessi, di altre branche, come la neurologia, la neuropsichiatria, la neurochirurgia, la bioneurologia, di conoscere ogni micronesimo aspetto del nostro intimo, allo scopo dicono di benessere, in realtò ricercano inconsciamente di costruire la fine dell’esperienza umana per arroganza e necessità di chi comanda la società di essere più avanti delle altre classi sociali, che abbiano o meno spazio, dalla “sinistra”.

Per cui mai e poi mai avrei potuto acconsentire a ciò cui sottoposto da anni, come una bestiola sottovetro. Chi accetta queste cose non è migliore di chi le attua, e chi le attua non è migliore dei nazisti assassini che studiavano la resistenza al freddo degli zingari, o gli occhi dei gemelli, o la fisiognomica degli ebrei, o peggio, dei carcerati (da Lombroso a Mengele).

 

Ipotesi, la A è per me e per chi crede in me, oramai una certezza

A) MICROSPIA CEREBRALE  85 %

È la ipotesi più verosimile e praticabile, riconoscibile per chi non abbia il prosciutto negli occhi e non voglia per conformismo dire “in Italia no”. Lo fanno in Germania, in Olanda, negli USA, esiste da 15 anni, perché non dovrebbero farlo in Italia. Una testimonianza precisa che sarà pubblica a breve, rimanda al Politecnico di Torino quale luogo deputato alle sperimentazioni in materia. Ma vi sono istituti frequentatissimi in USA da scienziati italiani, come il MIT di Boston USA (istituto ove lavorava un docente italiano la cui moglie americana è membro del Parlamento e del maggior partito della cosiddetta “sinistra democratica” italiana) o il DARPA in California USA (legato alla CIA e all’esercito USA), che sperimentano da anni ed anni queste cose.

A questa ipotesi contribuiscono:

·    La natura delle attenzioni, prevalentemente “giuridica” inquisitoriale, rivolte alla mia persona con tale sistema, soprattutto connessa non solo o tanto a ciò che studio o scrivo, ma alle indagini di cui sono stato fatto oggetto nel decennio 1993-2004, apparse sui media, di cui però solo in una occasione e fortuitamente ho saputo essere stato indagato. Attenzioni provenienti dalle Procure di Pordenone, Venezia, Verona, Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli, da ultima Firenze … che stranamente hanno dovuto seguire il dettato dall’alto di non perseguirmi formalmente, forse in base ad un accordo con gli USA per cui io sarei prigioniero “mentale” degli USA sotto controllo delle autorità del ministero della giustizia italiana, il tutto per non rendere pubblica una sentenza USA ai danni dei presunti autori dell’azione di Aviano. Cose queste che mi vengono dette da chi mi tortura, sia per farmi passare per megalomane, sia per indurmi a rinunciare a chiedere la revisione.

·    L’attivazione di un telecomando da parte di “una psicologa dell’Università di Padova” alla quale rifiutai il dialogo, dopo circa una settimana dall’unica operazione che ho subito in vita in anestesia totale, il 10.1.1996. Sistema di attivazione che corrisponde anche a quello delle protesi acustiche, protesi che, se ne avessi, non mi è stato mai chiesto di innestarmi, tantomeno a Novara, quando persi conoscenza per alcune ore il 4.1.1996, dove mi visitò –ma non ne ho ricordo- un medico ORL di Torino.

·    Il fatto che di quella visita non vi sia traccia né nella cartella clinica né nel fascicolo penitenziario.

·    Il fatto che nel 2000, un altro docente della stessa facoltà chiedesse a un magistrato milanese di potermi intervistare per una tesi di laurea di una sua studentessa, tesi che poi non risulterebbe essere stata fatta, sui “cambiamenti di personalità” nei prigionieri brigatisti senza che io abbia mai nel frattempo accettato alcuna terapia né visita psicologica dalla istituzione carceraria.

·    La durata dell’anestesia generale (7 ore e 30) rispetto all’operazione ben studiata e prevista in precedenza (2 ore e 15) di questa operazione a Torino, CTO, fatta mentre il direttore del carcere di assegnazione era l’unica concreta autorità al momento responsabile, dato che il capo del DAP era vacante, e il ministro alla giustizia a breve termine, e il governo decaduto il giorno dopo l’operazione.

