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9 giugno 2011 - Per la quarta volta in meno di due anni una forza di polizia (due volte la Digos) si presenta senza mandato a chiedere di Paolo a sua moglie, che è tuttora in attesa, dopo oltre 4 anni dal matrimonio, della cittadinanza italiana, e quindi si preoccupa ulteriormente oltre quanto già non sia legittimata a fare dalla condizione di persecuzione permanente vissuta da Paolo. In tutti i casi si è trattato poi di comunicazioni che dovevano essere notificate e che potevano benissimo essere inviate per posta. In tutti i casi la "visita" è avvenuta SUBITO DOPO che Paolo aveva lasciato la sua abitazione per recarsi al lavoro sindacale. Nonostante la Digos conosca benissimo il suo numero di cellulare, si sono astenuti dal cercarlo telefonicamente e da lasciare qualsivoglia notifica nelle mani della moglie. Questo è un metodo provocatorio che non ottiene altro che significare la mancanza di rispetto per le formalità richieste alle notifiche e comunicazioni. Casa di Paolo Dorigo appartiene a Paolo a sua moglie ed al Proletariato, non certo allo Stato fascista !