GUGLIELMO CUOR DI LEONE

Lunedì 1° ottobre i sindacati confederali - segnatamente Gianni Rinaldini, segretario nazionale della Fiom, in rappresentanza della Cgil, e Luigi Angeletti, segretario generale della Uil - sono tornati alla Fiat Mirafiori a Torino per ‘tastare il polso’ agli operai della più grande fabbrica italiana in vista del prossimo referendum - che si terrà dall’8 al 10 ottobre prossimi - sui famigerati accordi di luglio, quelli concernenti il protocollo sul lavoro e il benessere. A dicembre scorso i segretari di Cgil-Cisl-Uil furono sonoramente contestati, in occasione della loro calata alla stessa fabbrica, ed i giornali nazionali ne diedero ampio risalto. Questa volta, prevedendo reazioni simili da parte degli operai - puntualmente verificatesi, i burocrati della triade hanno pensato bene di tenere l’assemblea a porte chiuse, in modo da poter poi ridimensionare al massimo gli effetti della contestazione. Inoltre il segretario generale della Cgil - l’ex socialista craxiano Guglielmo Epifani - non si è neppure presentato, preferendo evitare di essere nuovamente subissato dai fischi, ed ha inviato in sua vece un leader sindacale molto vicino alla cosiddetta “sinistra radicale”, pensando in questo modo di rendere maggiormente accondiscendente l’uditorio nei confronti del sindacato; l’obiettivo non dichiarato ma evidente era quello di non dare l’immagine che la maggioranza schiacciante delle maestranze alla Fiat Mirafiori è schierata apertamente per il NO e non intende farsi nuovamente abbindolare da false promesse. Occorre veramente fare i complimenti a questo uomo tutto di un pezzo: per far vincere il sì sta facendo qualunque cosa, compreso vietare ai sostenitori del NO di andare ad argomentare e sostenere le proprie ragioni nelle assemblee, alla faccia della democrazia; inoltre, pur andando a sbandierare in giro di essere assolutamente certo della vittoria del sì, non va dove vedrebbe che non è così certa la sua affermazione, anche e soprattutto per evitare di essere contestato: non male per uno che ha aderito al Partito democratico, la democrazia non sa neanche dove sta di casa! Per parte nostra non possiamo che dare indicazione di andare tutti a votare per sostenere le ragioni del NO a questa ennesima truffa ai danni dei lavoratori.

Torino, 02 ottobre 2007