Dove era presente "Prima Linea" ?

Tra i militanti studenti ricchi di Torino, tra gli operai di Sesto S.Giovanni (ma solo nella prima fase), in circoli giovanili non marxisti-leninisti, e poi là dove era dominante il revisionismo picista: Bologna, Firenze; inoltre, in misura minore, a Napoli, Roma e in Puglia; aree in qualche modo ideologicamente vicine a "Prima Linea" erano state in Calabria, e in misura minore a Brescia, Varese, Bergamo, Genova.

Sostanzialmente, la linea di "Prima Linea" feticizzava l'idea delle milizie operaie nella prima fase, per poi, persi gli operai, spostarla in una forma militarista, concorrenziale alle Brigate Rosse, e ideologicamente, riconducibile al cosiddetto "revisionismo armato". Forse, qualche tentativo "Prima Linea" fece a Vicenza, e a Venezia un loro "capo" latitante, tale "sergio segio" futuro socio del noto "cusani", fu indagato per delle rapine nei primi anni '80, nello stesso periodo in cui a Venezia pare fossero ospiti anche quelli dei "Nar", anche loro impegnati in facili "prelievi" senza auto rubate a dar fastidio con difficili inseguimenti.

Poi, "Prima Linea" sopravvisse per un anno o due con la sigla dei "Colp", difficile ed ardua mediazione politica tra l'ipotesi rivoluzionaria e l'ipotesi "feticistica" del proletariato "extralegale"

L'intellettuale e giudice Emilio Alessandrini dava fastidio.

Quindi i signorini come Donat Cattin jr, dovettero "intervenire", mettendo a ferro e fuoco il centro di Milano.

In realtà uccisero un giudice perché era come un loro parente, era come una "spina nel fianco". Ma era anche uno che era stato avversato dal potere per le indagini sulla strage di Piazza Fontana.

Ecco un francobollo, con timbratura semanticamente interessante, che riporta il volto di Emilio Alessandrini, ucciso nel 1979 dai fascisti di "Prima Linea":