Comunicato n°18
del 24.7.2003

Un'altra notizia che conferma che la ricerca scientifica possiede già i sistemi software di decrittazione del pensiero, dopo le notizie rese note da La/ il 4.5.2003, viene dal Corriere della Sera del 24.07.2003. Ecco il servizio, quindi la riflessione.

"Progetto di scienziati svizzeri e spagnoli
'Sedie a rotelle controllate dalla mente'

Una sedia a rotelle CHE SI MUOVE CON LA FORZA DEL PENSIERO, senza l'aiuto di microprocessori impiantati nel cervello. Non è fantascienza ma il progetto, GIA' REALIZZATO E SPERIMENTATO CON SUCCESSO da una EQUIPE di scienziati svizzeri e spagnoli. Si tratta di un sistema rivoluzionario. IN PRATICA, IL PAZIENTE FA UN CASCO CON UNA SERIE DI ELETTRODI: in questo modo i messaggi del cervello vengono inviati a un computer che li elabora e li trasmette alla sedia a rotelle motorizzate. Secondo il settimanale britannico NEW SCIENTIST basta un allenamento di tre giorni per permettere al paziente di controllare questo speciale sistema di guida. Per adesso sono solo tre i comandi tra cui il paziente può scegliere ma tanto basta per suscitare quanto meno curiosità. "Gira a sinistra", "gira a destra", "vai dritto": ognuno di questi pensieri GENERRA UNA PARTICOLARRE ATTIVITA' MENTALE, che un software riesce a tradurre in un ordine da dare alla sedia a rotelle. E non solo: GRAZIE A UN SISTEMA DI SENSORI INFRAROSSI, il computer non solo riesce a individuare eventuali ostacoli, come una sedia o un muro, ma anche a evitarli".

Questa è una tipica applicazione sanitaria-commerciale con due scopi:
a) Economico
b) Di legittimazione di certe "ricerche".

E' evidente che alcune cose l'articolo citato NON DICE, o dice tra le righe solo PER CHI SA LEGGERE:

1. Hanno applicato la tecnologia di lettura dell'encefalogramma ad un oggetto esterno portatile (un casco).
2. Hanno imparato ad addestrare un computer a riconoscere una certa sequenza o insieme di movimenti di accensione di neuroni e neurostrasmettitori cerebrali in soli tre giorni.
Cioè in soli tre giorni possono avere una triplice chiave di accesso alla vostra mente.
3. Pare che i codici di riconoscimento di un dato comando di pensiero, - non è detto in quale lingua il soggetto abbia pensato - sia uguale o comunque riconoscibile a quella di altre persone. Ma questo l'articolo non lo dice. Mentre è evidente che hanno fatto le ricerche su più persone.
4. Il pensiero "esce" dalla mente, anche se per pochi millimetri o centimetri. Quindi occorerà iniziare a produrre caschi di protezione antilettura del pensiero, magari in materiali anti-elettromagnetici. A BIELLA un laboratorio di ricerca dell'industria tessile del CNR sta studiando materiali anti-elettromagnetici per i tessuti.
5. E' possibile che questa EQUIPE sia quella che lavora di concerto a qualche servizio segreto nel torturare i prigionieri (e il sottoscritto) sottoposti a tale trattamento, qualora non sia usato su di essi (e sul sottoscritto) già il sistema M.K.Ultra già rodato e sperimentato su detenuti USA nel '91-'95.

Quello che è strabiliante è che il "Corriere della Sera" faccia credere al lettore che senza il microchip nella testa (di cui evidentemente non si parla molto) sia possibile questa lettura, come fosse una novità.
Indipendentemente dal fatto che in Giappone, Germania, Italia ed altrove Inghilterra compresa, vi sono ricerche in genere finanziate da case farmaceutiche (come Glaxo) da enti di ricerca e attuate in ospedali (come il Besta di Milano) e centri di ricerca universitari (come Torino, e forse Padova dove l'università porta avanti una ricerca con Amplifon di cui ho avuto stringate notizie un anno fa senza più saperne nulla - chi ne sapesse qualcosa me lo faccia sapere - ), occorre precisare che un differenziale di potenziale come quello creato elettricamente dal fuoco o di natura originale della persona, può dare luogo ad intercettazione delle onde cerebrali frammiste all'alone (aura) di radiazioni infrarosse che ognuno di noi emana.
Queste ricerche rendono tutti noi meno liberi, può controllabili.
Le sperimentazioni come quelle attuate su di me uccidono l'umanità.
Quando è il Direttore di questo Istituto od un Magistrato si decideranno a dare l'ordine alla polizia postale o giudiziaria di venire a fare un controllo sulla mia persona per stabilire se le denunce nel mio caso sono veritiere e corrette per quanto riguarda la presenza di un radiotrasmettitore nelle regioni uditive?
Perché se non c'è nessun microchip, significa che già esistono sistemi di intercettazione tali da impedire alle persone il libero pensiero, oltre che a "parlare" alla mente di chiunque, torturandolo.
Ribadisco che questa questione è cento volte più importante, nel "caso" della mia carcerazione, della questione di Strasburgo, che è pure molto importante politicamente e per quanto attiene ai "diritti formali" nel regime borghese.
Ribadisco la determinazione a lottare (continuo lo sciopero della fame a singhiozzo di tre giorni la settimana iniziato il 30.6 dopo due mesi quasi di sciopero ininterrotto).
Ribadisco il ringraziamento a quanti/e mi esprimono solidarietà.
Chiedo l'istituzione di un fondo per acquistare un sintonizzatore universale da consegnare al mio avvocato con il quale lui, come atto difensivo o uno psichiatra, previo addestramento all'uso, possano verificare le cose sulla mia persona, vista la latitanza istituzionale.

Saluti comunisti
Paolo Dorigo, militante comunista prigioniero
CR Spoleto E.I.V. 24.7.2003




New Scientist
Wheelchair moves at the speed of thought
http://www.newscientist.com/news/news.jsp?id=ns99993967

Traduzione non ufficiale a cura di P.Dorigo
http://www.paolodorigo.it/stampa/newscientist7_03.html



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