DAI GIORNALI:
14 CITTADINI DEL MONDO ARRESTATI DOPO EVASIONE DAL CPT DI CROTONE, ALTRI 14 IN LIBERTA'

6 MESI DI ISOLAMENTO DIURNO OLTRE A 5 ERGASTOLI A 5 COMPAGNI CONDANNATI A BOLOGNA: A COSA SERVE L'ISOLAMENTO DIURNO ? A PREPARARE LA
TORTURA DEL CONTROLLO MENTALE ? NAZISTI A VOI, CHE TORTURATE I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI !

LA CASSAZIONE DA' RAGIONE ALL'AVV.PELAZZA DIFENSORE DI UNO DEGLI IMPUTATI PER LA INCHIESTA "COR": L'ATTRIBUZIONE DI ASSOCIAZIONE TERRORISTICA (SOVVERSIVA 270 bis) ERA ECCESSIVA E NON MOTIVATA (dicembre 2004)



contenuto mail (anarcotico)

AGGRESSIONE FASCISTA A FORTE PRENESTINO: UN COMPAGNO FERITO
NICARAGUA
TORINO TAV
SIT IN DI FORLI’

 

 

:::::conferenza stampa ore 12 al csoa forte prenestino:::::

Assalto fascista al Forte Prenestino

Stanotte alle h 01:45 un branco di fascisti ha assaltato il Forte
Prenestino: un ragazzo è stato gravemente ferito.

Giovedi' 2 giugno, notte inoltrata, al forte sta finendo una festa,
iniziativa tranquilla.
Alle ore 1.45 un branco di circa venti persone armate di bastoni
penetrano nel piazzale antistante al forte urlando "duce" e aggredendo
chiunque si trovi nei paraggi.

Dopo essersi accaniti su motorini e automezzi parcheggiati entrano nel
tunnel principale: cinque minuti di delirio e furia, lanci di bottiglie
sassi nel tentativo di fare male.
La resistenza opposta dai primi occupanti riusciti a fronteggiarli
impedisce il peggio, ma nella colluttazione un ragazzo resta a terra.
Una pugnalata gli ha trapassato la gola.

Contesto: per il 4 giugno Forza Nuova ha dichiarato l'intenzione di
manifestare nel quartiere di centocelle: corteo e comizio di Roberto
Fiore, con la scusa di contrastare l'invasione degli immigrati
e salvaguardare i prodotti italiani.
Una provocazione vista la coincidenza con la data in cui ricorre la
liberazione di Roma dai nazifascisti.

Questo intollerabile oltraggio trova la ferma opposizione di una
composita rete antifascista che, appoggiata dal municipio locale, indice
una manifestazione "gioiosa e colorata" proprio dove i fascisti
avrebbero voluto sfilare.

Dopo alcuni giorni di pressione la determinazione degli antifascisti
impone alla prefettura di recedere l'autorizzazione del corteo di F.N.
che era stata rapidamente concessa.

Due giorni prima della "gioiosa manifestazione" che festeggia la
scacciata dei nazifascisti, eccoli di nuovo, armi alla mano.

Dopo la corsa all'ospedale le condizioni del giovane ferito restano
gravi, ma fortunatamente e' fuori pericolo.
Resta in osservazione dopo un primo intervento chirurgico.

Questo gesto non ci intimidisce, e rende ancora più solida la nostra
intenzione di contrastare con ogni mezzo la scellerata strategia della
nuova destra, foraggiata da quella vecchia.

Per il momento ci limitiamo a chiamare a raccolta tutte le strutture e
tutte le individualità antifasciste cittadine oggi, 3 giugno alle ore 19
all'interno del Forte Prenestino, per stabilire collettivamente una
risposta adeguata.

Una risposta corale per aprire un percorso che ponga fine a queste
provocazioni e impedisca che le ideologie alla radice di questo orrore
trovino ancora espressione.

