UN INVITO A RIFLETTERE…

 

In merito ai fatti accaduti l’11 marzo scorso a Milano in c.so Buenos Aires, data la campagna

Diffamatoria messa in atto dall’apparato mediatico, riteniamo opportuno intervenire rivolgendoci direttamente alla cittadinanza, col fine di ristabilire la dignità politica e sociale dei compagni e delle compagne arrestati/e, con particolare riferimento alla situazione del compagno anarchico Vincenzo, militante del Collettivo libertario lecchese di cui facciamo parte, tutt’ora detenuto nel carcere di Bollate (Mi).

L’ignobile e spregevole attacco nei confronti del nostro compagno, amico e fratello è finalizzato a screditarne e sminuirne il lungo percorso umano che negli anni si è esplicitato e concretizzato con la partecipazione diretta e coerente ai diversi momenti di lotta e di riflessione per la ricostruzione e la crescita di un nuovo movimento di classe, in grado di opporsi alle inique dinamiche della globalizzazione e del capitalismo. Con questo spirito Vincenzo si riconobbe nelle grandiose e allo stesso tempo tragiche giornate di Genova contro il G8, in quanto mostrarono al mondo intero il rinato spirito ribelle e la voglia di tornare a lottare delle masse in Italia. Per questa scelta determinata e risoluta egli ha già duramente pagato, nonostante fosse incensurato, con la carcerazione preventiva e limitazioni di ogni genere. Oggi un manipolo di giornalisti lo vorrebbe dipingere agli occhi della gente comune quale semplice teppista, figlio della borghesia di sinistra che non sapendo come occupare il tempo si mette a bruciare auto, provocatore se non addirittura leader dei violenti, capace di “traghettare” gli scontri dai vicoli di Genova agli stradoni lucenti della Milano da bere. Ciò dimostra per l’ennesima volta non solo uno stato di totale asservimento di quotidiani e TG, ma soprattutto una palese volontà denigratoria che si spinge ben oltre la semplice diffamazione, e che vorrebbe stravolgere l’integrità politica e umana del nostro compagno, lavoratore precario e fiero assertore dei principi libertari, contrario perciò al suffragio, ad ogni gerarchia e leadership.

Vi invitiamo a riflettere, senza farvi condizionare dalla squallida propaganda televisiva e giornalistica a scopo elettorale, sull’opportunità o meno di concedere ai gruppi neofascisti come la Fiamma Tricolore, la possibilità di sfilare nel centro del capoluogo lombardo, medaglia d’oro al valore militare nella Resistenza. Invitiamo tutti a riflettere sul fatto che si vorrebbe far passare l’idea che chi si batte concretamente per la possibilità di un mondo diverso, anche attivandosi per sbarazzarsi definitivamente della cancrena fascista (che questo paese si trascina colpevolmente da più di sessant’anni), venga additato come violento, socialmente pericoloso se non terrorista (proprio come definivano i partigiani), mentre chi fa del razzismo e dell’intolleranza la propria bandiera, chi fonda le proprie radici ideologiche in quei regimi che gettarono l’Europa intera nella tragedia della guerra, dello sterminio e dell’olocausto, chi si rese protagonista della “strategia della tensione” disseminando indiscriminatamente di morti e feriti le piazze, i treni e le stazioni, sia accreditato come interlocutore politico attivo e accettato nella vita pubblica di questa “strana” democrazia nata dalla resistenza antifascista

 

Rompiamo l’isolamento attorno ai/alle 34 compagni/e detenuti/e per i fatti

dell’11 Marzo a Milano

Solidarizziamo con loro in tutti i modi possibili

 

COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE