In questo finir di decennio nero, qualcosa di positivo... c'è meno spazio per le litanie provenienti dalle carceri.

Infatti tutti-e hanno chiaro nel proletariato, che la "libertà" non esiste, e che a volte certi diritti sono più tutelati dentro che "fuori".

Diceva un giovane comunista combattente prigioniero ad Emilio Vesce nel lontano 1987, al Vesce che gli chiedeva quanto gli pesasse la mancanza di libertà. "Fuori è un carcere pure, solo più grande".

Ora possiamo forse in questo decennio ringraziare dovutamente i traditori del bel progresso che ci troviamo tra le mani.

I traditori che tacciono delle torture tecnologiche.

I "pentiti".

Quelli che si sono "dissociati".

Quelli che sono andati in tivvù con la "soluzione politica".

Quelli che sono usciti con la "buona condotta" e con la "grazia".

Quelli che han collaborato con le guardie affinché ci fosse un suicidato in più, e poi lo compatiscono "poverino".

Quelli che hanno scritto queste leggi (Kossiga+, Marco Boato, Gozzini+). Rigraziamo anche quelli che non sono più tra noi, chissà se ci sentono all'inferno.

Quelli-e che vanno nelle galere a fare i corsi di alfabetizzazione informatica.

Quelli-e che ci vanno a portare illusioni.

Quelli-e che ci vanno per portar fuori pizzini e calunnie.

Quelli-e che ci vanno per concorso a fare gli aguzzini in guanti bianchi.

Li ringraziamo, e ci auguriamo che le galere esplodano, cosicché possa esplodere finalmente tutto. Evidentemente infatti gli studenti da soli non bastano.