Non passeranno, MAI.

www.forteprenestino.net
--
csoa forte prenestino
via federico delpino - centocelle - roma
segreteria 06.21807855 dal lun al ven 18.00/21.00
www.forteprenestino.net - mail to: forte@ecn.org
tram 5-19-14
bus 542

 

 

03 giu 2005, 12:03:37

Subject: 

[newsletter] Aggessione fascista al Forte Prenestino


Assalto neofascista questa notte al Forte Prenestino, ferito alla gola un redattore di Radio Onda Rossa

Alle ore 01.45 di venerdi 3 giugno ignoti neofascisti hanno dato l'assalto, nel quartiere romano di Centocelle, al Centro Sociale Forte Prenestino. Gli aggressori, una ventina in tutto, armati di bastoni e coltelli, sono penetrati all'interno dell'edificio al grido di "DUCE DUCE", distruggendo cose e aggredendo le persone che incontravano.
Alla fine del raid un redattore di Radio Onda Rossa risultava colpito da una ferita d'arma da taglio alla gola in modo grave, sebbene le sue condizioni non sarebbero più critiche. Bernardo è ora ricoverato presso un nosocomio romano.

Nell'esprimere la massima solidarietà ai compagn@ del Forte Prenestino ribadiamo la ferma volontà di contrastare, con ogni mezzo necessario, chi, con la violenza squadrista, vorrebbe mettere a tacere la coscienza antifascista della nostra città.
La Radio resta impegnata nel realizzare, a partire dalle prossime ore, ogni forma di denuncia di chi ha voluto rispondere, con questo atto, alle mobilitazioni tese a impedire, nell'anniversario della liberazione della città di Roma, agli aderenti a Forza Nuova di reiterare la loro propaganda neofascista e razzista nel quartiere romano di Centocelle.
Abbiamo più volte denunciato dai microfoni della radio, in queste ultime settimane, l'escalation di provocazioni e violenze neofasciste: dal tentativo di incendio dell'abitazione di un compagno di Primavalle, alla bomba al centro sociale Astra, alle aggressioni nel quartiere del Pigneto.
Facciamo, oggi, appello a tutte le forze antifasciste a mobilitarsi, nelle prossime ore, per dar vita, nella giornata di sabato, a una prima risposta di massa in piazza.
A Bernardo giovane generoso e coraggioso, naturalmente, va tutta la nostra solidarietà e il nostro affetto.

La redazione di Radio Onda Rossa

Fonte: http://italy.indymedia.org/news/2005/06/802822.php

 

 

 

02 giu 2005, 12:00:10

Subject: 

[newsletter] NICARAGUA: comunicati in italiano


Contenuto HTML

 

La Dichiarazione di "Stato d'Emergenza Economico" da parte del Presidente Bolaños, che di fatto sospende tutta una serie di diritti costituzionali alla cittadinanza (tra i più importanti il diritto alla protesta e alle manifestazioni contro i Poteri dello Stato e il diritto di poter ricorrere ai tribunali quando un cittadino valuta che si stanno violando i propri diritti), ha immediatamente scatenato la protesta di molti settori della società e degli stessi deputati.

Nonostante il Presidente Bolaños e i suoi ministri continuino a dire che la sospensione dei tre articoli della Costituzione  riguarda solo gli effetti economici per poter fissare le tariffe dell'energia, che salvaguardino le fasce più deboli della popolazione di fronte alla crisi energetica, questi articoli sono di fatto sospesi e se il Parlamento approvasse il Decreto di Stato Emergenza, la cittadinanza si troverebbe in balia di eventi imprevedibili.

 

Contro tale misura, che sarà votata giovedì 2 giugno dalla Asamblea Nacional, si sono immediatamente schierate numerose organizzazioni della società civile (più sotto i comunicati del Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh) e della Coordinadora Civil), la Union Nacional de Estudiantes de Nicaragua (Unen) e i partiti più importanti del paese (Fsln e Plc).

Nei vari comunicati e dichiarazioni si attacca il fatto che siano stati sospesi tre articoli della Costituzione che nulla hanno a che fare con la crisi economica, ma che limitano enormemente la libertà di espressione, di mobilitazione, di protesta e di difesa.

