dai funerali di Huambo, martedì14 agosto a Viterbo, reparto cremazione

 

Lunedì 13 agosto con la dignità con la quale è vissuto, è morto, colpito da
un male incurabile, Antonio Paolo Rollo, 55 anni, dai più conosciuto come
Huambo, fondatore con la compagna Vittoria de "L'Avamposto degli
Incompatibili", militante per l'Autonomia di Classe, comunista.

I compagni e le compagne di Roma e Viterbo lo ricordano per la passione, la
costanza e la coerenza con le quali ha combattuto negli anni, in tutta
Italia, contro lo Stato e il Capitale, in tutte le loro manifestazioni.
Onore a te compagno Huambo, tu sei in noi

 

Il ricordo di Vittoria

 Lunedì 13 agosto Antonio detto Huambo ha lasciato la sua vita indisponente
 e combattiva.
 Io parlerò, come ai sui funerali, di questi sette mesi e mezzo del suo
 calvario, perché sono la più grande lezione di forza che Antonio ha
 lasciato.
 Ha combattuto questo ultimo nemico come tutti gli altri con forza, senza
 paura, e senza lacrime, affrontandolo a viso aperto, ha continuato a
 partecipare alla vita politica e a quella sociale fino all'ultimo, senza
 segni di cedimento, con il suo viso sempre sereno, e confortando i
 compagni di sventura che erano afflitti dal suo stesso male.
 Perché questo è il significato della vita di Antonio: le pene le
 sofferenze degli altri contavano più delle pene e delle sofferenze che
 toccavano a
 lui.
 Anche la repressione che
 subivano gli altri compagni per lui era più straziante della repressione
 che ha subito lui.
 Abbiamo vissuto questi quasi venticinque anni insieme ed è stato bello,
 alla faccia di tutti i sepolcri imbiancati
 che cianciano di fedeltà, famiglia e sacralità di vincoli e che non sanno
 poi
 cosa veramente significa la condivisone delle passioni.
 Un abbraccio a tutti i compagni che hanno mandato la loro partecipazione
 sincera al mio dolore
 vittoria
 la compagna di Huambo

 

 

Dopo i funerali sono state viste auto ed agenti ROS e Digos che, come nelle loro migliori tradizioni, evidentemente erano sul posto per prendere le targhe dei mezzi. Allontanati dai compagni i secondi ed andatesene i primi, quelli della Digos sono tornati in forze alla fine del funerale per identificare i compagni e compagne che se ne stavano andando.

sgherri, siete senza dignità, non la conoscete l’obiezione di coscienza ?

 

morte al fascismo !