ED ORA AVANTI COERENTEMENTE!

Rc-Se lancia, a partire dal 14 maggio, un arco di iniziative, su tutto il territorio nazionale, volto a parlare con i cittadini - ed in particolare gli operai ed i lavoratori in generale - per spiegare le proprie posizioni politiche.

L’inaugurazione di questo lungo viaggio si tiene nella città simbolo dell’industria automobilistica italiana - Torino - dove ben trenta parlamentari e dirigenti nazionali del maggior partito riformista si ritrovano davanti ai cancelli di numerose fabbriche a fare volantinaggio e ad interloquire con gli operai.

Particolarmente folta, e qualificata, è la presenza a Mirafiori, dove alla porta 2 - delle Carrozzerie - stazionano il segretario Franco Giordano ed il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero.  Le cronache del giorno dopo dei giornali locali parlano di contestazioni più o meno velate all’indirizzo dello stato maggiore rifondarolo - lo stesso titolo della “Stampa” a pagina 71 “Compagni, così non va”, accompagnato da un sommario che recita “Gli operai attaccano il ministro Ferrero e il segretario Giordano”,  è esemplificativo della distanza che separa gli operai dagli esponenti del partito bertinottiano.

Tra le accuse rivolte ai parlamentari vi è, molto diffusa, quella di immobilismo: <Fate qualcosa o non vi votiamo più> e <Vogliamo i fatti! O uscite dal governo> sono due dei ritornelli maggiormente ascoltati; qualcuno invece preferisce riferirsi ad un altro tema importante quale il sempiterno <Avete privilegi scandalosi> al quale Giordano risponde, con involontaria ironia: <Leggete qui (sul pamphlet che sta distribuendo, n.d.a.), noi proponiamo di ridurre i vitalizi>.

Certamente il tema dei vitalizi tocca il sentire della classe operaia, ed anche noi troviamo assolutamente scandaloso il fatto che questi signori vadano in ‘pensione’ dopo soli 3 anni di legislatura, ma non sono certo solo questi i privilegi scandalosi: che dire di Giordano che si presenta davanti ai cancelli della Fiat con l’auto blu (una Lancia Thesis per la precisione)?

Quella sì che è una vergogna, uno schiaffo in faccia ai lavoratori che spesso un’automobile neppure possono permettersela, come dimostra la frotta di operai che ad ogni cambio turno scendono dalle linee speciali della GTT (l’azienda di trasporto) per rendersene conto.  Salutiamo con piacere l’ennesimo episodio di contestazione da parte degli operai a questi riformisti di bassa lega; auspichiamo che i lavoratori proseguano coerentemente sulla strada della costruzione del vero sindacato di classe, abbandonando al proprio destino sia loro che i loro degni compari dei sindacati confederali.

Stefano Ghio

 

Torino, 15 maggio 2007

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