·    Il mistero che avvolgeva le attenzioni nei miei riguardi nella sezione Eiv del carcere di Biella, istituita dallo stesso direttore in precedenza a Novara. Mistero che divenne paranoia della custodia dopo che chiesi di poter incontrare il mio psicoterapeuta di fiducia, dr.Regini.

·    La natura anche fisica e fisiologica dei disturbi che denuncio e che ho documentato.

·    Il tipo di acustica che recepisco come se ascoltassi un telefonino da mezzo metro di distanza.

·    Il tipo di frasi che sento, di discorsi anche tra loro, di offese e tentativi di umiliazione e contenimento della mia psiche, le tecniche di condizionamento, e soprattutto la iperattenzione da queste persone dedicata alle mie attività intellettive, mnemoniche, informatiche.

·    La permanenza, da RICERCA ESTREMA, delle attività di disturbo della mia mente, il voler raggiungere i limiti di resistenza intellettuali, sessuali, psichici, alle provocazioni, alla stanchezza, all’impegno, ed i loro condizionamenti in tal senso, che solo attraverso un sistema precisissimo radio potrebbero aver luogo.

·    La loro possibilità di intercettare il mio lavoro al computer, sia portatile che desktop, anche con modem staccato o asportato, che testimonia la possibilità che hanno di usare il sistema di interecettazione che ho in testa come PONTE RADIO con il processore del computer.

·    Il ridottissimo funzionamento del loro sistema radio quando sono trasferito in furgone, se spengono le radio i telefonini ed i sistemi di bordo gps.

·    Il minor funzionamento del loro sistema se raffreddo per mezzo di blocchi ghiacciati, le tempie, testimonia che è un sistema radio.

·    Il mio ottimo ritmo alfa, la mia postura e comportamenti, quasi sempre nella norma, che escludono, per bocca del dr.Paladini di Livorno, Taburni di Spoleto e Comite Mascambruno di Parete-CE-, mie patologie psichiatriche.

·    La gratuità con cui periti di tribunale hanno asserito io abbia una psicosi “non meglio identificata” o di natura “affettiva”, il primo riconoscendo che non simulo il disturbo, la seconda senza nemmeno aver affrontato con me la questione in sede di consulenza psichiatrica di un suo giovane collega.

·    L’accertato disturbo di “acufene” di cui soffro, viaggia a 1.000 hz secondo un ORL, anziché ai normali 400 hz.

·    Le sagome anomale che ho evidenziato nelle lastre della RMN effettuata senza mezzi di contrasto il 28-2-2003, non mi sono state nomenclate da NESSUN medico, nonostante le preghiere in tal senso da me rivolte ad avvocati e familiari. Il massimo che ho ottenuto è stato che un radiologo di Venezia, ora in pensione, abbia chiesto mi sia effettuata una rmn con mezzi di contrasto. Un radiologo di Foligno ha escluso anomalie MA NON mi ha nomenclato le sagome che ho evidenziato. Un radiologo di Napoli ha espresso analogo parere al dr.Mascambruno, ma anche in quel caso alla mia domanda precisa non sono seguite risposte.

·    I riscontri che ho raccolto circa l’effettivo utilizzo di questo tipo di microspie su detenuti, sono oltre una decina, e ho la autorizzazione dei singoli detenuti a renderli noti SOLO DOPO che sarà dimostrata la mia situazione.

·    Le forme reattive fisiologiche (gonfiamento mandibole, rigonfiamento pancia, cambiamenti vocali, emorraggie occhio senza motivazione apparente, retinopatia ipertensiva mai avuta prima in vita) cui sono oggetto, sono simili a quelle delle persone che hanno subito e subiscono controllo mentale. Peraltro non riguardano solo me ma anche i detenuti operati in anestesia totale che mi hanno riscontrato.

·    I ripetuti impedimenti all’uso di strumenti di lavoro intellettuale, come la macchina da scrivere, o il computer in carcere, o all’accesso alla biblioteca, specie a Spoleto, e il successivo sequestro montato ad arte.

·    Sto avendo riscontri di innesti fraudolenti di microspie sottocute anche da altre persone, una delle quali, docente di una certa età, sostiene si tratti addirittura di polimeri vischiosi che sfruttano la energia elettrica corporea, e che sarebbero stati prodotti sperimentalmente per l’Arma dei carabinieri, dal Politecnico di Torino.