Si critica pesantemente la scelta di Bolaños di aumentare la tariffa energetica del 11.83% e di aver dichiarato che il 75% della popolazione verrà protetto dagli aumenti in quanto consuma meno di 150 Kw/h al mese.

Gli viene anche criticato il fatto di star facendo il gioco delle multinazionali, in questo caso di Union Fenosa che ha il monopolio della distribuzione dell'energia elettrica, accettando le richieste fatte di aumenti sproporzionati con le possibilità economiche della gente che, è bene ricordarlo, per oltre il 70% vive con meno di due dollari al giorno.

Un'altra critica è il fatto di non voler in nessun modo toccare gli interessi della multinazionale ESSO, la quale è praticamente l'unica importatrice di petrolio e l'unica che lo raffina in Nicaragua, vendendolo poi alle generatrici di energia elettrica ai prezzi che più le convengono.

 

In mezzo a tutto questo, non bisogna dimenticare la grave crisi istituzionale che vive il paese con lo scontro aperto ormai da molti mesi tra Potere Esecutivo e quello Legislativo e la prossima nomina dei direttori dei nuovi istituti della Proprietà e dei Servizi Basici che, di fatto, tolgono al Presidente Bolaños il controllo su questi importanti settori, passandolo ai deputati.

Lo Stato d'Emergenza bloccherebbe di fatto queste nomine e anche la possibilità di revoche da parte dei deputati della carica ad alcuni ministri (anche questa facoltà è frutto di alcune delle ultime leggi e riforme costituzionali approvate dalla Asamblea Nacional e totalmente rifiutate da Bolaños).

 

Sia la società civile che gli studenti universitari hanno già detto che nei prossimi giorni organizzeranno proteste di piazza, invitando la gente a scendere nelle strade per sfidare la limitazione al diritto di espressione sancito con la sospensione dei tre articoli della Costituzione.

I deputati dei gruppi parlamentari sandinista e liberale, hanno già annunciato che domani, giovedì 2 giugno, respingeranno il Decreto e il Presidente Bolaños ha risposto "di avere un'altra carta nascosta da giocare".

E' importante ricordare che con lo Stato d'Emergenza, Polizia ed Esercito potrebbero essere chiamati in causa in difesa di questa misura.

 

In mezzo a tutta questa confusione e tensione, la crisi economica non si ferma e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ha già annunciato che il Nicaragua rischia di uscire dal programma di finanziamenti e i principali paesi donanti presenti in Nicaragua hanno fatto sapere che la rottura con il Fmi provocherebbe la sospensione di tutti gli aiuti internazionali.

 

( testo Giorgio Trucchi)

 

 

CENTRO NICARAGUENSE DI DIRITTI UMANI  
 
(CENIDH) 
 
COMUNICATO 
 

Il Centro Nicaraguense di Diritti Umani (CENIDH), indignato davanti all'insolita decisione del Presidente Enrique Bolaños Gayer, di decretare lo "Stato di Emergenza Economica" mediante sotterfugi legali che pretendono sospendere diritti e garanzie della popolazione nicaraguense, esprime il seguente comunicato:  
  

1. - in base agli articoli 150 numerale 9 e 138 numerale 28 della nostra Costituzione Politica, finché l'Assemblea Nazionale non approvi modifiche o respinga il decreto, esso non ha validità. Per cui, il Presidente deve astenersi da adottare decisioni riferendosi ad esso.   
  
2. - venerdì scorso, il Presidente ha pubblicato il decreto N. 33-2005 riformando il regolamento della Legge di Industria Elettrica e oltrepassando le proprie funzioni, si è attribuito la facoltà di autorizzare gli aggiustamenti tariffari di energia elettrica, cosa che non gli è permessa dalla Costituzione e dalla Legge. Tanto questa riforma, come la sospensione dei diritti e garanzie non risolvono la  crisi economica che motiva dette misure.   
  
