Festa di compleanno di Usciamo dal silenzio o "festa" alle donne ?

ANCORA UNA VOLTA CI INDIGNAMO !
ANCORA UNA VOLTA CI RIBELLIAMO !
ANCORA UNA VOLTA DICIAMO NON IN NOSTRO NOME !

Il 5 gennaio sulla pagina milanese del manifesto è uscito un appello de Usciamo dal silenzio, dal titolo esplicativo "E se festeggiassimo il 14 gennaio?", in cui il "gruppo originario" propone, appunto, di festeggiare l’anniversario della grande e bella manifestazione del 14 gennaio del 2006.

Con rammarico hanno dovuto annunciare che non si è riuscite ad organizzare la festa, fino ad arrivare a promuovere una "manifestazione" "virtuale" sul sito.

Ci sembra che questa sia l’estrema conseguenza di una parabola discendente che era già nelle corde, si era già palesata nelle modalità di costruzione della manifestazione del 14 gennaio e, poi, all’indomani della grande e bella manifestazione il "gruppo originario" si era prontamente adoperato per incanalare la nuova mobilitazione delle donne in senso solamente elettoralistico.

Anzi, ha fatto qualcosa di più e peggio: ha cercato di affossare, di fatto, la nuova, grande, anche se ancora embrionale, mobilitazione delle donne, canalizzandola in un percorso filo istituzionale, strumentalizzandola per i propri obiettivi elettorali, così come hanno trasformato l8 marzo, giornata simbolo delle lotte delle donne, in una giornata della mediazione, della delega e della ricerca di legittimazione istituzionale.

Ma, anche questo che potrebbe apparire un dato marginale il non essere riuscite ad organizzare la festa-, sia una dimostrazione che solo la partecipazione diretta e organizzata delle donne sia la forza materiale necessaria per ogni cambiamento.

Anche questo esempio dimostra come l’ideologia, la pratica e la politica di Usciamo dal silenzio sia perdente per le proletarie, le giovani, le operaie, ma anche per le stesse donne de Usciamo dal silenzio.

LE PROLETARIE LE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI DONNE SCESE IN PIAZZA IL 14 GENNAIO A MILANO- QUELLE CHE SONO SCESE IN PIAZZA, POI, A NAPOLI, MA ANCHE A VENEZIA E IL 25 NOVEMBRE A BOLOGNA, ROMA, PALERMO, NAPOLI ( a Milano, invece di chiamare alla lotta si è fatta la Kermesse) HANNO MOSTRATO LIMPELLENZA E LA NECESSITA DI UNA RIPRESA A TUTTO CAMPO DELLE LOTTE DELLE DONNE A LIVELLO NAZIONALE, PER BATTERSI CONTRO UNA CONDIZIONE CHE DIVENTA SEMPRE PIU INSOPPORTABILE, SOPRATTUTTO PER LE OPERAIE, LE LAVORATRICI, MA ANCHE PER LE GIOVANI.

Tutte noi non abbiamo nulla da festeggiare, ma tanto da lottare contro questo marcio sistema da cui riceviamo odiosa oppressione, fatica, miseria e sfruttamento. La lunga sequela di stupri, violenze, sino all’omicidio, sempre più spesso tra le mura domestiche, gli odiosi e sempre più aggressivi attacchi al diritto d’aborto, le politiche familiste, che spianano la strada agli attacchi alle donne, le discriminazioni e le molestie sui luoghi di lavoro- stanno lì a chiamarci continuamente alla lotta, altro che festa!

Purtroppo, invece, ancora una volta dobbiamo occuparci di contrastare sul campo quante affondano e, in questo modo infangano, la consapevolezza della necessità della lotta, questo occorre valorizzare, aiutare a crescere ed elevare.

E non possiamo esimerci dal fare appello a quante giustamente e con rabbia dicono noi non ci stiamo, ad unirsi in questa lotta di vitale importanza per affermare la politica, la pratica e l’ideologia che oggi servono. Perché siamo scese e continuiamo a scendere in piazza per lottare e cambiare lo stato di cose presenti, non per abbandonare ed affossare la lotta.

Per questo diciamo che occorre un movimento femminista proletario rivoluzionario

Movimento femminista proletario rivoluzionario

Milano- Bergamo

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cell:333/9415168
Milano, 14/01/07