XIV. DELLA PRIGIONIA E DELLA SOLIDARIETA’ DI CLASSE

Se il futuro è allora frutto dell’esperienza, da parte mia questo si concretizza, come comunista, come antimperialista, come rivoluzionario e come internazionalista, come prigioniero e come proletario (NOTA 31), dentro la solidarietà che non viene meno verso altri rivoluzionari, purché non vi sia imposizione a-dialettica di proposta politica. Perché la verifica della bontà del progetto rivoluzionario appartiene ad ogni proletario, e perché ogni proletario ha il diritto-dovere a partecipare criticamente alla costruzione rivoluzionaria.

Per questo colloco e qualifico con questo contributo la mia militanza dentro il sentietro luminoso della nuova grande ondata della rivoluzione proletaria mondiale che Mao Tse-Tung ha prefigurato, in termini di identità politica, ideologica e militante verso la costruzione del partito comunista nel nostro paese fondato sul bilancio dell’esperienza specifica nel nostro paese e sul marxismo-leninismo-maoismo. In questo senso la resistenza che oppongo a chi mi tortura con strumenti tecnologici inediti in Italia, dal maggio 2002 esplicitamente e, a mia insaputa, sin dal 1996, è orientata a rifiutare e demolire le numerose provocazioni che mi vengono rivolte con “forme comunicative” atte a farmi assumere atteggiamenti di desolidarizzazione verso gli altri prigionieri rivoluzionari e verso la classe allo scopo di “trasformarmi” nel mio contrario. Pia illusione, poiché la strenua lotta che conduco, non priva di molte espressioni di solidarietà della classe proletaria, è ora giunta ad una tappa decisiva onde portare alla sconfitta quei corpi speciali che con dispregio totale di ogni legge ed ordinamento oltre che della Costituzione che affermano di servire, torturano la mia mente senza sosta da due anni, così come quelle di molti altri proletari prigionieri nelle carceri speciali, con l’ottenimento della pubblicazione sui media della verità circa l’utilizzo di questi strumenti di controllo mentale e gli accertamenti tecnici e sanitari che permettano l’asportazione di quanto mi è stato fraudolentemente innestato nel capo durante un’operazione chirurgica in anestesia totale in detenzione a cui non fu permesso di partecipare ad alcun mio familiare.

Non riconosco alcun diritto a processarmi ai torturatori clandestini della borghesia imperialista che si affollano nella mia mente e nel mio udito (con una molteplicità di voci maschili e femminili di diverse età affermantesi le più diverse identità anche contraddittorie le une alle altre a dimostrazione del fatto che potrebbe trattarsi di organi illegali oltre che criminali che perseguono essenzialmente l’obiettivo di portarmi alla pazzia ed alla spersonalizzazione, come probabilmente hanno fatto in molti altri casi ed anche nel caso del collaborazionista tunisino -anch’esso oggetto di un ricovero di due giorni in coma nel novembre 2001 mentre si trovava in isolamento dopo uno scontro con agenti di custodia- e recentemente utilizzato per una campagna mediatica di provocazione avviata -e subito interrotta- dall’organo di disinformazione “Corriere della sera” il 25 marzo scorso). Non riconosco alcun diritto a mantenermi sequestrato in carcere da parte dello Stato italiano da oltre 10 anni e mezzo sulla base di una condanna che la Commissione Europea dei Diritti dell’Uomo (certo non accusabile di fiancheggiare il “terrorismo”) ha sancito “iniqua” e contraria alle convenzioni sottoscritte anche dall’Italia.

Non riconosco alcun diritto all’occupazione del suolo del mio paese alle truppe militari americane, alle quali rivendico il diritto alla Resistenza sia contro la guerra imperialista che da queste basi trae alimentazione sia contro la dipendenza politica ed il ricatto permanente che ne consegue, come se il nostro Paese non avesse pagato il suo riscatto dall’onta del fascismo con il sangue versato dal popolo e dai partigiani nella Resistenza dal 1943 fino al dopoguerra inoltrato.

Faccio appello al rispetto della convenzione di Ginevra qualora le miserabili minacce di chi mi tortura e tortura molti altri prigionieri, con mezzi tecnologici d’avanguardia fors’anche satellitari, di portarmi in catene a Guantanamo, non fossero solo delle battute di spirito di questi infami per cercare di fiaccare la mia resistenza. Si illudano pure. Il compagno qui presente non ha nulla a che spartire con fascisti, nazisti, imperialisti yankee e di qualsiasi altra potenza, e pensa che sia Diritto del proletariato italiano e del popolo italiano sotto la sua guida classista d’avanguardia, applicare il diritto alla Resistenza che persino la Costituzione borghese prevede verso quelle derive autoritarie che, come oggi, fanno perdere la bussola a chi detiene il potere grazie a stragi, montature e terrorismo quotidiano contro gli sfruttati e gli oppressi.

 

MORTE AI TORTURATORI, CHE USINO MEZZI “USUALI” O TECNOLOGICI DI CONTROLLO MENTALE !

MORTE AL NUOVO FASCISMO “BI-PARTISAN” ITALIANO DELL’EMERGENZA E DELLA GUERRA AI PROLETARI !

VIVA LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALISTA VERSO I PRIGIONIERI POLITICI E DI GUERRA, COMUNISTI, ANARCHICI, ANTIFASCISTI ED ANTIMPERIALISTI DI TUTTO IL MONDO !

