Chi è che nel 1992 (e prima) ha voluto le RSU per affossare i CONSIGLI DI FABBRICA ?

Chi è che si è servito di consulenti e professori per ridurre e contenere il costo del lavoro in misura mediata ?

Chi è che ha messo al centro il suo rapporto con la CISL per equivalenza alla politica del partito di maggioranza nel sindacato ?

Chi è che demonizza ad ogni occasione e pure dà dei "terroristi" a compagni che la pensano ben diversamente, sul diritto della CLASSE di decidere, disporre, organizzare, per e verso una nuova società ?

Chi è che ordina ai propri legali di rifiutare l'assistenza legale ai sindacati autorganizzati in campo giuslavorista ?

Chi  che monopolizza la stampa locale censurando le notizie relative all'autorganizzazione di classe ?

E' la CGIL, che quindi NON può legittimamente sostenere OGGI di essere IL/UN sindacato di classe, anche se certamente in molte zone del paese ancora non vi è una alternativa, NE' PUO' INGANNARCI ANCORA SU CISL/UIL/UGL, che li conosciamo bene, ma che non ci facciamo ingannare.

Ciò nonostante, (17.9.2009)

riceviamo e pubblichiamo

Le ceneri di CISL, UIL, UGL

  

IAL CISL. Cerkala. Rinvio al giudizio. Miliardi da Fondo Europeo. Rinvio al loro giudizio. Da uomini sopra le parti. Ma sapeva tuo segretario generale cattokonfindustriale? Rinvio al giudizio generale. Dalle tue parti si dice di un funerale. Potrebbe apparire la verità. Apparizione. Mirakolo. Adesso invoki Unità Sindacale. La tua exit strategy. Non si esce da una bara. E’ tuo il funerale. Io assisto. Desisto, dai tuoi iscritti. Tesserati. Tasserati dalle tue ignobili scelte. Pagate da Fondi Europei. E poi invokavi Dio. E firmavi 15 aprile 2009, il tuo akkordo separato, su mio contratto di vita. Akkordo in Re minore. Io instabile. Tu stabile. Tu stabilità. Tuo Patto Stabilità. Patto Atlantiko. Patto Varsavia. Tu Solidarnosch. A vita sto salendo su una croce che mi attende. Ora tu, stai salendo sulla tua kroce. La troverai okkupata. Da duemila anni. Ma non te ne sei mai akkorto. Ora sta a te il feretro. Saremo in fila. Kuestura, arresta questo flusso. Di sangue. Il tuo laccio per il mio regno. Krematori forni. La strega kattiva. Hansel e Gretel mi sono akkanto. Io, briciolo di pane. Vedo Gretel. Spinge la strega kattiva. Brucia la strega kattiva. Restano le ceneri. Io kome Gretel. Io kome Gretel. Kome ceneri resteranno le tue. Nel bosko sfuggo al buio della tua ombra. Mi lascerai un olokausto di dottrine e lattrine. Olokausto di lingue infette. Ma io sto evadendo. Il tuo massacro ke hai cerkato e kostruito per tutti questi anni. Io sto invadendo, il tuo campo cimiteriale. Urino sui tuoi fiori finti. Sputo sulla tua kroce di plastika. Una skarpa nei katini delle tombe. Essikati dal sole. Bagno di folle ti attende. Baceremo la tua bara. Sarò black block della tua anima. Sacerdoti di Konfindustria butteranno incenso. Sul passato. Qui non sei passato. Qui ci sono io. Inkatenato. Futuro. Futuro prossimo. Per il mio prossimo. Io strangolerò la tua serpe. Io non ho paura. Io sono già avvelenato. Io non ho paura. Del destino. Mio destino. Ke se anke mi resta poko tempo, io comunkue ormai, krepo ridendo.

 

 

16 settembre 2009                                                   Giuliano Bugani

                                                                          operaio, giornalista, poeta