NON SIAMO CONSIGLIERI COMUNALI,

NON ABBIAMO AMICI GIORNALISTI

E SIAMO CON CHI LOTTA E CON CHI RESISTE

CON L’AUTORGANIZZAZZIONE

CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA E LA REPRESSIONE

 

Anche a Perugia oggi, 4 maggio, i mastini della guerra erano in piazza a digrignare i loro denti verso i dissidenti e a sbavare agli studenti per convincerli ad arruolarsi in un esercito di mercenari, in occasione del 146° anniversario della nascita dell’esercito italiano. Ci limitiamo a dire in questa sede ciò che non hanno detto i media locali, quelli di una città che vanta una “tavola della pace”, quelli di una città che ha fatto spellare i piedi a migliaia di pacifisti (in mala o in buona fede) nelle tradizionali marce Perugia-Assisi. Marce marce, è proprio il caso di dirlo! Anche perché i TG locali hanno fatto solo cenno all’imbarazzo di 3 consiglieri comunali di fronte allo sfoggio di tanti armamenti. In effetti quest’oggi la piazza aveva un aspetto a dir poco inquietante, che evocava lo spettro di un golpe militare (carri armati, blindati e stands dell’EI, con tanto di marcette e invito alle scuole a salire e conoscere dall’interno quelle macchine di morte…). Ma uno striscione è stato aperto sopra a questi mercenari, c’era scritto: fuori gli eserciti dalla storia. E canzoni e slogans contro la militarizzazione, la guerra, il fascismo, le cosiddette “missioni di pace”, gli omicidi bianchi senza medaglia d’oro, sono stati lanciati e raccolti da decine di passanti. E volantini ( di cui mandiamo allegato) sono stati distribuiti sotto il naso dei militari. Questa contestazione, per lo più spontanea,  è stata accolta ovviamente dal silenzio dei mass media, ma anche dalla nostra gioia. La gioia di chi lotta e si ribella e incontra sulla propria strada compagni che si uniscono, persone che aspettavano solo che qualcuno iniziasse, perché è con l’autorganizzazione che ci si può ricomporre, che ci si può ribellare efficacemente.

Perché “ribelli si nasce” (dalle parole del partigiano F. Spitella) e insieme, con l’autorganizzazione, si può fare una rivoluzione.

 

Rete Antifascista Perugina, Compagni/e umbri