Pagina relativa alle forze politiche e sociali ed
al loro silenzio o menzogna o sabotaggio alle nostre denunce contro le armi
elettroniche-mentali e le pratiche di violenza permanente fisiologica e
psicologica con danni sia psichici che fisici e sociali e anche malattie e
morte, chiamate torture tecnologiche ossia principalmente il controllo ed
interferenza mentale totale o parziale e le torture a distanza.
14-3-2008 -24-4-2008
LA MAFIA FA PASSARE PER PAZZI NEI PAESI DEL SUD LE PERSONE SCOMODE CHE NON SI
POSSONO UCCIDERE.
LA CHIESA FACEVA LO STESSO CON QUELLI CHE NON SI POTEVANO ARRESTARE, NEI
PAESI DI CAMPAGNA E MONTAGNA.
OGGI LO FA ANCHE LA "SINISTRA". E I RISULTATI SI SONO VISTI, CON
LA COMPRENSIONE E IL NON VOTO DI TANTI CITTADINI. PERCHE' LE IDEE VENGONO DALLA
PRATICA SOCIALE, E NON VICEVERSA.
Aggiornamento della pagina http://www.paolodorigo.it/NONCIHANNORISPOSTO.htm
http://www.paolodorigo.it/PaoloDorigo.htm
Curriculum vitae del capro espiatorio di Stato e falsa rivolzione (LOD
carcerarie e loro aree)
- Ministro delle
comunicazioni Gasparri, ex fascista del MSI, dirigente di AN,
membro del "polo", "casa" o "partito" della
"libertà", ottobre 2004, ad una tv laziale privata dichiara che
le denunce del Dorigo non sono da prendere in considerazione perché è
"pazzo".
- Dr.Mauro Palma,
Antigone, Comitato di Prevenzione contro la Tortura (del Consiglio
d'Europa) non risponde ai nostri appelli e continua a silenziare le nostre
denunce in ambito dei suoi rapporti annuali, sin dal giugno 2003
allorquando diffamò il militante comunista prigioniero Paolo Dorigo (che
denunciava queste torture dal maggio 2002) dichiarandolo per iscritto in
un documento di Antigone come affetto da problemi psichici.
- Dr.ssa Rossella Soffio,
sostituto procuratore della Repubblica di Biella, dopo aver ascoltato i
dettagli di una denuncia di Paolo Dorigo relativa ad abusi sistematici nel
carcere di Biella, ed aver trascurato quasi totalmente di interrogarlo
circa le torture mentali, dopo aver promesso all'avv.Paolo Favini che
avrebbe preso in considerazione la istanza di perizia sulla
trasmissibilità radio anomala del Dorigo, provvedeva a chiedere perizia
psichiatrica, che veniva rifiutata dal gip, e successivamente godeva
dell'accettazione del Dorigo a consulenza psichiatrica, la quale veniva da
lei data in consegna ad uno psichiatra giovane di Ferrara, che per darsi
arie di conoscere la materia citava il Moretti Mario nelle sue noterelle,
il quale psichiatra, contrariamente al parere del perito Paladini di
Livorno, e degli psichiatri carcerari Comite Mascambruno e Taburni,
dichiarava essere il Dorigo oggetto di psicosi ma non sapendo indicare a
"quale" psicosi ! Quindi la Soffio chiedeva l'archiviazione, che
fino all'ultimo trovando oppositivi il Dorigo e l'avv.Battain di Venezia,
pareva sarebbe stata rifiutata dal gip, che però alla fine archivia
(gennaio 2004).
