ESP,
acronimo di Extra Sensory perception ovvero Percezione Extra Sensoriale: un
modo di percepire certe informazioni senza l’aiuto dei cinque sensi, ma
mettendo in azione certi meccanismi della mente non ancora identificati.
Un’inchiesta del New York Times del 29
gennaio 1980 afferma che il 45% degli scienziati in attività negli Stati Uniti
considera “molto probabile” l’esistenza dei poteri extrasensoriali; il 9%
fermamente convinta delle loro effettiva realtà, mentre il restante 46% non vi
crede assolutamente.
I militari
fanno parte del 9% di convinti. Nel 1972 e nel 1975, infatti la D.I.A. (Defence
Intelligence Agency) 1°degli U.S.A. avrebbe compilato (bisogna sempre usare il
condizionale) due dossier possibilità di realizzare azioni di spionaggio e
propaganda ottenute per mezzo di telepatia, e di mettere fuori uso le armi dei
nemici con la psicocinesi.
La spinta
in favore dell’uso militare dell’ESP sarebbe determinata da una rapporto della
DIA secondo i quali i russi avevano già fatto progressi giganteschi nello
studio di armamenti azionati da facoltà ESP, in particolare con la telepatia.
Si diceva che erano stati sviluppati numerosi sistemi di “puntamento
telepatico” e 26 importanti armi, tra cui “macchine per modificare il tempo
atmosferico, per diffondere perturbazioni mentali”, addirittura “per creare
terremoti”. Realtà o propaganda da guerra fredda?
Si sa che
gli studi sull’ESP nell’ex U.R.S.S.
sono stati caldeggiati, finanziati e a periodi alterni anche condannati (magari
per nascondere proprio questi studi).
Attualmente nella cordata di Chenney ci sono tutta una serie di militari
che sono propugnatori dei fenomeni considerati paranormali per fini
militari/spionistici:
. General maggior Albert N. Stubblebine III. È stato
il direttore generale dell’intelligence dell’esercito INSCOM tra il 1981 e il
1984. in quel periodo lanciò tutta una serie di progetti segreti a Fort Meade
per la “visione remota” e altr cose del genere. È stato uno dei più espliciti
nel proporre una versione New Age delle tecniche militari di combattimento. Nel
1981 fondò una “unità di spie psichiche” a Fort Meade e promosse progetti
analoghi a Fort Bragg. È uno convinto che applicando le tecniche del controllo
della mente sulla materia si potrebbe attraversare i muri 2°.
. Gen. Wayne Downing. È stato comandante delle
Operazioni Speciali. Aveva diretto le operazioni speciali in occasione
dell’invasione di Panama del 1989, dopo l’11 settembre fu nominato Direttore
nazionale e vice consigliere di sicurezza per la lotta contro il terrorismo,
carica che ricoprì fino al giugno 2002
. Gen. Peter Schoomaker, Capo di stato maggiore
dell’esercito U.S.A., è stato comandante generale del Comando congiunto per le
operazioni speciali (1994-1996), comandante delle Operazioni speciali
dell’esercito (1997-2000). Secondo un libro di Jon Ronson sulla diffusione
della New Age nell’esercito USA (The Men Who Stare ai Goats, Simon &
Schuster, new York 2004), Schoomaker avrebbe costituito un centro studi dell’ufficio
di Capo di stato maggiore dell’esercito per diffondere tecniche paranormali
nell’esercito USA.
. Gen. William Boykin. Comandante in capo delle
Operazioni speciali dell’esercito di Fort Bragg dal 1998 al 2000. Era il
comandante delle forze speciali USA nel 1993 a Mogadiscio, quando queste furono
sconfitte, dalla guerriglia somala.
Quale ideologia ispira questi membri delle
operazioni speciali?
Sono
personaggi paradossali, per servire un’amministrazione di fondamentalisti
cristiani, pensiamo al maggiore Aquino, un esperto di guerra psicologica, che
nel 1975 fondò una setta satanica chiama Il tempio di Set 3°, che fu sospettato
di essere al centro di un giro di pedofilia.
In un
documento del 1980 scritto da Aquino assieme Al gen. Paul Vallely dal titolo
From PSYOP MindWar: The Psychology of Victory (dalla guerra psicologica alla
guerra mentale: la psicologia della vittoria), si presentava un piano per una
guerra psicologica perpetua, rivolta anche contro la stessa popolazione
americana. Nel documento si afferma tra l’altro: “La guerra mentale deve
iniziare nel momento in cui la guerra si ritiene inevitabile. Deve ricercare
l’attenzione della nazione nemica attraverso ogni mezzo possibile e deve
colpire i potenziali soldati prima che essi indossino le uniformi. Essi sono
più vulnerabili alla guerra mentale nelle loro case e comunità..” “La guerra
mentale è soprattutto strategica…Nel suo contesto strategico deve estendersi in
ugual modo ad amici, nemici e neutrali in tutto il globo non attraverso i primitivi volantini gettati
sui campi di battaglia o gli altoparlanti della guerra psicologica, né
attraverso gli sforzi deboli, imprecisi della psicotronica . ma attraverso i
mezzi di informazione posseduti dagli Stati Uniti che hanno la capacità di
raggiungere virtualmente ogni popolo sulla faccia della terra. Questi mezzi
d’informazione sono ovviamente quelli elettronici, radio e televisione. Gli
sviluppi più avanzati delle trasmissioni consentono una penetrazioni delle
menti ovunque nel mondo come non sarebbe stato concepite fino a pochi anni fa 4°”.