3. - l'atteggiamento del presidente contro il popolo del Nicaragua, è fraudolento, perché pretende concentrare un potere assoluto ordinando di sospendere i diritti costituzionali e di potersi difendere ricorrendo ai tribunali, contravvenendo alle risoluzioni della Commissione e della Corte Interamericana dei Diritti Umani che sono di obbligatorio compimento per il Nicaragua. Questi organismi in reiterate occasioni hanno mantenuto la proibizione verso gli Stati di sospendere le possibilità di difesa personale anche in situazioni di conflitti armati.  
  
 4. - l'eufemismo del presidente Bolaños pretende far credere alla popolazione che la misura è riferita ai tre articoli costituzionali, quando in realtà pretende sospendere tutti i diritti e garanzie di fare reclami e proteste lasciando indifeso il popolo del Nicaragua di fronte a qualsiasi tipo di abuso di potere

 

5. - il CENIDH sollecita all'Assemblea Nazionale che respinga il Decreto di Emergenza Economica per considerare la cosa non necessaria e sproporzionata alla realtà del Nicaragua ed una chiara violazione ai diritti umani.   
  
6. - il CENIDH chiama la popolazione nicaraguense a ribellarsi mediante la disubbidienza civile di fronte all'ingovernabilità e le gravi violazioni ai suoi diritti umani commesse dal Presidente Enrique Bolaños, il quale non ha assunto il suo ruolo di Capo di Stato e di governo e non ha dato risposte ai principali problemi del paese, dedicandosi a favorire i suoi interessi politici ed economici.  
 
Diritto che non si difende, è diritto che si perde.  
Managua, 31 Maggio di 2005. - 

 
 
                                           

 

Coordinadora Civil

COMUNICATO

 

Al Popolo Del Nicaragua  

 

 

La Coordinadora Civil come parte della Società Civile Nicaraguense respinge il Decreto di Stato di Emergenza Economica emesso dal Governo del Nicaragua, perché costituisce una violazione ai diritti umani ed una posizione di forza davanti al Potere Legislativo e agli altri Poteri dello Stato che, come il Potere Esecutivo, si stanno scontrando tra di loro senza importargli gli effetti negativi sulla scarsa governabilità democratica e sul costante deterioramento delle condizioni di vita della popolazione.   
  
Il decreto di Stato di Emergenza sospende diritti e garanzie politiche essenziali, nega principi inalienabili come la libertà di espressione, il diritto di difesa, il diritto alla protesta.  La sospensione di questi diritti e garanzie lascia indifesi i cittadini e cittadine nicaraguensi, genera instabilità economica, politica e sociale e trasforma l'attuale sistema politico in un'aperta dittatura, senza vesti democratiche di nessuna indole. 
  
  
PERTANTO MANIFESTIAMO:  
   
1. Che l'intenzione reale del Presidente è aumentare il conflitto con gli altri poteri dello Stato e paralizzare le proteste cittadine contro decisioni apertamente anti popolari prese in difesa di Unione FENOSA, del capitale di maggior potere economico in Nicaragua e del potere degli organismi finanziari internazionali. 


2. Che l'incremento della tariffa di energia elettrica del 11.83 % dà spazio a maggiori incrementi futuri, colpendo sempre di più l'economia delle famiglie più impoverite che dovranno pagare l'incremento nel costo della vita generato da questo incremento nel servizio di energia elettrica, oltre agli stessi incrementi nel prezzo di questo servizio.      

3. La risposta alla crisi energetica deve passare attraverso la risposta alle innumerevoli proposte sorte dalla società civile tali come, la revisione dei contratti firmata tanto con le imprese che processano i combustibile, quanto con Unione FENOSA e le imprese generatrici e di trasmissione, i loro margini di guadagno, il controllo sulla mancanza di investimenti nel sistema per evitare fughe tecniche, sull'inefficienza amministrativa e su diverse riscossioni che contravvengono la legge.  Il problema non si risolve con decreti che limitano la partecipazione e la generazione di risposte.  
  
PERTANTO, RIVENDICHIAMO E PROPONIAMO: 
  
 IL DIRITTO DELLA CITTADINANZA A PROTESTARE E MOBILITARSI IN DIFESA DEI SUOI INTERESSI E CONTRO LE MISURE CHE VIOLANO I SUOI DIRITTI UMANI.   
  