·                                           La fattispecie per cui facoltà di psicologia come Padova o di psicologia interne all’istituto di medicina legale di Perugia, collaborano con il carcere di Spoleto allo studio di personalità di detenuti particolarmente criminali, soprattutto attraverso test sessuali come il Rorschach, che furono usati anche a Biella sui confidenti da me denunciati, test che alla fine di una seria indagine nelle carceri e opg potrebbero rimandare alla possibilità di uso sinergico delle tecniche di masturbazione mentale psicologiche attuate da chi tortura i detenuti, per convincerli a collaborare alle ricerche in cambio di miglioramenti trattamentali, declassificazioni e quant’altro.

·                                           Le tecniche di love bombing, spersonalizzazione (paranoidi martellamenti sugli omonimi, sulla possibilità di falsificazione dei dati della mia esistenza, sul furto della mia identità, sulla colpevolezza della mia famiglia in quanto subisco, ecc.).

 

B) SISTEMA BIOLOGICO RADIOATTIVO 14%

A questa ipotesi conducevano:

·    Le armi di “israele” mirate geneticamente a determinate tipologie di individui.

·    L’attenzione verso di me a Biella successiva ai fatti del 11 settembre 2001.

·    La iniezione di un vaccino antinfluenzale non meglio identificato, il 30.10.2001, la retinopatia ipertensiva che mi venne riscontrata il 3.12.2001,  e la faringite acuta di cui soffrii nel crearsi delle condizioni da parte del carcere di Biella per cui dopo pochi mesi venni torturato.

·    L’esistenza di ipertermia per tutto il 2002, la assenza di particolari disturbi allergici, per la prima volta nel 2002-2003, nel volgere di 30 anni.

·    La mia allergia a molti farmaci e anestetici, che non è stata presa in considerazione da chi mi ha sottoposto a mix di psicofarmaci nottetempo e fraudolentemente all’osservazione psichiatrica di Livorno, con le conseguenze note da me denunciate ampiamente il 13-6-2003 (un anno dopo quei terribili 10-15 giorni livornesi in osservazione).

 

C) L’ESISTENZA DI UN LIMBO DI INCONSCIO COLLETTIVO SOCIALE EMPATICO 2%

·    Varie persone che soffrono di questi disturbi (voci) e che vengono indotte dalla categoria psichiatrica e neurologica ad usare psicofarmaci, mi riferiscono la possibilità, la loro convinzione, che queste persone con cui sono in contatto attraverso la 6° dimensione (il pensiero telepatico, ma vocalizzato), siano persone che hanno sofferto come loro di depressione, che hanno assunto psicofarmaci o droghe, che potrebbero aver ingerito sostanze strane, ecc.

·    Riferiscono che secondo loro sono forme telepatiche sociali riferite, un po’ come la posta pneumatica di un tempo a Parigi, alle persone con cui hanno qualcosa da condividere, o con cui una volta erano in rapporto e ora non più.

·    Dicono che però vi sono persone che dominano questa conoscenza e ne fanno un uso autoritario, violento, violante l’intimità, nei loro confronti.

·    Sono state portate a questa ipotesi, dalla negazione psichiatrica del problema di cui sopra. Nemmeno gli otorinolaringoiatri li aiutano, perché agli “acufeni” non vi è certezza di cura.  E per lo più vengono invitati agli psicofarmaci. La follia di chi lavora nella psichiatria è che pensano che sia sufficiente studiare sui libri, tra i “casi già visti”, le problematiche, per fare diagnosi e prescrivere pallottole psicofarmacologiche (benzodiazepine, antiMao, ipnoinducenti, ecc.).  E’ una follia di una scienza che in realtà non ci porta altro che ipotesi passate spacciate per certezze. Chi, oltre a Dio, se Dio esiste, può dire cosa esiste nell’intimo delle persone, se non la coscienza delle persone stesse ?  E non è certo un buon modo di risvegliare la coscienza delle persone, di ridar loro sicurezza in se stessi, autostima e capacità di camminare da sé, quella di somministrare porcherie. Che poi il più delle volte sono aprossimativamente studiate sul caso, sulla base di ipotesi e verifiche che vertono solo ed esclusivamente sulla capacità di inibire le conseguenze dei mali e non le cause. Se poi venisse fuori un giorno che esiste un modo di far passar per pazzi le persone sane, come pensare che il potere non lo abbia usato sempre ?

 

Paolo Dorigo

militante comunista prigioniero marxista-leninista-maoista in guerra con l’uso di qualsiasi forma di tortura, soprattutto con chi pratica il controllo mentale

giugno 2005