Valley
promosse anche le tecniche sublimali di lavaggio del cervello e le armi che
aggrediscono il direttamente il sistema nervoso e cerebrale dei soggetti presi
di mira: “Vi sono delle condizioni puramente naturali in cui le menti
possono diventare più o meno ricettive e la guerra mentale deve avantaggiarsi
completamene di questi fenomeni come l’attività elettromagnetica
dell’atmosfera, ionizzazione dell’aria ed onde alle frequenze estremamente
basse”.
SUN TZU: l’importanza dell’obiettivo politico
Dunque un
questa visione la mente è un terreno di combattimento, conquistare le menti è
un obbiettivo. Già Sun Tzu ne L’arte della guerra, un testo studiato da decine
di politici e militari e da Mao Tse-Tung (che lo cita nel suo saggio Problemi
strategici della guerra rivoluzionaria in Cina) mostra che la guerra è uno
degli strumenti a disposizione del potere politico per conseguire i suoi fini,
ma un mezzo particolarmente delicato poiché dal suo uso dipende la salvezza o
la rovina dello stato: perciò risulta chiara la subordinazione della guerra
alla sfera politica e la preoccupazione per la conservazione del potere,
anticipando a più di due millenni la famosa definizione di Clausewitz sulla
guerra come prosecuzione della politica con altri mezzi.
Perciò se la centralità
dell’obiettivo politico rispetto al mezzo bellico e all’uso della forza
militare, risulta chiaro per Sun Tzu: “1. Dichiarare la guerra, il risultato
ideale è di prendere intero e intatto il paese nemico. Danneggiarlo o
distruggerlo non è altrettanto buono. Del pari, è meglio catturare un’armata, o
un reggimento, o una compagnia, o un distaccamento intatti piuttosto che
distruggerli. 2. Perciò, combattere e vincere cento battaglie non è prova di suprema
eccellenza: la suprema abilità consiste nel piegare la resistenza (volontà)
del nemico senza combattere”. In sostanza scopo principale della lotta non
è il solo semplice successo, m il massimo profitto (quan li) che si ottiene
quando oltre alle proprie forze anche quelle nemiche restano intatte, ma
sottoposte al controllo dell’avversario che le fa proprie accrescendo la
propria potenza.
Come
fattore politico di potenza da comparare, Sun Tzu mette immediatamente in
evidenza il Tao, inteso come livello variabile di fiducia e di consenso
popolare espresso nei confronti dello stato e dei nuclei dirigenti al potere:
la guerra rappresenta una decisione/azione che li riguarda entrambi, anche
perché secondo la filosofia cinese che Sun Tzu riprende e fa sua, quando il
popolo si ribella al sovrano, significa che il sovrano ha compiutio pesanti
ingiustizie venendo così privato del “mandato del cielo”. Essendo nel pensiero
cinese che la giustizia, la legge e la ragione stanno sempre dalla parte del
popolo. Perciò nelle strategie belliche lo scontento/appoggio popolare sono un
elemento importante in guerra e in generale nella lotta politica 5°”.
Le guerre
mentali fanno parte di una strategia tendente a piegare la resistenza
dell’avversario e cercare di annichilire le eventuali resistenze.
NOTE
1° LA DIA: La Dia (Defense
Intelligence Agency) fa capo direttamente al Pentagono ed è stata istituita nel
1961. Il quartier generale si trova al Pentagono ed impiega circa 7 mila
agenti, militari e civili, dappertutto nel mondo.
La sua missione è
raccogliere, in tutto il mondo, intelligence di carattere militare e quindi
fornire le informazioni ai militari durante le operazioni, ai responsabili per
gli acquisti degli armamenti.
2° E poi si considera pazzi
i membri AVae-m.
3° Con sede italiana a
Napoli vedere sito http://www.overlex.com/leggiarticolo.asp?id=510
4° Siamo nel 1980, e ci sono
ancora quelli che quando si parla di controllo mentale, pensano che sia
fantascienza.
5° A più di 2000 anni di distanza Mao con la
strategia della Guerra Popolare di Lunga Durata rielabora creativamente le
regole strategiche di Sun Tzu.
FONTI