- L'Università di Padova non
dà risposte nel merito. Paolo Sacchetto, editore e vittima di torture
tecnologiche, nell'aprile 2007 propose poi a Dorigo un colloquio,
dal Dorigo rifiutato, con Oddone Longo, professore noto e membro
con Cacciari e W.Dorigo negli anni '80 dell'Istituto Gramsci del Veneto,
ed esperto di cibernetica a Padova e Trieste, che fu anche colpito dalla
lotta armata dei Collettivi politici veneti negli anni '70. All'Università
di Padova apparteneva la "psicologa" di cui Dorigo non ricorda
il cognome, ma che ricorda iniziava per M., recatasi "su
richiesta del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria" in
compagnia di altra "ricercatrice" alla metà di gennaio 1996
all'ospedale CTO di Torino reparto grandi ustionati al cospetto del
Dorigo, dopo una settimana circa dall'operazione di innesto ed
escaractomia per le ustioni di 2° e 3° grado riportate dal Dorigo in una
azione autolesionista con il fuoco nel carcere speciale di Novara sul 9%
del corpo (collo, spalle, mani, viso). Psicologa che attivò uno strano
telecomando nel momento di andarsene, dopo pochi minuti di farsa (il vero
motivo era appunto l'attivazione degli elettrodi). All'Università di
Padova collaborava anche Samantha Scuderi, laureanda di Pistoia in
quel di Firenze, in collegamento con psichiatria di Perugia, che il
vicedirettore di Spoleto, dr.Forgione (di Reggio Emilia),
presentava del tutto arbitrariamente al Dorigo alla fine di giugno 2002,
appena arrivato a Spoleto, proponendogli di aderire ad una ricerca con la
stessa, offerta che Dorigo rifiutò, pur successivamente chiedendo alcuni
colloqui con la stessa (nel corso dei quali differentemente da tutti gli
altri detenuti di Spoleto "intervistati" rifiutò sia il test di
Rorschach sia l' "intervista"). La stessa non si curava più
successivamente di cercare dialogo con il Dorigo, nonostante si sia detta
interessata alla sua Controinchiesta (agosto 2002) allora alla 1a
edizione. Successivamente il prof.Turchi veniva contattato dal
Dorigo poiché lo stesso nell'aprile 2001 avendo richiesto ed ottenuto di
consultare il proprio fascicolo penitenziario (una dozzina di faldoni, in
realtà mostratigli solo 4-5) aveva notato che una certa Antonella
Fontanella laureanda a Padova all'università di psicologia con lo
stesso relatore, Turchi, aveva chiesto un colloquio con il Dorigo sia al dr.Pomarici
(? che non ha mai contestato al Dorigo alcun reato) sia al direttore di
Opera dell'epoca dr.Mellace (ex commissario di ps, poi direttore di
Voghera dopo Fabozzi), colloquio del quale il Dorigo non aveva mai saputo
nulla prima di ritrovare queste carte. Quindi consultato il Turchi, lo
stesso scriveva che la Fontanella poi aveva fatto altra tesi, e comunque
gli inviava copia della prima parte di altra tesi riguardante devianza ed
intervento psicologico, tesi che Dorigo si guardava poi bene dal leggere, ovviamente.
A pedagogia dell'Università di Padova si era laureata la madre del Dorigo
nel 1974 con il prof.Guido Petter, altro colpito dalla lotta armata
negli anni '70, dirigente locale del Pci e anche attualmente collaboratore
con il "Calendario del popolo" di Teti. Ciononostante Paolo non
ha mai avuto alcun rapporto con la canea revisionista padovana dei
testimoni del 7 aprile ed accusatori del pci come Severino Galante
che usarono la magistratura e non la linea di massa per sconfiggere una
linea che se era sbagliata era meno sbagliata del loro tradimento del
comunismo, mentre ha di recente conosciuto Nicola Teti.
- il presidente del
consiglio nel 1994-1994, 2001-2006, 2008-2009, Berlusconi, non ha dato
alcuna risposta nel corso del 2004 circa la domanda rivoltagli da Giovanni
Russo Spena sulla veridicità o meno delle accuse di Dorigo. Aziende del
gruppo Mediaset hanno ripetutamente cercato di proporre l'innesto
di microchip identificativi ai propri dipendenti.
- Circa l'on.e poi sen.Giovanni
Russo Spena, leggersi la nota del dicembre 2007 di Paolo Dorigo con la
dichiarazione di Aldo Galvagno di siporcuba.it.
- SLAI Cobas per il sindacato
di classe e l'AVae-m sono senza dubbio le uniche associazioni del Comune
di Mira a non ricevere alcuna mail od alcun invito culturale e sul
lavoro da parte del Comune, alle Biblioteche del quale invece vengono
donate le varie loro pubblicazioni.
- Circa il sen.Daniele
Farina, idem con patate.
