MESSAGGI DI SOLIDARIETA' A laconscience@wanadoo.fr

Questo cittadino tunisino di 67 anni è malato (con una grossa ipertensione). È il più vecchio dei prigionieri (in età). Il suo sciopero della fame e della sete sono GRAVI (e tu lo sai meglio di altri). Già 9 giorni, io non so quanto durerà ancora … grazie.
(mail da La Conscience: http://www.paolodorigo.it/LaConscience-ceiwfceowjfijfioregthrytjhrtyjhrthyhrthrehryshrth.htm et http://laconsience.nuxit.net/?p=pres )

Salem,Io voglio informarvi che mio padre ha iniziato il suo sciopero della fame sabato scorso 5 novembre. Come al solito gli agenti penitenziari hanno cercato di farmi recedere dal colloquio e che la sua salute andava per il meglio e che era curato con medicine e che a breve tutto sarebbe andato per il meglio e che io non potevo fare granché per lui. La mia famiglia ha rifiutato di andarsene senza vedere mio padre, all’inizio per un po’ il direttore del carcere ha ricevuto mio fratello e lui ha fatto sapere che ha discusso a lungo con mio padre e che era molto teso e che non voleva ragionare, che dopo lui ha voluto fare come i ragazzi anche se il suo stato di salute non gli permette di fare capricci di questo genere.Si è avverato che mio padre non voleva uscire per il suo colloquio non perché lo rifiutasse ma perché non poteva camminare o reggersi sulle sue gambe. Lo hanno trasportato su una sedia fino al parlatorio dove egli ha informato mio fratello che sta facendo proprio uno sciopero della fame selvaggio (senza un goccio d’acqua) che ha chiesto di apportare il suo “Kfén” perché questa volta vuole proprio uscire …Mio padre non è il solo in questa situazione, altri prigionieri dell’ingiustizia corrono gli stessi pericoli e stanno lottando nello stesso modo, la via è lunga e tutti i nostri pensieri li accompagnano.Sua figlia, Ramla

(traduzione 14-11-2005 inserito in Indymedia)