Giuseppe S. è un compagno operaio di origine albanese che lavora da anni nel veneziano All'inizio degli anni '90, quando arrivò in Italia, fu tra gli immigrati che occuparono una palazzina per poter vivere, a Mira, a subire un grave sgombero militare di polizia e carabinieri. In passato era stato detenuto a causa di Schengen sia in Grecia che in Francia. In Grecia, per due giorni e due notti aveva dovuto rimanere in una vasca di acqua fino alle ginocchia. Ha famiglia, e vive a Favaro Veneto, vicino a Mestre. Da giovane ha militato nel Partito del Lavoro dell'Albania e ha fatto scuola quadri. E' militante di SLAI Cobas per il sindacato di classe. Ha saputo superare grandi difficoltà e costruire solidarietà e rapporti sociali proletari. Ha partecipato a numerose iniziative e ha difeso l'esperienza dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche e della costruzione del socialismo in Albania. Ha recentemente portato notizie al nostro sindacato di classe, oltre che della grande realtà in cui opera, anche delle mobilitazioni popolari contro la costruzione di un nuovo Petrolchimico a Valona.

è stato aggredito sotto casa da un para-fascista kosovaro ubriacone, mentre andava a lavorare, la scorsa domenica 17 febbraio, a Favaro Veneto. L'aggressione fisica è stata in due tempi. Dopo averlo percosso, questo fascista lo ha seguito in macchina fino a Tessera dove Giuseppe lavora, ma lì è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri nella seconda fase dell'aggressione, ed è stato identificato, gli è stata sequestrata l'auto. Il compagno ha dichiarato quanto doveva.

In seguito questo fascista ha avuto comunicazione a che non si ripetano più episodi del genere, da un altro cittadino immigrato della comunità albanese.

Quello che va fatto notare è che contro i compagni-e di SLAI Cobas per il sindacato di classe di Marghera ci sono aggressioni, incidenti, licenziamenti e provocazioni in percentuale assolutamente astronomica rispetto alla casualità ed alle circostanze episodiche di tali eventi nella media dei fatti di ogni giorno.

Nella fattispecie citiamo qui l'articolo da Guardare Avanti ! n.2. 2a serie, Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino

L'aggressione è avvenuta in contemporanea alla manifestazione para-fascista kosovara a Mestre, mentre tale Hoxha, lo stesso cognome dell'aggressore fermato dai carabinieri, parlava contro la Repubblica Federativa Jugoslava. La cosa curiosa nella tecnica controrivoluzionaria e fascista della componente attiva, mafiosa-fascista, dei kosovari, in Europa e Svizzera, è che a parlare e ad aggredire, il 17, giorno fortunato degli amerikani, siano state persone con il cognome uguale a quello dell'onorevole compagno Presidente e Fondatore della Repubblica Socialista in Albania.

Comunque il popolo della Serbia ha dato una risposta storica all'aggressione imperialista Nato ed a ciò che ancora ne è seguito, con la distruzione dell'ambasciata USA a Belgrado.

(23-2-2008) Comunicato del Comitato Antifascista di Mira e del Veneziano