Michele Pegna fa parte del gruppo di militanti arrestati per i "Comunisti organizzati per la liberazione proletaria".

Questa sigla nasce dalle ceneri di Prima linea, a causa del fatto che intendevano portare avanti ancora la lotta armata, anche se solo in solidarietà ai carcerati. Una cosa che già si era distinta per l'attività ben più considerevole di quella dei COLP, fatta dai NAP e dai Proletari armati per il comunismo.

L'evasione di 4 donne militanti di Prima linea dal carcere di Rovigo rivendicata dai COLP provoca causa un'onda d'urto in una strada, la morte di un pensionato passante. Nessuna scusa rivolta ai familiari, il volantino parla della cosa come un incidente, cose che capitano.

Politicamente questa è la cosa più rilevante fatta dai COLP.

Poi è morto un compagno a Parigi durante un esproprio, Ciro Rizzato.

Il gruppo viene sconfitto militarmente dai Cc nel 1984 e muore un compagno a Milano, Gaetano Sava.

All'ergastolo finisce Gloria Argano. In carcere con lei, Michele Pegna e Bruno Ghirardi (compagno ora condannato per il PCPM).

Michele Pegna ed io siamo in corrispondenza dal 1997 circa al 2001 circa. Stranamente, quando mi torturano a Livorno, nel giugno 2002, che lui è già uscito ma il maglione che mi ha promesso per lettera non è arrivato (altro chiodo psichico ?), cercano di incutermi una "preoccupazione" psichica per la sua persona, dicendomi sotto tortura che lo hanno sepolto in un pilone di cemento. Pegna mi vuole talmente bene che quando lo arrestano per violazione degli obblighi di firma, a Napoli, interrogato sui suoi rapporti con me (all'epoca demonizzato in funzione di copertura alla tortura ancora in corso), dice che sono un poveraccio, uno che "sta male". Ciònonostante lo difendiamo nelle sue condizioni di detenzione quando è a Sulmona alle celle. Dicendo che "sto male", Pegna in questo modo peraltro mi tira addosso ancor più sospetti da parte degli sbirri. Non esce nulla, pare, sul comunicato di D'Antona scaricato da internet ed inviatomi in carcere ad Opera da un familiare per mera curiosità intellettuale, che avevo poi rigirato per corrispondenza a Pegna che stava a Trani. Quel comunicato era divenuto, nella montatura dei media, un elemento per cercare di far condannare alcuni altri militanti detenuti all'epoca a Trani con Pegna, come estensori del volantino, e difatti vengono processati (e finalmente assolti, in appello).

Nota bene la pagina del Giornale in cui si parla della indagine:

La montatura sul caso Pegna14 – 19 dicembre 2002 (costruita sia per montare il personaggio di turno, dopo l’amico dei nar, spacciato per ex-br e in realtà ex nap, Panizzari nel 2000)

Sulle affermazioni di Pegna sulla mia persona, inseriremo a breve una documentazione esaustiva per chi ha scordato

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Paolo Dorigo

18-1-2010