Chiamiamo la popolazione a pronunciarsi e mobilitarsi per la richiesta della restituzione e difesa dei suoi diritti umani e dai poteri dello Stato esigiamo  che assumano con responsabilità la soluzione dei problemi del paese allontanandosi dalle proprie posizioni di forza. Questa è un'opportunità in più per sviluppare un processo permanente di dialogo con la partecipazione di società civile.

 

 

 

 

03 giu 2005, 05:41:34

Subject: 

[newsletter] Comunicato anti tav tac


TAV - TAC MILANO - LYON
La  città di Torino la  Valle  di Susa  e  lo Stato italiano

Le  lotte contro il TAV condotte dagli abitanti della Valle cominciarono
ad echeggiare in città quando il 5 marzo '98 a Collegno furono arrestati
Sole, Silvano e Baleno e sgomberato lo squat di Collegno dove vivevano.
La storia è nota a tutti. Ma solo adesso, a sette anni di distanza e solo
a livello locale, alcuni personaggi che non sono anarchici, cominciano a
prendere prudentemente posizione e riconoscono la montatura politica
contro i tre. Così il direttore del Corriere di Luna Nuova, in Valle, così
Marco Revelli sulla prima pagina della cronaca di Torino di Repubblica.
Meglio tardi - molto tardi - che mai.  I nostri due compagni sono rimasti
impiccati (Silvano s'è fatto 4 anni di carcere) dal peso delle accuse di
eco-terrorismo orchestrate dal PM Maurizio Laudi, che asseriva
sfacciatamente davanti ai flash dei giornalisti di possedere "prove
granitiche", dai ROS dei Carabinieri e dall'antiterrorismo della Polizia,
con la regia dei servizi segreti.  False accuse, crollate persino davanti
alla Corte di Cassazione di Roma, ma accuse da ergastolo, capaci di
gettare chiunque nella disperazione.  Quelle accuse erano state congegnate
in un'autentica montatura giudiziaria per foraggiare la pletora di
magistrati e di sbirri sfaccendati (abbiamo in Italia le "forze
dell'ordine" più numerose d'Europa). Infatti poi lo Stato ha puntualmente
premiato i suoi assassini, come peraltro ha sempre fatto, ricordate
Calabresi e D'Ambrosio.

Quei morti impiccati sono stati fortemente voluti molto in alto per
imporre un avvertimento "forte" a tutti quelli che potrebbero contrastare
- con i fatti - i progetti di speculazioni ultramiliardarie dello Stato e
dei suoi padroni.

Sole e Baleno sono stati suicidati per avvisare gli abitanti della Valle
di Susa, dove questa contrarietà è molto forte, che chi si oppone
attivamente a progetti come il TAV, finisce male, molto male.

Questo è il linguaggio dello Stato.  Ma ora una serie di inquietanti
segnali ci fanno pensare che lo Stato voglia ripercorrere questa strada.
A Torino le occupazioni di un apposito spazio di controinformazione su TAV
e Olimpiadi, sono state sgomberate con insolita celerità, arrivando al
punto di devastare e radere al suolo le case sane - oltre che abitate -
che hanno ospitato l'Ecosservatorio 1 e 2. Si tratta di un ulteriore
inasprimento repressivo senza precedenti in città nel corso di 20 anni di
occupazioni. Per questo ora abbiamo occupato l'ex Arsenale di Torino, ed è
difficile che questo l'abbattano. L'Ecosservatorio 3 è all'Arsenale.  Ma è
evidente che si cerca di far tacere una voce che parla di un argomento che
soprattutto a Torino deve restare tabù.  Inquieta che un politicante con
qualche potere come Chiamparino, ritenga sia indispensabile "mettere in un
angolo gli estremisti" per far passare il TAV in Valle.