CHIUSURA DI TUTTI I CAMPI DI CONCENTRAMENTO NEL MONDO, DA QUELLI PIÙ NOTI DEL CALLAO IN PERÙ, DI GUANTANAMO E DELLE MALDIVE GESTITI DALLA CIA, A QUELLI DELL’ OCCUPAZIONE IMPERIALISTA IN IRAQ ED AFGHANISTAN, A QUELLI SEGRETI DEI SIONISTI IN PALESTINA !

CHIUSURA DELLE BASI MILITARI, AEREE, MISSILISTICHE E NAVALI DEGLI USA IN ITALIA COME IN TUTTO IL MONDO E RITORNO IN PATRIA DELLE TRUPPE YANKEE !

SCIOGLIMENTO DELL’ANONIMA ASSASSINI DELLA NATO RESPONSABILE DEI BOMBARDAMENTI IN JUGOSLAVIA !

COSTRUIAMO NELLA NOSTRA AREA GEOPOLITICA EUROPA-MEDITERRANEO-MEDIO ORIENTE L’UNITA’ DELLE MASSE POPOLARI CONTRO LA DERIVA MILITARISTA DEGLI STATI IMPERIALISTI !

VIVA LA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO PALESTINESE CONTRO IL SIONISMO IMPERIALISTA ASSASSINO ! LIBERTA’ PER TUTTI I PRIGIONIERI E LE PRIGIONIERE PALESTINESI NELLE CARCERI, ANCHE SEGRETE, DEL POTERE DI OCCUPAZIONE SIONISTA ! LIBERTÀ PER TUTTI I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI E PER TUTTE LE PRIGIONIERE RIVOLUZIONARIE DEL MONDO !

VIVA LA LOTTA DI LIBERAZIONE DEL POPOLO BASCO E DI TUTTI I POPOLI OPPRESSI D’EUROPA (IRLANDA, CORSICA, SARDEGNA, ECC.) !

VIVA LA LOTTA DEI PRIGIONIERI E DELLE PRIGIONIERE RIVOLUZIONARI/E IN TURCHIA CONTRO LA TORTURA DELLE CELLE F-TYPE !

VIVA LA GUERRA POPOLARE IN TURCHIA E KURDISTAN !

VIVA LA GUERRA POPOLARE IN NEPAL GUIDATA DAL PARTITO COMUNISTA (MAOISTA) !

VIVA LA GUERRA POPOLARE IN PERÙ, FARO DELLA RIVOLUZIONE PROLETARIA MONDIALE, GUIDATA DAL PARTITO COMUNISTA DEL PERÙ E DAL PODEROSO ED INVINCIBILE PENSIERO GONZALO !

VIVA LA GUERRA POPOLARE NELLE FILIPPINE, IN BANGLADESH, INDIA, BUTHAN, MESSICO, GUIDATE DA PARTITI COMUNISTI MAOISTI E DA ESERCITI POPOLARI RADICATI TRA LE MASSE !

VIVA LA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL RIVOLUZIONARIO PRIGIONIERO, 19 GIUGNO, ANNIVERSARIO DELL’EROICA LOTTA DEI COMBATTENTI E DEI COMUNISTI MARXISTI-LENINISTI-MAOISTI PERUVIANI NELLE CARCERI DEL CALLAO, LURIGANCHO E SANTA BARBARA IL 19 GIUGNO 1986 !

ONORE A TUTTI I COMPAGNI ED I COMBATTENTI COMUNISTI, ANARCHICI, ANTIFASCISTI, ANTIMPERIALISTI CADUTI COMBATTENDO OD ASSASSINATI DAI FASCISTI E DAGLI IMPERIALISTI !

VIVA LA LOTTA ARMATA PER IL COMUNISMO IN ITALIA, PRATICA DI AVANGUARDIA VERSO LA INELUTTABILE GUERRA POPOLARE ! VIVA LA LIBERTÀ DEI POPOLI !

 

Paolo Dorigo, militante comunista prigioniero marxista-leninista-maoista, 14 maggio 2004 – 29 ottobre 2004 (ultimo aggiornamento 1 ottobre 2006)

 

 

 

 

(INFINE UNA NOTA PER I LETTORI: I PROVOCATORI ANTICOMUNISTI FASCISTI FILOSIONISTI E FILOAMERICANI CHE MI TORTURANO ASSERISCONO CHE LO STUDIO DEL MIO CERVELLO E DEI MIEI PROCESSI MENTALI GLI PERMETTERA’ DI UTILIZZARE I CONTENUTI DEL MIO PENSIERO IN CHIAVE DI PROVOCAZIONE ED INFILTRAZIONE. TALE STUPIDITA’ NON FA COMUNQUE I CONTI CON LA STORIA: FU INFATTI UN PROVOCATORE INFILTRATO NEL PARTITO BOLSCEVICO, (COSI’ COME OGGI QUESTI MAIALI SONO INFILTRATI NELLA MIA TESTA), MALINOVSKJI, A DOVER FARE COSI’ TANTA PROPAGANDA PER MASCHERARE LA SUA ESSENZA CONTRORIVOLUZIONARIA, DA NON RIUSCIRE NEL COMPITO CUI ERA DESTINATO, DI IMPEDIRE AL PROCESSO STORICO DI SVOLGERSI NELLA INEVITABILE DIREZIONE)