Inoltrando la proposta dell'assemblea dei compagni solidali faccio un
aggiornamento sulla situazione del compagno Fabiani.
Come i più informati sanno il giovane compagno è stato trasferito al carcere
di Sulmona, tristemente noto come il carcere dei suicidi in regime E.I:V:
 per la seconda volta è stata rigettata l'istanza di scarcerazione e non gli
sono stati concessi i domiciliari in base ad incertazzioni, avvenute in
carcere con i suoi parenti più stretti, con la motivazione che

"in considerazione della comprovata inidoneità dei familiari i quali sono,
compresi i nonni, ben consapevoli se non partecipi delle azioni e delle
strategie difensive del giovane".

Non servono parole per commentare la gravità di tale motivazione.

Da quando Michele è stato riportato a Sulmona, dopo il secondo riesame,
tutti noi compagni che ci scriviamo con lui non riceviamo più risposta.
Quindi non sappiamo più nulla di lui.
Non sappiamo come sta, di che umore è, ma sopratutto non sappiamo se gli
arriva quel poco di conforto così necessario quando stai al gabbio per
resistere.
Vittoria