Ancora più grave che un'ex-ambientalista come la Bresso, con lo stesso
nobile scopo del compagno sindaco di Torino, parli anticipatamente di
bombe, come i pompieri di Viggiù che arrivano prima dell'incendio. E come
spiegarsi che tutte le inchieste sul presunto "terrorismo" locale
finiscano nelle mani dello squalificatissimo PM Maurizio Laudi, che ha già
dato prova di grande spregiudicatezza nel costruire castelli accusatori
inesistenti. Lui stesso additava in un'intervista di settembre a Luna
Nuova i futuri obiettivi del "terrorismo": Olimpiadi e TAV. A fine maggio
è squillato ripetutamente il campanello d'allarme per la libertà di tutti.
Si tratta dell'arresto avvenuto in varie città d'Italia di decine di
anarchici. Arresti fortemente e palesemente voluti nelle alte sfere, per
avallare la traballante politica emergenziale del Ministro degli Interni
Pisanu, che, non potendo sfoggiare il pericolo del "terrorismo" islamico
(zero attentati in Italia), deve inventarsi un "terrorismo" locale, per
giustificare le sue legioni di sbirri.

In un paese in piena recessione, dove i poveri si moltiplicano a getto
continuo, è pur necessaria qualche restrizione delle residue libertà
individuali. E il Ministro comincia dagli anarchici. Se nessuno reagisce
andrà avanti.  Tutti questi segnali messi insieme fanno pensare che lo
Stato delle stragi stia preparando qualche sporca manovra, sulla falsariga
di quella precedente, per spaccare il fronte molto forte e finora
piuttosto unito degli oppositori al progetto TAV. Inventando "terroristi"
da denunciare, estremisti da isolare ecc.

Ma questa volta non sarà più un feroce avvertimento, bensì un attacco
diretto alle componenti attive del movimento anti-TAV, per disgregarlo.

Il movimento dovrà stare molto in guardia e dotarsi di strumenti per
prevedere, combattere e far cadere le montature nei suoi confronti.

Un passo avanti, un segno di maturità nel percorso di autogestione e di
azione diretta di un movimento popolare, che via via si allontana dalla
pratica devastante  - non solo per l'ambiente - della delega politica.

Turin, 31 maggio 2005

ecosservatorio n.3  arsenale occupato
fenix osservatorio astronomico contro la repressione
asilo squat principe di napoli - to nord -
barocchio squat garden west coast

 

 

 

 

03 giu 2005, 05:59:18

Subject: 

[newsletter] alcuni volantini distribuiti al presidio di mercoledì a forlì


Volantini distribuiti all'esterno del carcere di Forlì mercoledì 1° giugno 2005

La democrazia totalitaria mostra il suo volto

Ecco, i mostri sono stati individuati, arrestati, sgominati.
I "terroristi" hanno avuto quello che si meritano: carcere, controllo, repressione.
Questi anarchici, che con quei pacchi bomba e quegli attentati si dice "terrorizzino" i cittadini (che in realtà subiscono ben altro genere di minacce quotidiane), sono stati finalmente consegnati alla giustizia.
Giudici, poliziotti e giornalisti ci hanno svelato che dietro quei volti sorridenti e affabili si celavano individui pericolosi, bombaroli e potenziali assassini.
D'ora in avanti potremo tutti dormire sonni tranquilli!

Questo è il ritornello dei mass-media.
Ma perfino i giornalisti, che nei loro articoli modellano fatti e opinioni per confezionare quella verità che serve al potere, con i loro sporchi resoconti non possono mascherare, quando si passa dai titoloni altisonanti ai contenuti, l'inconsistenza degli elementi su cui si basano le accuse mosse a questi anarchici.
Colpevoli di essersi occupati di portare solidarietà e aiuto materiale ad altri ribelli rinchiusi nelle patrie galere anche attraverso la redazione di Crocenera Anarchica, un bollettino di informazione su repressione e carcere.
Colpevoli di disprezzare i potenti e i loro cani da guardia.
Colpevoli di aver passeggiato nel centro di Bologna nelle calde notti estive, di essersi telefonati spesso o addirittura semplicemente di essersi collegati ad internet nell'orario sbagliato, quindi sospetto, no anzi indubbio segno dei loro piani criminali.
In effetti non solo non sono state mostrate prove di un loro qualsivoglia coinvolgimento negli attacchi in questione; non solo quelli che vengono indicati come indizi sono comportamenti e battute decisamente comuni per chi non è completamente lobotomizzato dalla tv; in alcuni casi non è stato loro contestato nemmeno alcunché di specifico: le loro idee e le loro amicizie sono più che sufficienti.