- Circa i noglobal, va
detto che Paolo Dorigo prima che il sig.Casarini diventasse
internazionalmente noto, aveva partecipato all'occupazione del centro
sociale in rio Marin a Venezia, Palazzo Cappello, e dopo lo sgombero,
all'incontro in comune degli occupanti con l'allora già sindaco Cacciari.
A parte questo, nessun rapporto politico od umano è intercorso tra Paolo
ed i "noglobal". Per cui nel novembre 2004 quando i
"noglobal" sono andati a fare 2 presidi per lui (in realtà
interni alla gestione istituzionale del caso giudiziario che serviva a
censurarne la lotta contro le torture tecnologiche) Paolo NON ne sapeva
nulla. Né ha mai avuto copia dei volantini diffusi in quella occasione da Casarini,
Tommaso Cacciari e soci. Di recente spesso i manifesti di SLAI
Cobas per il sindacato di classe sono stati coperti da manifestini del
"cs Rivolta" finanziato dalla giunta Cacciari. I
"Noglobal" di Padova e Mestre nascono dall'esperienza di radio
sherwood, che dopo il 1982 viene denunciata ripetutamente da Paolo e da
numerosissimi altri compagni per il suo appoggio alla dissociazione. Per
cui per esempio Paolo viene impedito all'ingresso in villa Franchin nel
settembre 1987 da un militante padovano di radio sherwood con il suo s.o.,
e queste divergenze continuano a pesare ancora oggi. Molti militanti
comunisti sono discriminati con metodo mafioso laddove questo ancora è
praticabile a certi signorini borghesi d'alto lignaggio che volevano
imporre la soluzione politica sulla pelle della classe operaia e del proletariato
rivoluzionario nelle sue espressioni maturate sin dagli anni '60 e '70 nel
Veneto. L'unione successiva con i Verdi, di radio sherwood, testimonia di
questo loro opportunismo. In realtà l'on.Luana Zanella non c'entra nulla
con questi qua, solo si è impegnata, anche lei senza affrontare la
questione della tortura tecnologica, per la liberazione di Paolo Dorigo.
Senza volerlo si è impegnata contro la sua lotta ma lo ha fatto certamente
in buona fede come ha dimostrato di recente di ignorare molte cose circa
l'AVae-m in un recente incontro con Dorigo. Ma la svolta istituzionale del
"noglobal" e la grande pubblicità di cui godono da parte della
catena di Scalfari, che ne fa attualmente un soggetto istituzionale, non
ha di per sé costituito un aiuto alle Vittime di torture tecnologiche, il
che avrebbe invece dovuto avvenire NONOSTANTE le divergenze, che invece
costoro NASCONDONO ai propri giovani militanti, scagliandoli persino a
volte in azioni cruente contro compagne o compagni (Mira occupazione centro
sociale in scuola, Elena, Venezia banchetto di anarchici occupanti case,
S.Margherita, Marghera compagna che affiggeva manifestini di Che fare,
ecc.).
- Rutelli, della
Margherita, ha dichiarato alla stampa nel dicembre 2004 che era ora di
calare il silenzio sul "caso Dorigo". Di recente si è
interessato al DNA in maniera poco consona alle sue origini libertarie.
- Romano Prodi,
incontrato dal padre di Paolo, Wladimiro Dorigo nel dicembre 2005 a
Bologna, nell'ultimo suo spostamento da Venezia prima della morte (a
disposizione degli investigatori gli appunti di Wladimiro Dorigo sulla
questione, del 2004), non ha di fatto disposto alcuna indagine governativa
atta a liberare il figlio del sostenitore dell'Ulivo Wladimiro Dorigo, da
questo sistema di tortura, denunciato dal padre già in pubbliche
interviste televisive nel novembre 2004 andate in onda su tutti i maggiori
telegionali nazionali.
- Graziella Mascia,
on. del Prc nel 2000-2005, non ha mai risposto a Paolo Dorigo circa la sua
nota sull'articolo della Mascia del dicembre 2004 in cui si citava l'uso
del DNA per "TRACCIARE" i sospettati da parte della Procura di
Milano.
