Odontoiatria carceraria O Crimine ? Questo è il dubbio.

Dal Carcere alla Società. Questa è la triste certezza di una dinamica contraria allo spirito legislativo del recupero sociale, che in questo aspetto diviene un tremendo strumento per le classi dominanti contro le masse ed i proletari.

 

di Paolo Dorigo giugno 2006

 

Link alla pagina sulle indagini mediche del caso 17 ( dal sito http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/ )

Siamo fortemente colpiti dalle pressioni e violenze continue che hanno portato caso 17 a chiudere il suo sito dopo un ricovero quasi coatto di 15 giorni. Così come a tentare due suicidi in 14 mesi.

La documentazione relativa è in ns. possesso e siamo disponibili a fornirla comunque a chi la richiedesse fornendo motivazioni e nominativo accertabile. In ogni caso la latitanza della magistratura ben spiega la ipotesi nel merito fatta da Paolo in QUESTA PAGINA

 
 
  il Caso degli elettrodi sotto protesici
 
 

sequenza 1 di 12  caso 17

 
 
  caso 17 3 di 12
   
   
 
     
 
   

 

 

Diversi detenuti che subivano il trattamento del controllo mentale e delle torture psicologiche ed uditive in carcere, non erano mai stati operati.

Questo dubbio mi continuava a tormentare sinchè in un certo giorno del 2002 non lessi sul Foglio di Giuliano Ferrara un ennesimo articolo che sparlava di un compagno prigioniero cui volevo bene, riportando degli episodi di cui lui, pur avendomi frequentato e cibato, per alcuni anni, in due diversi carceri, avrebbe dichiarato all'inizio degli anni '80 che "vedeva la madonna". I miei ricordi allora si spostarono su un altro compagno, che, alla fine del '82 inizio del '83 dopo un lungo sciopero della fame, mi raccontava in occasione delle mie quotidiane visite, in barba alla questura, a casa sua dove era ai domiciliari, che in carcere aveva avuto delle "allucinazioni"  vedeva "l'Arcangelo Gabriele". Forse lui non aveva collegato questo "arcangelo" ad un pm che portava questo nome di battesimo. (Nelle torture psico-uditive-tecnologiche, i nomi sono sempre falsati e rimandano a persone con nomi uguali o simili o che il rimando li significhi). Ancora dopo anni, in carcere, un altro amico mi riportava pure la questione della "allucinazione" della madonna.

Nessuno di questi tre prigionieri, di cui due politici, aveva mai subito operazioni in anestesia totale, ma solo cure dentarie.

In carcere, prima che io arrivassi a Spoleto, ancora a Biella, c'era stata una "strana lotta" dei detenuti delle sezioni comuni, cui si era associato solo un paio di detenuti del EIV, per ottenere tramite il Magistrato di sorveglianza, la sostituzione del vecchio dentista, con uno nuovo.

La cosa mi aveva insospettito, anche perché in quello stesso periodo (dicembre 2001) erano iniziate pesanti provocazioni nei miei riguardi da parte delle guardie con ripetute sanzioni emesse da una vicedirettrice e da una direttrice tanto "gentili" quanto spietate nelle loro decisioni unilaterali.

Ma ciò che mi insospettì di più fu il tono "amichevole" delle discussioni tra certi tragicatori, uno in particolare, ben isolato dai contesti dei compagni nella sezione sin dal giugno 2000, con questo nuovo dentista, inoltre il suo comportamento nei miei confronti (l'episodio che riferii alla pm Rossella Soffio a Spoleto il 24 settembre 2002 del passare il dito guantato sul labbro inferiore mio mostrandomi il copioso sangue che mi sarei procurato con la normale attività di togliermi le pellicine secche prima della visita mentre ero in attesa, quando, ripetuta la cosa mille volte, mai mi è successo di sanguinare lì: il dubbio: cosa era quel liquido rossastro ?), ma anche il fatto che mi accorsi casualmente andando all'aria due volte, che questo dentista aveva libero accesso a ben altri quartieri del carcere, dove un dentista non dovrebbe entrare.

Altri ricordi mi sovvenivano: che qualcuno, di cui avevo perso la stima, mi parlava bene del dentista di Opera, lo stesso professionista che nell'agosto del 1997 portò clandestinamente in carcere al fascista Enrico Caruso, assassino di compagni e latitante per 10 anni negli USA, una copia contenente l'ennesima infamità  giornalistica di angelo della longa, del "Giornale" di Feltri.

Seppi col tempo che i dentisti nelle carceri, 9 su 10 sono agenti doppi dei servizi e fanno da tramiti tra gente in galera e servizi deviati.

Ancora: arrivato a Livorno, nei 4 giorni dopo che uscii dal lager della osservazione "psichiatrica", il noto fascista Tuti, in via di redenzione col sindaco di Livorno dei ds, si degnò di darmi una "dritta": i nazisti usavano protesi odontoiatriche alla galena per comunicare tra loro durante la seconda guerra mondiale, tra spie nelle linee nemiche, ed esercito esterno. Mi dedicai però alla galena, facendomela togliere con qualche riduzione dei disturbi torturatori elettrici ai denti, ma non ai dentisti. Ero ancora troppo stonato dall'elettrochock e dalle iniezioni fraudolentemente fattemi a Livorno-osservazione, dopo che avevo picchiato 3 poliziotti in 50 giorni, dal 4 aprile al 24 maggio. Successivamente sollevai la questione del comportamento del dentista di Biella, alla pm Soffio, ma senza la chiarezza espositiva di oggi.

Ora saltano fuori delle prove o almeno degli indizi seri, in uno dei casi della Avae-m, e riguardano proprio, protesi odontoiatriche, o meglio microchip inseriti sotto queste protesi.

A questo punto il dubbio è lecito: dentisti o criminali al servizio dei poteri occulti ?