25 ago 2005, 08:15:25  (pagina sabotata più volte da sbirri illeciti)

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[laconscience]

Per Georges Abdallah, manifestazione di sostegno in Libano

 
Mobilitazione per la liberazione di Georges Ibrahim Abdallah; l’appello dell’Associazione di Khiam (località
 dell’ex carcere israeliano nella fascia sud del Libano già sotto il controllo degli alleati dei sionisti, di Lahad,
 fino alla sua riconquista nel 2000), per la difesa dei prigionieri vittime di tortura e dell’Associazione dei 
familiari ed amici di Georges Ibrahim Abdallah, centinaia di persone si sono riunite il 23 agosto davanti alla
 sede dell’Ambasciata francese del Libano, allo scopo di chiedere l’immediata liberazione del prigioniero
 Georges Ibrahim Abdallah (in carcere dal 1984).
Per ricordare, la giustizia francese aveva accettato, nel 2003, di accordare la liberazione condizionale a 
Georges Ibrahim Abdallah. Comunqie, in attesa di un appello a questa decisione, ed a causa 
dell’istigazione del Ministero della Giustizia francese, Georges è murato dietro le sbarre. Georges ha 
avanzato una seconda domanda di liberazione condizionale, domanda che è stata esaminata nello scorso 
luglio. Il pm ha allora affermato, al momento dei dibattimenti, che Georges ha avuto il torto di continuare a 
militare in carcere, sostenendo i popoli oppressi ed i detenuti torturati. Più edificante è stato il contenuto 
del rapporto presentato dalla DST (servizi segreti francesi). Questi affermano che Georges sarebbe un 
militante islamista, niente di meno …  Affermazione in totale contraddizione con tutti gli atti e le 
dichiarazioni di questo militante comunista, bisogna ricordare. Il risultato della delibera dovrebbe essere 
reso noto il 14 settembre.
Il segretario generale della Lega dei Detenuti libanesi nelle prigioni israeliane, Mohammad Safa, ha 
indicato che questa manifestazione serve a denunciare l’assenza di una reazione ufficiale del Governo 
libanese e delle autorità internazionali, anziché la mancanza della presa in carico della situazione di un 
militante libanese, che aveva scelto da decine di anni il cammino della lotta anti-imperialista, e tuttora 
detenuto dopo più di 21 anni.  Joseph Abdallah, fratello del militante detenuto, ha insistito sulla 
subordinazione delle autorità francesi ai volontari americani e sionisti in questo dossier, e questo in totale 
contraddizione con le leggi francesi.
La giustizia francese non ha nulla a che vedere con una giustizia, ha aggiunto; è uno strumento di vendetta 
utilizzato funzionale all’applicazione dei progetti americani e sionisti nella regione.
Il vecchio deputato Zaher Alkhati, anch’egli tra i manifestanti davanti all’Ambasciata francese, ha dichiarato 
che le persone venute ricordano alla Francia che il militante della resistenza ha anch’egli dei diritti. Ha 
ugualmente ricordato allo Stato e al Governo libanese sul loro dovere di difendere i propri cittadini e 
rifugiati.
Parallelamente, i sindaci di Kobeiyat (nel Nord, città di G.I.Abdallah), hanno inviato una lettera 
all’Ambasciata francese, appellandosi a liberare il prigioniero politico Abdallah.
Una lettera comune è stata analogamente inviata al presidente del Parlamento, Nabih Berri, al capo del 
Governo, Fouad Siniora, al Presidente della Repubblica, il generale Emile Lahoud, e ai ministri degli esteri 
e della giustizia. I manifestanti hanno anche consegnato nelle mani dell’Ambasciatore francese una lettera 
al presidente Chirac, domandandogli di essere attento al fatto che il Ministero francese della Giustizia si 
adegui alle leggi della Repubblica francese.
(traduzione di Paolo Dorigo, 27-8-2005)