La emittente televisiva LA7 il giorno 3 maggio 2010 ha dato spazio ad una sorta di sondaggio che ha permesso a Giorgio Bocca, noto combattente partigiano piemontese, successivamente giornalista del settimanale borghese "illuminato", "L'Espresso", di dire che il 95 % degli italiani sono fascisti.

Se il termine sta a significare cittadini di uno Stato e di un sistema sociale modernamente fascista ed intimamente semifeudale, siamo d'accordo con lui, ma questo non significa una adesione.

Altrimenti non vi sarebbe nemmeno una così alta disaffezione ai "Partiti".

è noto infatti che il "duce" aveva (almeno così dicono) molto seguito, e le sue strombazzate altisonanti arrivavano con i megafoni a trasmettere via radio in tutte le piazze d'Italia.

Oggi hanno gli i-pod, i telepalmari, i televideo, e migliaia di strumenti di penetrazione ed imbonimento delle masse.

Ma per lo più è una mascherata e le masse lo sanno.

Il problema è che le masse sono realistiche, e nessuna proposta politica di alcun "Partito" borghese oggi lo è, realistica, per cui c'è disaffezione. Infatti lo scioglimento del partito revisionista (alias Partito Comunista Italiano "di Gramsci Togliatti Longo Berlinguer"), ha lasciato un vuoto che nessuno ha ancora colmato, ma non è che ha trasformato quel 95% in fascisti.

Certo i fascisti ci sono, e contando gli industrialotti, gli schiavisti, gli spacciatori di cocaina, i negrieri, i ruffiani e i magnaccia, i negozianti d'elite, i professionisti della truffa protetti dalle loro corporazioni, ecc.ecc., probabilmente in Italia in quanto fascisti vanno ben oltre i voti ai partiti di "destra", questo però non significa che il 95% degli italiani sia fascista.

Più che altro significa che il Vostro gioco della Politica professionistica, e lo dico anche a te, caro Giorgio Bocca, è finito.

In campo stanno per scendere i problemi.

E finalmente, le rese dei conti !

 

(4.5.2010)