- L'on.Diliberto è stato
Ministro della "giustizia" dall'ottobre 1998 (quando promise che
avrebbe abolito l'ergastolo) al ritorno del mostro nel 2000. Ma ha portato
Giancarlo Caselli alla guida del DAP nel 1999 ed alla fondazione dell'UGAP
nello stesso anno, un organismo di intelligence carceraria al servizio
dello stato imperialista. Sotto la sua guida ciò che era presente ed
endemico I(il collaborazionismo di massa dei peggiori criminali) è
divenuto sistemico. Sulle nostre denunce non ha mai detto nulla.
- Nell'ottobre 2002 Paolo
venne trasferito da Spoleto a Sulmona proprio per non potergli fare
incontrare il presidente della Repubblica Ciampi che andava in
visita a Spoleto proprio quel mese. Con lui vennero trasferite poche altre
"teste calde". Dopo la fondazione dell'AVae-m, il presidente
Ciampi rispose ad una lettera della AVae-m stessa, tramite il suo
segretario generale, affermando che poteva rivolgersi "al
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria" !!! Nonostante Paolo
fosse tornato libero e l'AVae-m composta da liberi cittadini.
- La CGIL prese
posizione per la liberazione di Paolo nel novembre 2004 ma Paolo non ha
mai potuto leggerne il volantino, e successivamente la CGIL a Marghera ha
fatto di tutto e di più in diverse occasioni per ostacolare il lavoro
sindacale di SLAI Cobas per il sindacato di classe nel corso delle
assemblee dei chimici ed in determinate situazioni, nonostante i buoni
rapporti di Paolo Dorigo con diversi suoi dirigenti ed iscritti.
- L'on.Finocchiaro,
dirigente donna dell'antimafia, ha fatto di tutto e di più per impedire
l'attuazione della Costituzione nel campo del giusto processo per tutti i
reati (luglio 2003 legge sul giusto processo).
- Analogo silenzio veniva dal
sen.Pera nell'agosto 2003 (ricevute raccomandata).
- L'avv.Giuseppe Pelazza,
difensore di Dorigo dal 1995 al 2000, e portatore di numerosi by-pass,
nonostante a conoscenza di numerosi medici, non dava segni di interesse ad
una operazione chirurgica, mentre si continuava a dimostrare interessato e
solidale sotto il profilo giuridico.
- A parte l'adesione
all'AVae-m della compagna Fernanda Ferrari, che ha scritto un libro su
queste torture di recente pubblicato, nessun prigioniero politico ha fatto
pubbliche denunce nel merito. Invece Paolo tra il 2002 ed il 2005 censì
ben 14 casi di altri detenuti torturati con sistemi uguali od analoghi, di
cui solo 2 erano stati prigionieri politici (torture subliminali, 1982).
- Enrico Deaglio non
ha dato alcuno spazio all'AVae-m su "Il Diario della settimana",
nonostante si sia premurato di assegnare a Paolo un abbonamento gratuito
di 10 anni al suo giornale (1996-2006), nemmeno dopo averne parlato
telefonicamente con Paolo nel 2005.
- Analogo silenzio
stranamente è venuto da altre persone amiche sia di Paolo che, per
esempio, del pittore Armando Pizzinato (nessuna parentela con il sen.ex
cgil), come Giuliano Scabia, che avevano grandi rapporti nella
psichiatria.
- L'articolo di fine novembre
2004 su il Foglio, di Giuliano Ferrara, fu il più miratamente
diffamatorio nel cercare di deformare le denunce di Paolo per farlo
passare per visionario e pazzo autolesionista. Quanto al suo interminabile
sito, all'epoca era tutt'altro che grande come dimensioni. La documentata
risposta di Paolo in materia non ha mai trovato risposta o spazio nel
giornale che profumatamente retribuisce o retribuiva l'articolista Adriano
Sofri, passato alla borghesia nel 1976-1981 e dichiaratosi non
scandalizzato né dei bombardamenti sulla Jugoslavia né delle torturatrici
donne americane su cittadini arabi, persona ben nota a Paolo, che
ovviamente non si è mai appellato alla sua buon'anima. Dopo una
consultazione via web del "Foglio" un pc di Paolo venne reso
inutilizzabile.
- Radio radicale, sin
dal giugno 2005, non ha mai dato risposta alle mail di richiesta di spazio
alle denunce di Paolo e dell'AVae-m. Dopo qualche giorno dalle mail del
giugno 2005 il pc di Paolo venne reso nuovamente inutilizzabile.
