La borghesia e quindi anche la borghesia imperialista, non è “un” partito. Al tempo in cui in Italia la gran parte della borghesia e poi una maggioranza della borghesia imperialista aveva un proprio partito, l’associazione a delinquere denominata Democrazia Cristiana, un partito che fu capace di vendere segretamente il paese agli yankee e quindi di imporne l’adesione, tradendo la Costituzione, ad un patto militare bellicistico ed imperialista quale la Nato, che fu essa Nato a mettere in discussione l’alleanza antifascista dei vincitori della seconda guerra mondiale, un partito che fu capace di massacrare nelle piazze con il piombo della polizia e dei carabinieri e finanche dell’esercito, centinaia di studenti, di operai e di contadini, a quel tempo, però, almeno si mantenevano le differenze ed i ruoli delle categorie.

La categoria del potere politico nemmeno si sognava di partecipare direttamente alla vita giudiziaria.

La categoria degli imprenditori più raramente partecipava con propri truculenti ed orridi rappresentanti, al parlamento, e già qui vi era un ulteriore tradimento del patto Costituzionale, laddove chi aveva più mezzi, come il fascista Lauro di Napoli, poteva comprarsi i voti con due scarpe a voto: una, prima del voto, e l’altra, dopo. Il problema era per i camorristi il ricordare la scarpa giusta per ogni elettore.

Ma giammai si pensò di dare ruoli di andata e ritorno, a persone di potere immenso, come poliziotti, generali, magistrati.

Eppure questo, ha creato Tangentopoli. Anziché mettere VERAMENTE sotto permanente stato d’assedio la illegalità mafiosa dell’economia capitalistica, e gli abusi interni alle forze dell’ordine, all’esercito, allo Stato, la magistratura d’assalto milanese e quelle a lei correlate, segmento istituzionale derivato dalla LOBBY dei 36 magistrati emergenzialisti degli anni 70-80, i cosiddetti “antiterroristi”, in realtà “terroristi di Stato” con mansioni ambiguamente estensibili, sfruttarono la situazione UNICAMENTE per imporre divisioni diverse nel POTERE.

Non a caso il 41 bis, fasulla risposta dello Stato a stragi di mafia –da Falcone alla Fiera di Milano- che erano state unicamente dettate da logiche interne al POTERE (Craxi-Falcone, 41bis stesso-estate 93), il 41 bis fu in realtà una durissima misura solo in un certo periodo, utile invece a gestire le cose in maniera diversa in un futuro che per noi è già passato e divenuto normalità.

Non a caso dicevo il 41 bis di Martelli e Scotti fu IMPOSTO a due che erano già giuridicamente compromessi.

Non a caso.

Quindi, aperta la strada, ecco il Violante di turno che si permette di sputare sulla Guerra Partigiana, ecco la carriera di moda di Di Pietro, o dei magistrati in politica.

E’ QUESTO, O OPERAI ITALIANI, O COMPAGNI, CHE HA APERTO AUTENTICAMENTE LA STRADA AL BERLUSCA.
SOLO NOI POSSIAMO SBARRARGLIELA, MA TENENDO BEN CHIUSE PORTE E FINESTRE AD ANTICOSTITUZIONALI CAMBIAMENTI DI PROFESSIONE DI PERSONE CHE GIA’ HANNO AVUTO ALTRI RUOLI DI POTERE. TIPO I SINDACALISTI CHE POI SI SON MESSI A FARE I MANAGER OD I CAPI DEL PERSONALE.

E POI … BASTA: PAGHERANNO CARO, PAGHERANNO PIU’ DI QUELLO CHE HAN FATTO, PERCHE’ HAN ROTTO, E ROMPONO, I COGLIONI !