Il clamore suscitato dalle operazioni anti-"terrorismo" ha una duplice funzione: distogliere l'attenzione dai mille episodi che mostrano l'insofferenza diffusa verso un ordine democratico che sempre più mostra il suo volto totalitario e mettere a tacere ogni voce che osa criticare senza nessun tipo di mediazione le nefandezze e lo sfruttamento su cui si regge.
Perché più si aggravano le condizioni di sopravvivenza imposte dalle leggi del profitto, più forte e spietata deve essere la risposta del potere per fermare le lotte e rompere la solidarietà che lega tra loro oppressi e ribelli.
Se le prove non ci sono bastano i sospetti.
Gli immigrati nei Centri di permanenza temporanea si stanno ribellando con tutte le loro forze, devastando i luoghi in cui sono reclusi, tentando fughe e rivolte, giungendo, quando si sentono perduti, ad auto-mutilarsi per sfuggire alle deportazioni. In tanti, anarchici e non, li sostengono battendosi perché non esistano più campi in cui rinchiudere gli indesiderabili.
L'impossibilità di far fronte al costo spropositato della vita, degli affitti, spinge sempre più ad occupare quelle case vuote da anni che garantiscono la speculazione, mostrando che la ricchezza dei pochi è basata sulla povertà dei tanti e sulla loro remissione.
Alla stessa maniera popolazioni di interi paesi manifestano con fermezza la loro opposizione alle nocività costringendo, in qualche caso, i governi a cambiare i piani di inquinamento programmato.
Quando le lotte si moltiplicano e corrono il rischio (!) di diventare efficaci, quando i sottomessi iniziano ad alzare la testa e a mettere in comune le forze, allora occorre colpire più duro, spezzarne alcuni per intimidire tutti.

Contro sfruttamento, lager e polizia la solidarietà è un'arma.
Le loro minacce non fermeranno le nostre lotte. Liberi tutti

anarchici

Mercoledì 1 giugno ore 20 Presidio al carcere di Forlì
via della rocca 6

Lunedì 6 giugno ore 20,30 Cena benefit (tel. 051-6146887)
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna

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Se avete preso per buone le verità della televisione

Nelle ultime settimane sono state arrestate 22 persone, di cui 4 a Bologna, accusate di aver costituito-promosso-partecipato-ad-associazioni-con-finalità-di-terrorismo-ed-eversione-dell'ordine-de­mocratico. Più di 200 case sono state messe a soqquadro, alla ricerca di pentole a pressione, maglioni di lana, computer, stampanti, buste da lettera (sic).

Queste persone,
"sospetti"
"anarchici"
"terroristi"
. sono colpevoli. Lo sono, se criticare la società nella quale viviamo è un reato.

In realtà le recenti operazioni anti-terrorismo hanno lo scopo di imbavagliare le voci di quanti si mobilitano contro l'attuale ordine sociale. Un ordine fatto di sfruttamento, segregazione, lavori da schiavi, lager ed espulsioni per i migranti, repressione, controllo e carcere per chi reagisce, sciopera, lotta.
Sempre più persone vengono rinchiuse senza processo, senza prove, e a volte addirittura senza la formulazione di alcuna accusa. E' sufficiente additarle e dipingerle come terroristi.

Nel vostro quartiere sono spariti almeno 2 o 3 vicini di casa. Spariti.
E qualche centinaia sono stati intimiditi dalle minacce della polizia.

Occorre reagire.
Contro l'isolamento e il terrore poliziesco la solidarietà è un'arma!

Alcuni individui preoccupati

Lunedì 6 giugno ore 20,30 Cena benefit
presso il circolo Iqbal Masih, via della Barca 24/3, bologna - Tel 051-6146887

Mercoledì 8 giugno ore 19 Presidio al carcere di Forlì
via della Rocca 6