- Circa Marcello Pamio,
il CCDU di Padova infiltratosi in Radio Gamma 5, e la rivista
Nexus, vedasi la documentazione AVae-m del 7 marzo 2008. Come precisato,
Nexus di Padova non ha niente a che vedere con la rivista Nexus di Venezia
dove scriveva Dorigo nel 1997-1999.
- Nessun aiuto da scienziati.
Anche recentemente il fratello Tommaso (nato nel 1966) si è espresso
dicendo che considera un fatto psichico quanto Paolo subisce.
- il dr.Ceraudo,
presidente della Associazione Medici penitenziari internazionale, e del
centro clinico nazionale carcerario di Pisa, e la dr.ssa Voci
psichiatra dello stesso centro, NON hanno risposto ovviamente alle domande
circa le onde theta negli EEG.
- Giulietto Chiesa ha rimandato
indietro le mail ed ha chiesto di cancellarsi dalla mail-listl, nonostante
abbia sottoscritto vari appelli CONTRO LA CRIMINALIZZAZIONE DEI COMUNISTI.
- Emergency sede
nazionale.Dopo essersi rifiutati ad un incontro di persona durante una mia
visita a Roma ed aver rinviato a comunicazioni via email, NON hanno mai
risposto.
- Medicina Democratica
non ha mai dato risposta o cercato contatti con noi nonostante abbiamo
consegnato anche a mano documentazione ad un loro responsabile di
Castellanza, ed a centinaia di email inviate.
- Alessandro Mantovani quando
era cronista di giudiziaria sul manifesto, aveva promesso di pubblicare
una intera pagina sul caso di Dorigo allorquando ci fosse stata una
refertazione. A refertazione arrivata, lavorava già altrove, e comunque
asserì per email che diversi ex militanti della lotta armata a Roma gli
avevano detto che ero affetto da psicosi. La mafia agisce così. Occorre
sparare in bocca a questi mafiosi se la magistratura non interviene ?
- Giorgio Cecchetti,
cronista di giudiziaria di Repubblica e Nuova MestreVenezia (già Nuova
Venezia), non solo si è negato ad un colloquio con Dorigo circa le
connessioni del capo della Brenno (Sacchetti) con i torturatori
tecnologici, ma anche va detto che il suo giornale ha negato spazio (unico
quotidiano locale di Venezia a farlo) il 14 aprile 2007 alla conferenza
stampa di Paolo sulla refertazione radiologica appena avuta.
-
- A parte Malatempora
(2006-2007) e Salamandra (2004, ma non ne abbiamo copia del libro di
Paolo), nessuna casa editrice ha ancora dato spazio o richiesto
coedizioni alla AVae-m.
- Dopo la trasmissione
televisiva del febbraio 2005 con l'avv.Trupiano, nessun-nessuna
giornalista ha più dato notizie nel merito per tv o richiesto interviste
alla AVae-m od a Paolo.
RETTIFICA: Circa
l'on.Giulietti si è trattato di un equivoco in quanto la persona gli era
stata indicata per altri suoi rapporti.
TUTTI COSTORO NON POSSONO DIRE DI NON SAPERE CHE DAGLI ANNI 70 NELLE CARCERI
SI UTILIZZANO SISTEMI DI TORTURA TECNOLOGICA E CHE DAGLI ANNI 80 OLOF PALME HA
INIZIATO PER PRIMO NELLE CARCERI L'INNESTO DI PROTESI SOTTOCUTANEE DI
INTERFERENZA MENTALE.
TUTTI COSTORO NON POSSONO NON SAPERE CHE QUESTE PRATICHE PORTERANNO ALLA
DISTRUZIONE DELL'UMANITA'.
TUTTI COSTORO NON HANNO DIRITTO DI DIRSI ANTI-FASCISTI
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ANCHE SE IL FASCISMO CLASSICO E' POCA COSA, IL FASCISMO MODERNO E' ENORME
COSA E L'ANTIFASCISMO E' PRINCIPALE E DISCRIMINANTE SIA IN OCCIDENTE CHE NEI
PAESI DEL COSIDDETTO "TERZO MONDO".